Francia, l’élite euroatlantica ha vinto il primo tempo.

Una guerra all’ultimo voto tra la Le Pen e Macron per la successione ad Hollande.

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Questa volta i sondaggi elettorali ci hanno preso: primo Macron e seconda Marine Le Pen, questo l’esito del primo turno delle elezioni presidenziali francesi. Il 7 maggio i i nostri vicini transalpini torneranno alle urne per il voto definitivo.

Ha vinto il candidato del sistema, grazie ad una strategia ed una campagna elettorale in cui si è presentato come nuovo e, sopratutto, in alternativa ai partiti tradizionali, di cui ha ben colto lo stato di crisi irreversibile. 

Sarò tonto, ma non capisco bene cosa abbia di nuovo, a parte la giovane età di 39 anni (vi ricorda qualcuno?). Nel 2004 si laurea all’École nationale d’administration – l’università dell’élite francese -, nel 2005 si iscrive al Partito Socialista, poi lavora presso la Rothschild & Cie Banque.

Nel 2014 lascia la banca ed entra nel governo Hollande, nell’aprile del 2016 fonda il Movimento “En Marche”, nello stesso anno in qualità di ministro dell’economia contribuisce al lancio del Job’s act francese, per infine dimettersi nall’agosto 2016, in contestazione da tempo con il partito socialista. Come detto, 3 mesi dopo si candida con il suo movimento alla corsa presidenziale. Dulcis in fundo, in materia di novità: è il più convinto europeista, nel senso di “ci vuole più Europa”. 

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Infatti dopo il risultato della votazione di domenica scorsa, Frau Merkel e Herr Schulz – i due finti rivali delle elezioni tedesche del prossimo settembre – si sono rapidamente espressi a favore di Macron, a conferma della melassa partitica che imperversa in tutto l’occidente e che governa a senso unico a favore dell’oligarchia finanziaria dominante.

“Né di destra, né di sinistra” lo slogan globalista che ha fatto suo anche Macron, significa in realtà: “Non disturbate il manovratore”, ovvero l’alta finanza (che secondo Paragone lo teleguiderà). Europeista e mondialista anche dal punto di vista culturale: “Non esiste una cultura francese, ci sono delle molteplici culture in Francia”. La cultura e l’identità di un popolo sono retaggi dei secoli passati, ostacoli per la globalizzazione che avanza e quindi da rimuovere.

Può vincere Marine Le Pen? Difficile, ma non impossibile.

Hollande vota Macron: l’abbraccio mortale che può aiutare Marine

Di fronte a cotanto rivale, le chances di vittoria della Le Pen sembrano scarse. In effetti un recentissimo sondaggio dà Macron al 60% e la sua rivale al 40%. Ma, attenzione, sembra che il 40 sia in forte ascesa rispetto al passato.

Senza farla troppo lunga, credo che la “populista” Marine parta sì svantaggiata, ma non è detto che non possa risalire la china e avvicinarsi o superare anche la fatidica soglia del 50%. Credo che, chiunque vinca, lo farà di stretta misura.

Macron ha alcuni punti deboli, a disposizione della abile dialettica di Marine Le Pen: 1) il suo curriculum lo accomuna alla finanza d’élite 2) che non sia nuovo lo conferma l’immediato avallo ricevuto domenica stessa dai partiti storici usciti distrutti dalle votazioni, che suona tanto di passaggio delle consegne, ma ben poco lusinghiero dal punto di vista elettorale 3) idem per l’appoggio dei leader tedeschi Merkel e Schulz già menzionato 4) rischia di diventare letale quello di Hollande, che se ne dovrebbe stare zitto 5) avrà meno risonanza, ma è ancora più significativa l’uscita allo scoperto in questa intervista al Corsera del super europeista Jacques Attali, che si autoproclama padrino di Macron.

Cosa succede alla Francia e alla UE atlantica se vince Macron e …..

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Macron non ha un partito, ma ha fondato un movimento che dovrà rapidamente evolvere. Nel prossimo mese di giugno infatti la Francia terrà le sue elezioni politiche per il rinnovo del suo parlamento, l’Assemblea Nazionale. Se Macron diventerà Presidente, il suo successivo Governo dovrà essere di coalizione tra il suo movimento/partito En Marche e uno o più dei partiti tradizionali.

L’operazione dovrebbe riuscire, ma si troverà probabilmente a fronteggiare una forte opposizione del Front National e della sinistra. Nell’insieme una vittoria non esaltante e non di buon auspicio per il popolo transalpino, che continuerà a soffrire per avere la stessa moneta della Germania e per la pressione della immigrazione, anche questa funzionale alla Germania e alla UE Atlantica. I danni economico sociali che si accumuleranno nei 5 anni di presidenza Macron lo faranno uscire molto ammaccato. Mettendolo in prospettiva l’eventuale successo del giovane outsider sembra una mezza vittoria di Pirro.

Per quanto riguarda la UE atlantica, superato l’unico vero ostacolo elettorale del 2017 con la qui ipotizzata vittoria di Macron – l’impatto delle elezioni tedesche di settembre per l’UE, che vinca la Merkel o il socialdemocratico Schulz, è poco significativo – sarà forte la tentazione dei falchi politici europeisti e della casta tecnocratica di Bruxelles di prendersi la rivincita. Ma dovranno ancora mordere il freno per non mettere troppo a rischio anti-UE l’esito delle elezioni italiane del 2018 che, ancora una volta potrebbero teoricamente far saltare il banco.

Se anche le nostre votazioni segneranno una vittoria dei “ci vuole più Europa” (PD in testa), a quel punto la casta teutonica a cui Washington ha affidato la gestione  della Eurozona/BCE sarà tentata di

  • applicare due “regole” finanziarie stabilite da tempo sulle quali ha però dovuto soprassedere, pena favorire i “populisti” (= quelli che non mettono l’élite al primo posto) 1) l’applicazione automatica delle clausole di salvaguardia (= più tasse e più recessione) nel caso di mancato rispetto del deficit 2) applicazione delle regole del fiscal compact per il rientro del debito al 60% del Pil. Se il primo punto appena citato è già pesante, questo secondo sarebbe letale
  • in alternativa o a complemento, le grandi menti europee che pensano al nostro futuro e a quello delle prossime generazioni, potrebbero concretizzare due nuove mosse, peraltro anche queste in cantiere da tempo, e destinate a rendere ermetica la gabbia Euroatlantica (altro che casa comune …): l’Unione fiscale, con un Ministro europeo delle Finanze e l’Unione Bancaria.
  • Le 4 possibili mosse da me ipotizzate hanno un obiettivo comune: tendono a seppellire definitivamente le Nazioni come espressione d’identità storico-culturale e lo Stato come agente economico e sociale. La Nazione/Stato è il nemico principale (l’altro è il lavoro, l’antagonista del profitto) del movimento globalista e mondialista. Chi si oppone a questo disegno è classificato, ovviamente con tono dispregiativo, come nazionalista e sovranista

La ciliegina sulla torta nel 2018 dell’auspicato “ci vuole più Europa” sarà il rientro dell’allentamento finanziario della BCE di Draghi, che non è servita tanto a rilanciare l’economia (sul perché ne ho scritto qui), quanto a sostenere i bilanci delle banche e (almeno questo!) bloccare le manovre della finanza speculativa sui titoli del debito pubblico dei paesi in difficoltà. Quest’ultima spada di Damocle pende particolarmente sul nostro paese privo della propria Banca Centrale (Istituto di Emissione della Moneta).

La vittoria del Macron europeista potrebbe in sostanza preparare il terreno per un inasprimento delle tensioni economiche e sociali – intrinseche alla “struttura” di questa UE – tra i paesi virtuosi e i maialini del Sud (con l’illustre e pericolosa eccezione della nordica Finlandia!). Con la vittoria di Macron quindi anche la UE si rimetterebbe En Marche …. (verso l’abisso, sostiene Eugenio Orso). 

…. cosa succede invece se vince Marine Le Pen.

La eventuale Presidentessa Marine Le Pen sarebbe molto probabilmente in grave difficoltà di Governo, perché l’esito delle votazioni politiche di giugno ben difficilmente le consegneranno un Parlamento con una solida maggioranza dalla sua parte. Anzi, può anche darsi che la Francia si trovi in una situazione di scarsa governabilità, di conflitto tra Presidente e potere legislativo.

Sarebbe quindi di difficile attuazione il suo programma di politica interna e anche quello da lei proclamato nei confronti dell’Europa. Per uscire dall’UE e/o dall’Euro (in materia la Le Pen non è proprio limpida) sono necessari una modifica costituzionale, che passa dal Parlamento, e un referendum confermativo, anche questo soggetto ad approvazione dell’organo legislativo francese.

Se questa premessa è corretta, non è quindi detto che Marine all’Eliseo riesca a dare la spallata mortale alla UE che alcuni auspicano (se non è abbastanza chiaro, io sono tra questi) e molti temono. Ma sarebbe solo un rinvio perché questa UE/Eurozona/BCE è una macchina di iniquità e squilibri che non aggrega ma produce tensioni centrifughe. E, purtroppo, più dura (quest’anno ha compiuto 18 anni) più elevati saranno i danni quando ci sarà la frattura.

In sostanza, l’eventuale vittoria della candidata del Front National metterà certamente in difficoltà la UE/NATO/Eurozona/BCE, ma (temo che) non sarà sufficiente per metterla in crisi terminale. I tedeschi – e gli americani dietro a loro – non molleranno facilmente l’osso. Certo, una presidenza Le Pen sarebbe un brutto colpo, ma è anche vero che 5 anni di reggenza dimezzata ne appannerebbero la figura politica.

L’articolo si conclude qui, ma sulla sua scia sviluppo qualche ulteriore considerazione, sollevando la seguente domanda.


Questa Europa Atlantica, che futuro ha? Occhio al 2019!

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IL 2017 PASSERA’ “LISCIO”

Secondo la mia precedente analisi del voto francese di quest’anno, il suo esito di non sarà risolutivo nel breve periodo né per la Francia e né per la UE. A seconda che vinca Macron o Le Pen, continuerà o accelererà lo stato di inevitabile declino. 

Come tutte le costruzioni con gravi difetti di progettazione però questa Disunione Europea è destinata a crollare, creando tanto più danni quanto più tardi arriverà al capolinea. La fine sarà causata da cedimenti interni, o da terremoti e sommovimenti esterni di natura geopolitica. In questo secondo caso sarebbe un ritorno alle origini: di geopolitica la UE è nata, di geopolitica morirebbe.

Restando sui difetti interni di progettazione, i loro effetti di squilibrio e tensione che producono in molti paesi della zona Euro – Grecia caso limite, ma anche Italia e Francia – sono i seguenti: disoccupazione record, stagnazione economica, concentrazione del reddito e della ricchezza, smantellamento dello stato sociale, impoverimento generale e della classe media, rafforzamento della grande finanza privata mondialista, emergenza migratoria (questo non è un difetto di progettazione ma di gestione). 

In poche parole: una Europa oligarchica,  pedina passiva degli equilibri geopolitici e della egemonia americana post seconda guerra mondiale. Ma l’accumulo di 18 anni di squilibri (l’EuroMarco è entrato in vigore il 1° gennaio 1999) ha generato la montante ondata di opposizione, vergognosamente e stupidamente etichettata come “populista”.

I popoli e le classi sociali succubi di questo disegno di potere manifestano politicamente ribellione alle classi dirigenti colluse, sentono una crisi di identità, insofferenza nei confronti di Bruxelles e Berlino. Ma tutto viene declassato ottusamente (e strumentalmente) a livello di “populismo”. 

Ma alla fine sarà inutile, la propaganda dei media collusi non può fermare lo scorrere del tempo e l’accumularsi dei danni economico-sociali della macchina europea. Che saranno ulteriormente accelerati se i nostri capi tedeschi vorranno attuare le 4 mosse dell’ agenda “Ci vuole più Europa” che ho elencato in precedenza.

IL 2019, IL PROBABILE ANNO DELLA SVOLTA EUROATLANTICA

I prossimi ostacoli elettorali interni (come detto tralascio i possibili risvolti esterni geopolitici, finanziari o economici che siano), che credo faranno prevalere la prudenza a Bruxelles e Berlino, sono: le elezioni italiane del 2018 che temo non saranno risolutive, ma aumenteranno comunque lo stallo europeo. Vengono poi nel 2019  a) le elezioni politiche europee e b) ancora più importante, il cambio della guardia alla Presidenza della BCE, che vedrà quasi certamente il turno della Germania.

In questo 2019 io vedo il momento della svolta, nel senso che con le votazioni i “populisti” danno lo scossone decisivo alla UE (possibile, ma improbabile) o Washington e Berlino dibatteranno fra loro per decidere se la BCE dovrà continuare a sostenere i paesi deboli del Vecchio Continente (posizione di Washington pro NATO) o lasciarli in pasto ai “Mercati” (posizione dei falchi tedeschi).

Nel secondo caso, se a quel punto i popoli europei sotto attacco non avranno ancora capito/intuito (la propaganda mediatica è micidiale) che devono immediatamente tornare al controllo della propria Banca Centrale, allora l’Europa Atlantico-Tedesca avrà partita vinta: salvataggio in cambio di totale subalternità finanziaria. Noi non siamo l’unico paese candidato, ma siamo comunque in cima alla lista. 


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34 thoughts on “Francia, l’élite euroatlantica ha vinto il primo tempo.

  1. Se al ballottaggio vince Macron , alle prossime elezioni,
    nonostante il supporto del voto di svariati milioni di elettori che sono francesi solo per la burocrazia ,ma di francese non hanno nulla , la Le Pen, vincerà sicuramente.
    Se l’Europa non fa presto a capire che soltanto una federazione di stati , con un esercito comune, una sola politica estera ,regole
    eguali per sanità,scuola e giustizia …..ma rispettando
    peculiarità particolari di ogni popolo può dare un futuro all’Europa,ci si avvierà al punto di non ritorno e la catastrofe sarà inevitabile…l’Inghilterra sembra lo abbia capito,anche se la piovra del malaffare non si da per vinta e sta mettendo in atto tutto ciò che è nel loro potere per fare fallire il voto del popolo inglese …
    non so se ci riusciranno..il pericolo c’è, nel qual caso l’Inghilterra non riuscisse a fuggire da questa Europa , rimarrà inesorabilmente coinvolta nel disastro Europa.

    • Gianca, interpreto quel “svariati milioni di elettori che sono francesi solo per la burocrazia, ma di francese non hanno nulla”, come un riferimento agli elettori musulmani.
      Se è così, lei coglie un punto cruciale perché i voti dei musulmani (credo intorno ai 2 milioni su una popolazione di circa 5), saranno quelli che faranno pendere la bilancia a favore di Macron, qualora dovesse vincere. Come esplicitamente dichiarato da loro infatti, i musulmani odiano la Le Pen.
      Se le cose andranno così, questo dovrebbe essere il titolo in prima pagina di tutti i giornali e telegiornali il giorno dopo la votazione. Perché sarebbe una svolta storica non solo europea ma mondiale: musulmani decisivi per un paese chiave del Vecchio Continente!
      Naturalmente i media nasconderanno questo scomodo “particolare” in qualche articolo o servizio di secondo ordine.
      Quanto al futuro dei popoli europei, non si può non essere preoccupati: siamo teleguidati da 70 anni verso la sudditanza e, speriamo di no, l’auto annullamento, a vantaggio della globalizzazione voluta dal vertice finanziario di potere.
      C’è una piccola speranza: il cosiddetto “populismo” crescente dimostra che una parte importante dei popoli europei, sentendo la crisi sulla propria pelle, ha intuito/capito che c’è un nemico frontale e che i media raccontano un sacco di balle perché sono controllati dal nemico. Non è molto,ma 10 anni fa questa “opposizione” ideologica era quasi inesistente

  2. Dieci anni fa questa ” opposizione ideologica ” era quasi inesistente,nell’arco di cinque/dieci anni questa opposizione avrà una larga maggioranza . Il pericolo che si corre con questa politica del malaffare e buonista a senso unico è quello di incrementare il razzismo ….le dittature non nascono per caso….le forze della sinistra abbracciate e quelle del Vaticano ce la stanno mettendo tutta per creare situazioni già vissute e sfociate inevitabilmente in dittature.

  3. Concordo pienamente. L’obiettivo finale della parte oltranzista dell’élite è un mondo globalizzato e sotto controllo. Orwell, che si riferiva al mondo comunista di allora, anticipò nel 1949 con il romanzo “1984” la descrizione della dittatura ideale (forse ne abbiamo già parlato in un altro commento.) che si basava innanzi tutto sul controllo mentale e poi, se non bastava, su quello autoritario repressivo classico.
    Il mondo occidentale sta vivendo la fase precedente, con un fortissimo condizionamento mentale messo in opera quotidianamente da giornali e televisione. I Servizi segreti (USA-GB-Israele) sono già in pista anche loro da decenni..
    Il segnale che l’opposizione ideologica sarà diventata maggioranza, liberandosi dal condizionamento mentale dell’oligarchia di potere, lo avremo in Italia quando nell’opinione pubblica italiana ed europea prevarrà la volontà di uscire dall’eurozona a trazione americano-tedesca. Quello diventerebbe il punto critico della possibile svolta autoritaria, perché verrebbe messa in discussione anche la NATO, lo strumento di controllo americano dell’Europa e di protezione di Israele.

    • Per uscire dall’eurozona bisognerebbe avere un esercito adeguato, ma solo a parlarne ti danno del fascista e la cosa finisce li.

  4. “In questo 2019 io vedo il momento della svolta, nel senso che con le votazioni i “populisti” danno lo scossone decisivo alla UE (possibile, ma improbabile)”, IlProf

    Ha avuto la previdente saggezza di mettere come ultima parola: improbabile!

    I pupari atlantici lo avevano previsto quel pericolo ( per loro ) e si eran mossi con largo anticipo, ecco degli spunti controinformativi a tale proposito.

    https://www.libreidee.org/2019/09/dezzani-il-m5s-piano-usa-nato-per-sterilizzare-la-protesta/

    Cordiali saluti.

    TheTruthSeeker

    • Comunque vada questa Europa dei burocrati,delle normative cervellotiche,della ipocrisia su temi centrali quali sono la fiscalità,l’immigrazione ,privilegi e corruzione non ha futuro .
      La Germania scatenando due guerre mondiali ha rischiato di distruggere l’Europa , per fortuna ,l’intervento Americano glielo ha impedito,non contenti di ciò stanno cercando di distruggere l’Europa con l’economia,non so se ci riusciranno ,ma una cosa é certa, sono un grande popolo ma i fatti hanno dimostrato che non sono in grado di fare il bene dell’Europa.

      • Salve Giancarlo, concordo con l’ultima frase “sono un grande popolo ma i fatti hanno dimostrato che non sono in grado di fare il bene dell’Europa”. Infatti la vogliono dominare
        La invocata “l’Europa dei popoli” la lascio agli ingenui in buona fede (che spero siano sempre meno) o agli scagnozzi e ai massmedia camerieri del Potere che usano questo slogan per confondere gli italiani.

    • Dezzani è un grande analista, dopo l’articolo del 2015 da lei citato ne ha scritto altri sul M5S, l’ultimo è del maggio di quest’anno quando cioè il M5S da valvola di sfogo del malessere e della protesta sociale è diventato una forza di governo. In questa veste Dezzani vede il M5S come l’agente angloamericano che deve portare l’Italia alla bancarotta completando la missione iniziata da Monti, in funzione anti UE/Germania che non segue fedelmente le direttive atlantiche.
      Nella stessa strategia di destabilizzazione della Germania, Dezzani vede anche la Brexit. Brexit + default Italia (che sempre secondo Dezzani nella strategia atlantica è destinata a dividersi) = fine Eurozona troppo teutonica.
      Io aggiungo che nella visione di Bannon/Trump è invece la Lega la testa d’ariete anti UE.
      E’ possibile tutto ciò? Sì, ma improbabile nei termini drastici di Dezzani e nei tempi brevi da lui prospettati. Ci sono invece anche scenari intermedi che potrebbero verificarsi in una successione temporale.

      • Di analisi politiche se ne possono fare molte, in ognuna di esse coglieremo delle sfaccettature condivisibile ed altre meno condivisibili,però non dimentichiamoci mai che i primi artefici delle nostre disgrazie siamo noi stessi con una corruzione a livelli non più tollerabili ed un rincoglionimento pauroso,rincoglionimento che ci porta a risarcire i bravi ragazzi che entrano nelle nostre case per rubare , a dare un buffetto nella guancia oppure i domiciliari a chi viene pescato e condannato per avere rubato denaro pubblico , al massimo, i rari sfigati pescati con le mani nella marmellata scontano si e no due/tre anni di galera .
        Non dimentichiamo che viviamo in uno stato
        dove se non paghi una multa/tassa devi fare i conti con il più grosso usuraio che si possa conoscere, mentre se vanti un credito da questo stato ,puoi anche fallire perché verrai pagato comunque a babbo morto .
        Non parliamo poi di sprechi e privilegi perché mi viene da vomitare, termino qui,ma si potrebbe continuare a lungo,il fatto é ,che pochi italiani si sentono italiani e sentano il bisogno di difendere la nostra cultura e società
        per contro molti sentono il bisogno di elogiare le più insulse idiozie di chiunque arrivi in questo paese chiedendo solo diritti,pretendendo di non rispettare i nostri usi e costumi ma cercando di imporre il proprio modo di vivere.
        L’ultimo esempio di dabbenaggine tutta italiana é come viene gestito il reddito di cittadinanza,
        non voglio discutere nel merito se sia una buona legge o no, vorrei solo capire che provvedimenti si sono presi per tutti coloro che é stato appurato ,e sono molti ,che hanno usufruito in modo truffaldino del reddito di cittadinanza..qualcuno é in grado di spiegarlo ?
        E’ evidente che all’estero si siano fatti l’idea che tutti possono prendere per i fondelli il popolo italiano perché i primi che prendono per i fondelli l’Italia sono una grande parte di italiani .

        • Giancarlo rispetto la sua opinione, ma a mio avviso è totalmente fuori pista.
          Ho scritto qualche articolo in proposito, se le interessa le invio il link

          • Giancarlo mi sono tornati alla mente 2 articoli che ho scritto nel 2016 sulla manipolazione mentale operata dai mass media, strettamente collegata alla vocazione globalista della finanza di Wall Street.
            Ho tratto lo spunto per gli articoli da un film americano del 1976 (Quinto Potere), destinato a diventare realtà quotidiana. E’ come se gli autori sapessero il trend storico futuro. Non credo sia preveggenza, probabilmente frequentavano ambienti “altolocati” in cui si facevano quei discorsi globalisti.
            Un altro lato da cui guardare i mass media è la concentrazione e ele cartteristiche della proprietà dei gruppi editoriali in Italia e all’Estero, vedasi per esempio De Benedetti e Caltagirone.
            Intanto ecco i link con i 2 post del Prof
            https://ilprof.com/2016/09/28/quinto-potere-quando-la-fiction-e-realta1/
            https://ilprof.com/2016/10/11/quinto-potere-quando-la-fiction-anticipa-la-realta2/

      • 1. Premessa.

        Premetto che non considero Dezzani un grande analista, secondo me, alcune volte ci piglia molto bene, altre volte prende delle cantonate clamorose, a parte questo, Dezzani non lo considero un grande analista soprattutto perché un grande analista da poi soluzioni operative di una certa importanza e fattibili e lui da questo punto di vista non ha dato mai niente a differenza ad esempio di gente come il Dott. Giovanni Zibordi, il Dott Marco Cattaneo, il Dott Guido Grossi, tutta gente che ha un background professionale di un certo standing alle spalle, cosa che Dezzani non ha, e tutta gente che non ha parole di disprezzo nei confronti del popolo italiano cosa che invece Dezzani fa molto spesso, detto questo, quell’articolo di Libreidee che le ho segnalato diciamo che è una versione aggiornata di quell’articolo del 2015 di Dezzani.

        2. “E’ possibile tutto ciò? Sì, ma improbabile nei termini drastici di Dezzani e nei tempi brevi da lui prospettati. Ci sono invece anche scenari intermedi che potrebbero verificarsi in una successione temporale.”, Il Prof

        La penso come lei, anche perché può essere che l’amministrazione Trump faccia tutto il necessario e il possibile per scatenare una guerra contro l’Iran e quindi i vassalli europei dovranno dargli manforte ( la Francia sarà in pole position come lo è già stata nella guerra contro la Siria ), dietro a Trump c’è una potentissima lobby ebraica, storicamente comunque potentissima in USA, che lo tiene per le pa… e che vuole a tutti i costi una guerra contro l’Iran, a parte questo, a quanto pare probabilmente il candidato dei democratici sarà Elizabeth Warren e quindi può benissimo essere che alle prossime elezioni presidenziali Trump non ci sarà più, comunque, gli USA non sono affatto una democrazia ma un’oligarchia a tutti gli effetti, quelli che comandano sono il cosiddetto “Deep State” ( CIA in prima fila ) e le lobby più potenti, il presidente è una sorta di fantoccio e questo da quando ci fu l’omicidio di J.F. Kennedy che si oppose al “Deep State” ( CIA in prima fila ) e alle lobby più potenti, insomma, ne colpirono per educarne altri 100….!!

        L’omicidio di J.F.Kennedy è storicamente la cartina di tornasole per capire come vanno le cose in USA da allora in poi, ecco qui il sunto in italiano di un eccellente libro controinformativo su questo argomento, censurato dai media mainstream americani, e da tutti gli altri mainstream occidentali, chissà come mai….., eccolo arriva!

        Il libro “Final Judgment” ha avuto una serie di ristampe dopo la sua apparizione originale del 1994, e alla sesta edizione pubblicata nel 2004, è giunto a oltre 650 pagine, incluse numerose lunghe appendici e oltre 1100 note a piè di pagina, la stragrande maggioranza delle quali tratte da fonti interamente mainstream. Il testo è liberamente riproducibile, conseguenza del totale boicottaggio di tutti gli editori, mainstream o alternativi, ma io l’ho trovato notevole e, in generale, abbastanza convincente. Nonostante il blackout più estremo da parte di tutti i media, il libro ha venduto più di 40.000 copie nel corso degli anni, rendendolo una specie di bestseller sotterraneo, e sicuramente è stato letto da tutti coloro che si sono occupati dell’assassinio di JFK, anche se quasi nessuno di essi lo ha mai menzionato. Sospetto che questi scrittori abbiano compreso che anche solo il semplice riconoscimento dell’esistenza del libro, se non altro per metterlo in ridicolo o respingerlo, avrebbe potuto rivelarsi fatale per la loro carriera nei media e nell’editoria. Piper è morto nel 2015, a 54 anni, per quei problemi di salute e di alcolismo che sono spesso associati ad una triste povertà, e altri giornalisti potrebbero essere stati riluttanti a rischiare lo stesso triste destino.

        Come esempio di questa strana situazione, la bibliografia del libro di Talbot del 2005 contiene circa 140 voci, alcune piuttosto oscure, ma non contiene “Final Judgment”, né il suo ricco indice include alcuna voce per “ebrei” o “Israele”. In effetti, ad un certo punto, menziona molto delicatamente che i dirigenti dello staff del senatore Robert Kennedy erano tutti ebrei, affermando “Non c’era un cattolico tra loro”. Il seguito del libro del 2015 è altrettanto circospetto, e sebbene l’indice contenga numerose voci relative agli ebrei, tutti questi riferimenti sono in relazione alla seconda guerra mondiale e ai nazisti, compresa la sua discussione sui presunti legami nazisti di Allen Dulles, la sua principale bestia nera. Il libro di Stone, mentre condanna senza timore il presidente Lyndon Johnson per l’assassinio di JFK, esclude stranamente “ebrei” e “Israele” dal lungo indice e “Final Judgment” dalla bibliografia, e il libro di Douglass segue lo stesso schema.

        Inoltre, le inquietudini estreme che l’ipotesi di Piper sembra aver suscitato tra i ricercatori dell’assassinio di JFK possono spiegare una strana anomalia. Sebbene Mark Lane fosse egli stesso di origini ebraiche e con radici di sinistra, dopo la sua vittoria per Liberty Lobby nel processo per diffamazione di Hunt, lavorò per molti anni con quella organizzazione e sembra essere diventato piuttosto amico di Piper, uno dei suoi principali scrittori. Secondo Piper, Lane gli disse che “Final Judgment” era un “un solido dossier” sul ruolo importante svolto dal Mossad nell’assassinio, e che egli considerava la teoria di Piper come pienamente complementare alla sua focalizzazione sul ruolo della CIA.

        Proseguimento:

        https://www.ossin.org/usa/2400-pravda-statunitense-l-assassinio-di-jfk-parte-ii-chi-e-stato

        Cordiali saluti.

        TheTruthSeeker

        PS io ho letto la versione originale in lingua inglese, se vuole le segnalo il link dove la può scaricare.

        • Premessa . Dezzani è giovane, un tantino presuntuoso ed arrogante. Ciò non toglie che sia a mio avviso un grande analista storico.
          Il che non significa essere geostratega, una buona analisi è solo la premessa per una possibile buona sintesi.
          Ci sono due piccole lacune della sua visione/ricostruzione storica che mi sono molto chiare (salvo smentita, visto che ho cominciato a leggere il suo libro Terra contro Mare): trascura totalmente la storia parallela, a partire dal 17° secolo, delle dinastie della Moneta e attribuisce un ruolo secondario a Israele. I suoi attori sono sempre gli Stati Uniti e il Regno Unito, le potenze marittime.
          2. E’ fuori dubbio che Israele e il Deep State vorrebbero la guerra con Iran. Ma credo che ci sia qualche sano di mente nell’amministrazione americana che fa presente che un attacco all’Iran coinvolgerebbe immediatamente Russia e Cina e che si concluderebbe con la sconfitta militare yankee ma anche Russia e Cina e il mondo intero piuttosto “ammaccati”. Ma proprio questo esito potrebbe essere molto gradito ai Padroni della Moneta (occidentale, per ora): la richiesta “spintanea” (massmedia) di un governo/Moneta mondiale che l’opinione pubblica mondiale accetterebbe come garanzia di Pace. Questo scenario fantapolitico-militare ha un presupposto: un accordo preventivo tra i Padroni della Moneta occidentali (che non corrispondono agli USA) e l’Imperatore cinese.
          Su JFK Leggerò il suo ultimo link, ho già esplorato altre analisi sull’assassinio Kennedy e sono giunto, per ora, alla conclusione cosìddetta complottista: fatto fuori perché non allineato con la cupola della Moneta, in più troppo democratico sul piano interno e non sufficientemente aggressivo sul piano esterno. E anche molto popolare, è stato l’ultimo presidente eletto/voluto dal popolo americano, dopo si è solo trattato di scegliere il meno peggio.
          Buona giornata

          • 1. “Premessa . Dezzani è giovane, un tantino presuntuoso ed arrogante. Ciò non toglie che sia a mio avviso un grande analista storico.
            Il che non significa essere geostratega, una buona analisi è solo la premessa per una possibile buona sintesi.”, Il Prof

            a. Magari non l’ha seguito per qualche tempo su twitter ma le assicuro che da certe sue battute si denota subito un suo vero diprezzo per il popolo italiano, ovviamente non l’ho seguito più, né tanto meno seguo più il suo blog.

            b. Un bravo medico dopo aver stilato la diagnosi deve saper individuare anche la soluzione più efficace e poterla e saperla applicare il più presto possibile, se non fa queste tre cose non è affatto un bravo medico, stessa identica cosa se si fa analisi su un determinato campo ovvero si stila una diagnosi e allora poi si devono offrire soluzioni operative fattibili, altrimenti non si è un bravo analista, ovviamente rispetto anche chi la pensa diversamente ovvero che l’analista si deve limitare a fare la sua analisi e poi le soluzioni operative devono essere prese da altre persone, opinione legittima anche questa che però non ha solo dei pro, come si vuol far credere, ma anche dei contro.

            2. “Ci sono due piccole lacune della sua visione/ricostruzione storica che mi sono molto chiare (salvo smentita, visto che ho cominciato a leggere il suo libro Terra contro Mare): trascura totalmente la storia parallela, a partire dal 17° secolo, delle dinastie della Moneta e attribuisce un ruolo secondario a Israele. I suoi attori sono sempre gli Stati Uniti e il Regno Unito, le potenze marittime.”, Il Prof

            a. Federico Dezzani, classe 1984, è laureato in economia all’Università di Torino e risulta a quanto pare lavorare nel settore finanziario, quindi ovviamente se si mette a fare anche controinformazione storica su politica monetaria e su magagne storiche del mondo dell’alta finanza, diciamo che non sarebbe ben visto dai suoi superiori, ovviamente se invece avesse lavorato in modo indipendente nel settore della finanza e allora se lo sarebbe potuto permettere, evidentemente non è il suo caso.

            b. Israele. Questa è facile, Federico Dezzani sottovaluta questo aspetto volutamente, sa benissimo che se si mettesse a fare pure controinformazione storica come si deve su Israele subito sarebbe tacciato dai media mainstream come antisemita e questo avrebbe voluto dire che mai e poi mai si sarebbe potuto costruire una fama nel web come analista di geopolitica, cosa che invece gli importa molto.

            3. “è stato l’ultimo presidente eletto/voluto dal popolo americano, dopo si è solo trattato di scegliere il meno peggio.”, Il Prof, parte finale della sua risposta.

            Per come la vedo io, si è trattato di scegliere solo fra presidenti fantoccio appartenenti o ai democratici o ai repubblicani, i candidati alternativi indipendenti sono stati sempre molto trascurati e/o censurati dai media mainstream americani, ad esempio nelle ultime elezioni presidenziali del 2016 i media mainstream americani parlavano solo di Hillary Clinton e Donald Trump e hanno trascurato del tutto i due candidati alternativi indipendenti, Jill Stein, candidata per il “Green Party”, e Gary Johnson, candidato per il “Libertarian Party”, non gli hanno permesso neanche di fare un breve dibattito un Tv, chissà come mai………………..

            Buona settimana e cordiali saluti.

            TheTruthSeeker

  5. E’ completamente fuori pista perché è nella pista della propaganda dei media mainstream occidentali, ecco qui delle recenti ottime considerazioni del Prof. che lo confermano:

    https://ilprof.com/2019/10/04/la-geopolitica-e-la-breve-vita-del-governo-m5s-lega-parte-prima/

    Nel mio post all’articolo appena segnalato ci sono degli spunti storici controinformativi che corroborano queste recenti ottime considerazioni del Prof.

    Saluti.

    TheTruthSeeker

  6. Con la mia modesta cultura non posso certamente reggere un confronto ed un dibattito con persone in grado di attingere a fonti di cui io non sono nemmeno a conoscenza,detto questo ,cerco di capire con il buon senso gli eventi contemporanei e cerco di interpretarli leggendo tesi e giudizi di chi é molto più preparato di me .
    Negli articoli letti concordo su molti punti,però ragionando con il metro della serva mi pongo queste domande : Siamo certi che l’arma nucleare in mano a nazioni rette da una teocrazia renda il mondo più sicuro ?
    Volenti o nolenti dobbiamo riconoscere agli USA che senza il loro aiuto saremmo stati sotto il tallone di Hitler,
    ed anche nella prima guerra mondiale il loro contributo è stato molto più importante di quello che comunemente si crede.
    Non sottovalutiamo il fatto ,che senza l’aiuto di forze esterne ,
    hanno capito l’abominio che stavano compiendo con la tratta degli schiavi ed hanno trovato la forza dentro la loro società per fare terminare questo abominio .
    Certamente le potenze che hanno avuto storicamente le sorti del mondo in mano hanno avuto la loro brava parte di colpe e compiuto nefandezze , per quanto riguarda gli USA sarei un po’ più cauto con i giudizi,senza la loro forza militare l’occidente sarebbe già stato fagocitato ,non credo che avremmo vissuti tempi migliori.

    • “Volenti o nolenti dobbiamo riconoscere agli USA che senza il loro aiuto saremmo stati sotto il tallone di Hitler,”, G. Passalacqua

      3. Per unire ulteriormente i puntini, prima parte.

      “Usa: 222 anni di guerra su 239”

      Gli Stati Uniti sono stati in guerra il 93% del tempo, dalla loro creazione nel 1776, vale a dire 222 dei 239 anni della loro esistenza
      Gli anni di pace sono stati solo 21 dal 1776

      Qui sotto è riportata una cronologia anno per anno delle guerre degli Stati Uniti, che rivela qualcosa di molto interessante: dal 1776 gli Stati Uniti sono stati in guerra il 93% del tempo, vale a dire 222 dei 239 anni della loro esistenza
      Gli anni di pace sono stati solo 21.
      Per mettere questo in prospettiva:

      * Nessun presidente degli Stati Uniti è mai stato un Presidente di pace. Tutti i presidenti degli che si sono succeduti sono stati tutti, in un modo o nell’altro, coinvolti almeno in una guerra.

      * Gli Stati Uniti non hanno mai passato un intero decennio, senza fare una guerra.

      * L’unica volta che gli Stati Uniti sono rimasti 5 anni senza guerra (1935-1940) è stato durante il periodo isolazionista della Grande Depressione.

      Proseguimento:

      https://comedonchisciotte.org/forum-cdc/#/discussion/78921/usa-222-anni-di-guerra-su-239

    • “Volenti o nolenti dobbiamo riconoscere agli USA che senza il loro aiuto saremmo stati sotto il tallone di Hitler,”, G. Passalacqua

      3. Per unire ulteriormente i puntini, seconda parte.

      “Teorema del Dubbio”, a cura del Dott. Pierluigi Fagan per Ariannaeditrice

      22 settembre 2019

      Gli americani hanno vinto più del 60% dei premi Nobel dati per lo sviluppo di teorie economiche da quando è stato istituito quindi dal 1969. Ma l’intelligenza economica di stampo americano è ben maggiore in quanto tra gli altri 40%, se la nazionalità anagrafica era di un qualche Paese per lo più europeo, quella culturale in quanto possesso di cattedra, vita concreta, pubblicazioni e ambientazione culturale, era americana di fatto. Si presume che tale intelligenza economica discenda dalle straordinarie performance del sistema economico americano, straordinarie performance, straordinario pensiero, ovvio. Sia che il pensiero sia dedotto dai fatti, sia che i fatti siano prodotti ricorrendo alle performance del pensiero.

      Ma gli Stati Uniti d’America sono stati in questi decenni anche il Paese che ha investito una quantità esorbitante di denaro pubblico nel settore degli armamenti, un settore che quanto ad industria e servizi, ha un peso decisivo nella composizione diretta ed indiretta della salute del sistema economico. Investimenti tra l’altro finalizzati ad alimentare la macchina bellica operativa, non la funzione militare astratta. Macchina bellica operativa per altro brillantemente coadiuvata da un complesso sistema di servizi segreti e non solo, atti a manipolare gli eventi politici ed economici planetari, creando condizioni di possibilità per lo sviluppo di potenza, quindi anche economico, degli americani.
      Per il 93% del loro tempo storico, gli Stati Uniti d’America, sono stati coinvolti in una qualche forma di conflitto. Degli occasionali 21 anni su 239 della loro breve storia in cui non lo sono stati, solo un segmento di cinque anni dice di una astensione voluta e programmata, gli anni dell’isolazionismo che fruttò loro la Grande depressione dal 1935 al 1940. Quando non sono stati in guerra, hanno avuto l’economia molto depressa.

      Proseguimento:

      https://www.ariannaeditrice.it/articoli/teorema-del-dubbio

      In conclusione e in breve:

      “Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che ci viene insegnata, la storia ad ‘usum delphini’, e la storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa.”, Honoré de Balzac, (1799 – 1850), scrittore francese.

      Saluti.

      TheTruthSeeker

    • Se c’è una speranza tutta domestica che l’Italia cambi rotta consiste nelle persone che sia pure immerse nella visione ortodossa – costruita da scuola e università, mezzi di informazione, tv e industria dello spettacolo – al di là della cultura di base mantengano apertura mentale, e non considerino una fede assoluta la loro visione
      Ho purtroppo degli amici dell’ultima categoria ed evito di confrontarmi con loro. Lei mi sembra invece tra quelli che vogliono provare a capire e quindi ha la mia stima e rispetto.
      C’è poi un altro meccansimo psicologico che blocca le persone intelligenti e in buonafede: ammettere che la realtà è quasi all’opposto di ciò in cui hanno creduto per tutta la vita, costituisce uno shock che lo farebbe sentire stupido e scatta un meccanismo inconscio di rigetto! C’è poi la categoria di persone che è comunque soddisfatto del suo status quo e non vuole grattacapi, vuole solo “godersi” la vita. Legittimo
      Come ho scritto in qualche articolo chi è immerso nel pensiero ortodosso non manca di intelligenza ma è stato formato, senza rendersene conto, dalla matrice culturale occidentale. Dalla culla alla morte.
      Le mie affermazioni si basano anche sulla mia esperienza degli ultimi 8 anni, cioé da quando mio figlio mi ha spinto ad aprire il blog. Allora il mio pensiero era non troppo lontano dal suo (la democrazia americana, i dittatori cattivoni), ma avevo anche una notevole dose di diffidenza e curiosità, che con l’esplorazione in rete sto gradualmente riempiendo.
      Venendo alla sostanza , ribadita dai commenti di Truthseeker, il mondo occidentale vive dentro un involucro di democrazia, reso tale dalle disuguaglianze macroscopiche che neanche il sistema mediatico riesce a nascondere del tutto. E viviamo in un sistema di potere internazionale (in fase di riassetto), nel quale c’è il leader e poi tutto il seguito a diversi livelli.
      Tutto questo non mi scandalizza affatto è una realtà storica e non può essere diversamente.
      Ma ci sono a questo punto due domande cruciali, chiavi di lettura fondamentali: 1) Questa egemonia garantisce equità (non uguaglianza, una utopia) ed equilibrio al sistema? 2) In questa struttura di potere geofinanziario e geopolitico, che posizione e grado di subalternità occupa il mio paese, la mia comunità? Siamo privilegiati o penalizzati? Come si comporta la mia classe dirigente e politica?
      Cordiali saluti

      • 1) L’egemonia va sempre a discapito di qualcuno,ma ad oggi , sembra che il sistema
        ” democratico” occidentale sia il meno peggio.
        2) Non contiamo nulla , si potrebbe contare qualcosina se avessimo i conti in regola ,per ridurli dovremmo ridurre sprechi e corruzione dilaganti ,smettere di erogare qualche milione di pensioni di invalidità fasulle e smettere di elargire soldi a vanvera in assistenza senza gli adeguati controlli. Siamo stati privilegiati nel dopo guerra,ma già negli anni sessanta non abbiamo saputo gestire il trend positivo dell’economia ed una classe politica inadeguata e sempre più predona ed incompetente ha dato un grosso contributo al nostro declino.

        • “1) L’egemonia va sempre a discapito di qualcuno,ma ad oggi , sembra che il sistema
          ” democratico” occidentale sia il meno peggio.”, G. Passalacqua

          Questa proprio non si può sentire in nessun modo perchè se fosse minimamente vero e allora gli USA che sono il paese leader di questo sistema “democratico” occidentale non sarbbero mai e poi mai stati il paese storicamente più guerrafondaio mai esistito sulla faccia della terra, vedasi a tale proposito i due miei post sopra l’ultimo post del Prof in cui le risponde.

          2) “Non contiamo nulla , si potrebbe contare qualcosina se avessimo i conti in regola ,per ridurli dovremmo ridurre sprechi e corruzione dilaganti ,smettere di erogare qualche milione di pensioni di invalidità fasulle e smettere di elargire soldi a vanvera in assistenza senza gli adeguati controlli. “, G. Passalacqua

          Questa pure proprio non si può sentire in nessun modo perchè ripete a pappagallo le vulgate propagandistiche di TV e giornaloni pro euro e pro UEE, ecco invece come stanno in effetti le cose.

          Prima Parte.

          A.“Il giudice: l’euro condanna a morte l’Italia antifascista”

          I trattati europei violano apertamente la Costituzione italiana, vanno
          in direzione diametralmente opposta: per la nostra Carta, «scritta da
          persone che avevano fatto la Resistenza e preso atto dell’anti-socialità
          di un certo capitalismo», la spesa sociale (deficit) è il “mestiere”
          dello Stato: «L’essenza stessa delle democrazie è la garanzia del
          benessere a lungo termine, che c’è solo con la piena occupazione della
          forza lavoro». L’euro e gli eurocrati fanno esattamente il contrario:
          costringono lo Stato a tagliare la spesa sociale, cioè a tradire la
          propria missione costituzionale. Lo afferma un magistrato, Luciano Barra
          Caracciolo, già membro del Consiglio di Stato, impegnato a smascherare
          l’impostura della governance Ue, affidata a tecnocrati al servizio
          dell’élite finanziaria. Personaggi che colpevolizzano paesi come
          l’Italia, che in realtà versa a Bruxelles molto più di quanto non
          riceva. E’ il gioco sporco dell’oligarchia:……

          Per il proseguimento dell’articolo, scrivere le seguenti parole chiave:

          Il giudice l’euro condanna a morte l’Italia antifascista Libreidee

          B. Fin dai tempi di Maastricht (7.2.1992), le classi politiche che si sono alternate alla guida dell’Italia (si fa per dire), hanno sempre supinamente e ciecamente perseguito il rispetto dei parametri di convergenza, mentre avrebbero dovuto verificare preventivamente se i vincoli esterni richiesti dai Trattati fossero idonei e proficui per il nostro sistema economico. Insomma dovevano capire (cioè l’avrebbero dovuto capire i politici) se cambiando radicalmente il nostro modello economico con quello posto a supporto della costruzione monetaria previsto da Maastricht, cosa sarebbe realmente successo nella nostra economia tenendo conto della nostra peculiare struttura.Tutta, ma proprio tutta, l’architettura dei Trattati europei era concepita tenendo conto di parametri macroeconomici distanti anni luce da quelli propri della nostra economia e ad immagine e somiglianza di quella tedesca e un pochino (sempre meno!) di quella francese. Come potevamo ragionevolmente sperare di riuscire a rispettarli o addirittura a migliorare le nostre condizioni, visto che quello in precedenza adottato da noi era su fondamenti diametralmente opposti, ma che comunque era riuscito, nel bene e nel male, a far raggiungere al nostro paese l’invidiabile posto fra la quarta e quinta potenza industriale e saldamente quella di seconda economia manifatturiera d’Europa? Bastava leggere la Costituzione per capire facilmente che il modello economico preso a riferimento si fondava sulla piena occupazione e non sulla stabilità dei prezzi e il pareggio di bilancio! Tutti i criteri posti a base dell’aggregazione monetaria prevista dal Trattato di Maastricht, ulteriormente irrigiditi dal Patto di Stabilità, facevano riferimento sui valori espressi esclusivamente dal deficit, debito pubblico e Pil, storicamente dati a noi non favorevoli e “calcolati” con criteri non del tutto scientifici.
          Nel mio “Europa Kaputt, (s)venduti all’euro” del luglio del 2013 già evidenziavo le “bizzarrie” nelle scelte di alcuni parametri posti invece come sacri dogmi dall’Europa. A riguardo non possiamo che non citare a supporto l’articolo apparso sul noto giornale “Le Parisien” del 28 settembre del 2012, dove l’ex funzionario della direzione del bilancio francese Guy Abeille, rivelava in una sconcertante intervista come si era giunti alla determinazione di alcuni determinanti parametri di riferimento, come a esempio il famoso rapporto del 3% fra il deficit e il Pil, che avrebbero poi condizionato così forte la vita e la sopravvivenza economica dell’intera area valutaria euro.

          Per il proseguimento dell’articolo, scrivere queste parole chiave:

          Impiccati a Maastricht grazie al 3% inventato da Mitterrand Libreidee

          C. Ma quando si è creato il fardello del debito pubblico italiano? Tutto parte nel 1981, in cui accade un evento epocale, che fa da spartiacque nella storia della sovranità economica italiana: il famoso divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro. Con un atto quasi univoco, cioè una semplice missiva all’allora governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, Andreatta mette fine alla possibilità del governo di finanziare monetariamente il proprio disavanzo. Rimuovendo l’obbligo allora vigente da parte di Palazzo Koch di acquistare i titoli di Stato emessi sul mercato primario, la Banca d’Italia dismette il ruolo di prestatrice di ultima istanza. D’ora in poi, per finanziare la propria spesa pubblica, l’Italia deve attingere ai mercati finanziari privati, con la conseguente esplosione dei tassi d’interesse rispetto a quelli garantiti in precedenza. Ma non solo: viene rivisto il meccanismo di collocamento dei titoli di Stato, introducendo il cosiddetto «prezzo marginale d’asta», che consente agli operatori finanziari di aggiudicarsi i titoli al prezzo più basso tra quelli offerti e, quindi, al tasso di interesse più alto.

          Proseguimento:

          “Bifarini: da 30 anni lo Stato spende meno di quanto incassa”

          https://www.libreidee.org/2019/04/bifarini-da-30-anni-lo-stato-spende-meno-di-quanto-incassa/

          Vedasi a titolo integrativo e controinformativo anche i miei post al’articolo appena segnalato, sono otto in tutto, i più importanti sono: il primo, il sesto ( non esistono fatti, ma solo interpretazioni ) e il settimo (guida al debito pubblico ad usum delphini ), l’ultimo è il mio commento finale.

          NB la seconda parte nel prossimo post.

          • Non condivido,ribadisco che senza gli USA saranno stati sotto il tallone di Hitler o <Stalin..veda lei.
            Gli USA hanno fatto molte guerre , ma in genere le potenze che primeggiano ne fanno molte , se ci guardiamo attorno vediamo che ci sono ancora delle società dove la gente viene schiavizzata e
            brutalizzata ,dove tutto sommato si gode di una certa libertà ed un po' di benessere economico al momento é ancora l'Occidente.
            Gli americani hanno compiuto la loro brava parte di soprusi ,come del resto li commettono tutte le potenze dominanti , non sono d'accordo sull'anti americanismo prescindere.

        • 2) “Non contiamo nulla , si potrebbe contare qualcosina se avessimo i conti in regola ,per ridurli dovremmo ridurre sprechi e corruzione dilaganti ,smettere di erogare qualche milione di pensioni di invalidità fasulle e smettere di elargire soldi a vanvera in assistenza senza gli adeguati controlli. “, G. Passalacqua

          Questa pure proprio non si può sentire in nessun modo perchè ripete a pappagallo le vulgate propagandistiche di TV e giornaloni pro euro e pro UEE, ecco invece come stanno in effetti le cose.

          Seconda Parte.

          Sulla vulagata propagandistica di TV e giornaloni secondo cui la corruzione in Italia è a livelli stratosferici e quindi ci meritiamo tutti i mali conseguenti, ecco degli eccellenti spunti controinformativi e la controstoria.

          http://bastaconleurocrisi.blogspot.com/2019/07/la-corruzione-e-unammaccatura-sul.html

          A parte le argomentazioni molto logiche del Dott. Marco Cattaneo, vedasi anche i miei ultimi tre post all’articolo appena seganalato.

          NB il tutto già segnalato con il mio post del 5 Ottobre 2019 at 23:41 al seguente articolo del Prof :

          L’Elite mondiale del XXI secolo, ovvero quando “Il troppo stroppia”

          • Non condivido,ribadisco che senza gli USA saremo stati sotto il tallone di Hitler o Stalin..veda lei.
            Gli USA hanno fatto molte guerre , ma in genere le potenze che primeggiano ne fanno molte , se ci guardiamo attorno vediamo che ci sono ancora delle società che magari hanno fatto poche guerre ma la gente viene schiavizzata e
            brutalizzata in maniera ben più grave che in Occidente ,dove tutto sommato si gode di una certa libertà ed un po’ di benessere economico al momento é ancora l’Occidente.
            Gli americani hanno compiuto la loro brava parte di soprusi ,come del resto li commettono tutte le potenze dominanti , comunque io non sono d’accordo sull’anti americanismo a prescindere
            In italia ci sono una moltitudine di pensioni vedi amianto,sordità invalidità , silicosi ect. fasulle ,possiamo anche fare gli struzzi, ma sono miliardi e miliardi elargiti a vanvera.
            La corruzione non c’è bisogno di leggere alcun libro, gli esempi che ognuno di noi quotidianamente tocca con mano bastano e
            avanzano .Guardi che io so perfettamente che l’Euro è stata la rovina dell’Italia, ho anche ben presente che il nostro miracolo economico si è realizzato con il lavoro nero,stipendi da fame,evasione fiscale,il tutto condotto a colpi di svalutazione della lira per essere competitivi sui mercati.
            Quando è stato introdotto l’euro,come d’incanto quel giorno sparì nelle merci il prezzo in lire e rimase solo il prezzo in euro, il risultato lo si vide dopo 1/2 mesi , i prezzi raddoppiarono , tot lire uguale a tot euro con lo stato che tirava la muta .se per almeno per
            6/12 mesi sulle merci si fosse mantenuto anche il prezzo in lire ,forse il giochetto di interpretare
            tot euro = tot lire non sarebbe riuscito.Cordiali saluti

        • “2)Siamo stati privilegiati nel dopo guerra,ma già negli anni sessanta non abbiamo saputo gestire il trend positivo dell’economia ed una classe politica inadeguata e sempre più predona ed incompetente ha dato un grosso contributo al nostro declino.”, G. Passalacqua

          La Prima Parte e Seconda Parte dei due miei precedenti post in cui si tagliava la testa al toro alle vulgate propagandistiche di Tv e Giornaloni pro euro e pro UEE che lei ripete a pappagallo sarebbero più che sufficienti a invalidare del tutto anche questa sua parte finale ma approfitto dell’occasione per concludere il discorso in modo definitivo anche a beneficio di eventuali terzi lettori.

          Terza Parte

          A. “Storia del debito pubblico nella Repubblica Italiana”, a cura del Dott. Giovanni Zibordi

          Maggio 2108

          Nei 120 anni dal 1860 al 1980 la percentuale di debito pubblico che è stata monetizzata è il 53% (“Storia Monetaria d’Italia” di Fratianni e Spinelli, che quando studiavo economia era il testo classico di storia monetaria e lo è ancora, pagina 125, tabella 4.4, la colonna 3 definita come “quota di deficit statale finanziato tramite il canale del Tesoro”).

          Negli anni del “Miracolo Economico” italiano del 1960-1969 sai quanto è stata la “quota di deficit statale finanziato tramite il canale del Tesoro” ? Il 62% (pagina 125, tabella 4.4, colonna 3…). Adesso quanto è la quota di deficit pubblico monetizzata ? ZERO. E’ per questo che allora abbiamo avuto il miracolo economico e oggi abbiamo la Depressione.

          Proseguimento:

          http://metallimilano.blogspot.com/2018/06/debito-pubblico-italiano-e-creazione-di.html

          B. “Il Bluff del Debito Pubblico secondo il Dott Giovanni Zibordi”

          Passano gli anni ma in Italia quando un governo deve fare una manovra economica tutto gira sempre intorno al debito pubblico. La UE e i “mercati” vogliono essere rassicurati che lo Stato pagherà le rate e gli interessi sui CCT, Bot e Btp e l’intero governo impiega mesi a decidere se fare un deficit del 2,4% piuttosto che dell’1,8% del PIL, una differenza % dello 0,6% del PIL cioè 8 miliardi alla fine.

          Ma questa differenza di 8 miliardi richiede trattative di settimane, agita i talk show e i giornali e marca la differenza tra un governo responsabile bene accetto alla UE e ai mercati (1,6% di deficit) e uno “populista” che fa esplodere lo “spread” e avviato al default (2,4% di deficit). Se lasci perdere la retorica e ti metti a leggere tabelle di numeri ti rendi conto che non ha senso.

          Per il proseguimento dell’articolo, scrivere queste parole chiave:

          il bluff del debito pubblico Giovanni Zibordi Micidial Blog

          C. Lo spauracchio dello Spread è un altro bluff, vedasi a tale proposito questo ottimo articolo controinformativo a cura sempre del Dott. Giovanni Zibordi, per trovarlo, scrivere queste parole chiave:

          Lo Spread fa bene alle banche Come Don Chisciotte

          NB questi tre ottimi articoli del Dott. Giovanni Zibordi si possono anche trovare nel suo blog personale, per trovarlo, scrivere queste parole chiave:

          Cobraf com forum il meglio

          D. Conclusione.

          Se non si ha né voglia e né tempo di addentrarsi in letture di approfondimento sui principi fondamentali di macroeconomia ma comunque si vuole da cittadini consapevoli almeno capirne l’ABC per non farsi fregare dalle balle seriali raccontate dai media mainstream sui temi di economia e argomenti connnessi e e allora consiglio vivamente a chiunque la lettura del seguente libro:

          “L’ economia spiegata facile” di Costantino Rover

          Editore: Gingko Edizioni
          Anno edizione: 2019
          In commercio dal: 25 marzo 2019
          Pagine: 320

          Per un’anteprima, scrivere queste parole chiave:

          economia spiegata facile it

          Troverete il blog dedicato al libro con una più che soddisfacente anteprima.

          Buona settimana e buon proseguimento a tutti quelli di buona volontà.

          TheTruthSeeker

          • Truthseeker, non riesco (disponibilità di tempo) a leggere tutti suoi commenti e men che meno a rispondere.
            Buona serata e buon proseguimento anche a lei

  7. “Volenti o nolenti dobbiamo riconoscere agli USA che senza il loro aiuto saremmo stati sotto il tallone di Hitler,”, G. Passalacqua

    1. Le avevo segnalato l’ottimo articolo del Prof:

    “Quando il Padrone Atlantico non tollera trasgressioni (in politica estera) – Parte I”

    con annessi suoi post ( del Prof ) e miei post dai quali si evince che l’euro, realizzato sotto forte impulso americano, è una gabbia economica a tutti gli effetti per impedire la formazione del blocco geopolitico “Eurasia” e che la Nato era ed è una gabbia militare per i paesi della UEE in funzione anti Russia, infatti la Nato a comando americano ha circondato la Russia, ho anche segnalato in uno dei miei post un interessante articolo a quest’ultimo riguardo.

    Quindi, già qualunque persona con solo un po di sano spirito critico si sarebbe domandata:

    ma allora questi americani storicamente considerati liberatori dei popoli europei durante e dopo la seconda guerra mondiale, come mai dopo la caduta del Muro di Berlino hanno voluto ingabbiare i popoli europei, ma allora magari non saranno mai stati quei liberatori dei popoli europei come invece storicamente sono considerati durante e dopo la seconda guerra mondiale e magari sarà anche vero perché la storia è sempre scritta dai vincitori.

    E quindi poi uno si va fare le sue relative ricerche storiche controinformative se ha davero voglia e volontà di capire, altrimenti fa come uno struzzo e continua a ripetere le vulgate storiche propagandistiche dei media mainstream occidentali che si rifanno all storia scritta dai vincitori, è solo una questione di aver solo un po di spirito critico e un po di volontà, non è mai stata una questione di avere una cultura più o meno modesta, anche chi ha un grande cultura può comportarsi come uno struzzo e questo non avviene raramente, tutt’altro!!

    2. Le avevo segnalato anche tramite i miei 4 ultimi post a questo articolo del Prof:

    L’Elite mondiale del XXI secolo, ovvero quando “Il troppo stroppia”

    come la turbo finanza delle giurisdizioni segrete di matrice anglosassone ( USA e UK ) non è altro che doping finanziario fatto in modo pesante e continuo e questo oltre che essere moralmente facilmente condannabile è anche molto ma molto scorretto da molti punti di vista, cose che dei liberatori minimamente democratici non avrebbero mai e poi mai fatto e quindi pure in questo caso se si ha solo un po di sano senso critico ci si farebbe una domanda molto simile a quella del punto precedente.

    NB proseguimento nel prossimo post.

  8. @G. Passalacqua

    1. “Non condivido,ribadisco che senza gli USA saremo stati sotto il tallone di Hitler o Stalin..veda lei.
    Gli USA hanno fatto molte guerre , ma in genere le potenze che primeggiano ne fanno molte , se ci guardiamo attorno vediamo che ci sono ancora delle società che magari hanno fatto poche guerre ma la gente viene schiavizzata e
    brutalizzata in maniera ben più grave che in Occidente ,dove tutto sommato si gode di una certa libertà ed un po’ di benessere economico al momento é ancora l’Occidente.
    Gli americani hanno compiuto la loro brava parte di soprusi ,come del resto li commettono tutte le potenze dominanti , comunque io non sono d’accordo sull’anti americanismo a prescindere”, G. Passalacqua

    Non è questione di condividere o non condividere, o di americanismo o antiamericanismo, semplicemente se lei non capisce o non vuole capire che l’unico periodo in cui gli USA sono rimasti 5 anni senza guerra (1935-1940) è stato durante il periodo isolazionista della Grande Depressione e quindi le conseguenze logiche che storicamente ne derivarono e allora il problema è suo e non mio.

    Approfitto dell’occasione per dare un indizio fondamentale, una sorta di “Smoking Gun”, in questo senso a eventuali terzi lettori:

    “La verità su Pearl Harbor”
    di Robert Stinnett

    Robert Stinnett, un giornalista radio della marina della Seconda Guerra Mondiale diventato poi giornalista, si trovava nell’Archivio nazionale di Belmont, in California, per delle ricerche in un libro di immagini sulla carriera di ricognitore aereo di George Bush durante la guerra del Pacifico del sud – George Bush : His World War II Years (Washington, DC, Brassey’s, 1992). E si è imbattuto in duplicati inediti di registrazioni delle intercettazioni radio delle trasmissioni in codice della Marina giapponese a Pearl Harbor – prova documentale di quanto è davvero accaduto a Pearl Harbor e di come è successo. Dopo otto anni di ulteriori ricerche e una serie di richieste ai sensi della Freedom of Information Act per ottenere la parziale divulgazione di questi documenti, Stinson ha pubblicato Day of Deceit (2000).

    Stinnett dimostra, sulla base di prove fattuali incontestabili, e di una analisi che appare assai accurata, che il presidente Roosevelt ha supervisionato l’elaborazione e l’attuazione di un piano rigorosamente tenuto segreto, mirante a spingere i Giapponesi ad attaccare Pearl Harbor, e a sorvegliarli durante le operazioni. Stinnett ipotizza che Roosevelt abbia ciò fatto per convincere un reticente pubblico statunitense ad approvare l’intervento nella Seconda Guerra Mondiale. Ma quali che fossero gli obiettivi e gli scopi, i fatti sono oramai chiarissimi. Stinnett espone e dimostra la sua tesi pubblicando voluminose prove documentarie, tra cui quarantasette pagine di allegati [p. 261-308] contenenti le riproduzione fotografiche dei documenti ufficiali chiave, che si aggiungono alle molte altre che sono incorporate nel testo, oltre a 65 pagine [p. 309-374] di note dettagliatissime. Tutto ciò dimostra l’esattezza delle affermazioni, delle argomentazioni e delle conclusioni di Stinnett. I suoi studi di ricerca e i suoi appunti sono depositati nella biblioteca dell’Hoover Institute di Stanford. Day of Deceit è una storiografia documentaria esemplare. Il libro mette a disposizione le testimonianze materiali sulle quali si fondano analisi e conclusioni. La sua validità apparirà chiara a qualsiasi lettore imparziale. Il libro di Stinnett risolve un dibattito razionale, franco, onesto e fondato sui fatti, sulle ragioni e il contesto in cui si è sviluppato l’attacco contro Pearl Harbor.

    Proseguimento:

    https://www.ossin.org/usa/2522-la-verita-su-pearl-harbor

    La versione in italiano di questo libro:

    “Il Giorno Dell’Inganno. Pearl Harbor: un disastro da non evitare”, Robert B. Stinnett, Il Saggiatore, 2001, pag.460.

    Si può acquistare solo online di seconda mano a caro prezzo, ovviamente diverso tempo fa l’ho fatto e anche se pagato a caro prezzo l’acquisto ne è valso ogni euro speso.

    Sempre per eventuali terzi lettori qualora siano intenzionati a documentarsi su altre fonti controinformative storiche sulla seconda mondiale di ottima qualità:

    A. “Stalin, Hitler, la rivoluzione bolscevica mondiale”

    di Viktor Suvorov (Autore), E. Corti (Traduttore)

    Editore: Spirali (Milano)
    31 ott 2000
    507 pagine

    Acquistabile solo online di seconda mano.

    B. “Il mito della guerra buona. Gli Usa e la seconda guerra mondiale”
    di Jacques Pauwels, Datanews Editore, 2003, pag.253.

    Acquistabile solo online di seconda mano

    C. “La colpa fu tutta tedesca? Storia delle responsabilità americane nello scoppio dello Seconda guerra mondiale”
    di Charles Beard, Oaks Editrice, 2017, pag. 423.

    D. “Biografia non autorizzata della seconda guerra mondiale”, di Marco Pizzuti, Mondadori, Settembre 2018, pag. 366.

    2. “In italia ci sono una moltitudine di pensioni vedi amianto,sordità invalidità , silicosi ect. fasulle ,possiamo anche fare gli struzzi, ma sono miliardi e miliardi elargiti a vanvera.
    La corruzione non c’è bisogno di leggere alcun libro, gli esempi che ognuno di noi quotidianamente tocca con mano bastano e
    avanzano .Guardi che io so perfettamente che l’Euro è stata la rovina dell’Italia, ho anche ben presente che il nostro miracolo economico si è realizzato con il lavoro nero,stipendi da fame,evasione fiscale,il tutto condotto a colpi di svalutazione della lira per essere competitivi sui mercati.”, G, Passalacqua

    E allora, innanzitutto lo struzzo lo fa lei perché lei strillava e strilla tuttora contro la corruzione italiana e il debito pubblico italiano troppo alto come se fossero i mali assoluti dell’Italia nonostante le abbia segnalato tutta una serie di articoli che smontano del tutto con i numeri e i fatti queste vulgate propagandistiche di Tv e giornaloni pro euro e autorazziste a cui lei era e rimane tuttora tanto affezionato.

    Seconda cosa, per le mie segnalazioni all’articolo del Dott. Marco Cattaneo “La corruzione è un’ammaccatura” ( segnalato anche a lei e già segnalato una prima volta in un altro articolo del Prof: “L’Elite mondiale del XXI secolo, ovvero quando “Il troppo stroppia” ) ho preso i complimenti del Dott. Marco Cattaneo in persona e anche del Prof. in persona, per lei non vuol dire nulla, per me invece vuol dire tanto; per me, per il Prof e per gente come il Dott. Marco Cattaneo e il Dott. Giovanni Zibordi, solo per fare qualche nome della controiformazione di qualità su economia e politica, Tv e giornaloni fanno solo propaganda della peggiore specie su economia e politica, per lei invece Tv e giornaloni sono la sua fonte privilegiata informativa visto che ancora nonostante tutte le contro evidenze che le sono state fornite, basate su fatti e non opinioni, ne ripete invece i loro mantra sulla corruzione, debito pubblico , colossali menzogne annesse e la gigantesca invasione di cavallette che ci porteranno…….

    In conclusione, mi ero fidato del Prof. che le dava confidenza e influenzato da questo pensavo anche io che lei fosse una persona sinceramente in buona fede e vogliosa di capire davvero cose che non fanno parte della narrativa mainstream, a quanto pare invece le cose sono andate in modo del tutto diverso e quindi mi dovevo fidare del mio sesto senso che mi diceva di evitare del tutto discussioni del genere con gente come lei visto che già nella vita reale in casi del genere non do la minima confidenza, non ne vale proprio la pena, è solo fiato sprecato, ergo, da oggi in poi non leggerò più nemmeno mezza riga di ciò che lei scriverà su questo blog e quindi non la commenterò più con nemmeno mezza parola, mi faccia la cortesia di fare la stessa identica cosa nei miei confronti.

    Patti chiari e non conoscenza lunga.

    TheTruthSeeker

  9. So benissimo che l’euro per l’Italia è stato un disastro,ma era prevedibile,in una economia che ancora tirava ,noi abbiamo fatto il grosso del debito pubblico,ci mettevano in busta paga 10000 lire dicendoci :non vi preoccupate vi diamo un aumento di 11000 lire ,seguiva la svalutazione della lira ed in questo modo li fregavamo tutti.In quel periodo in pochi anni le paghe dalle 150/200000 mila lire salirono oltre il milione .
    La fonte ? è una fonte certa,la mia,perché in quegli anni lavoravo ed ho vissuta in prima persona , non per sentito dire o plagiato dalla stampa straniera ,questi avvenimenti .
    Con l’euro questo giochino non lo avremmo più potuto fare quindi era un disastro annunciato, non contenti ,il giorno in cui è andato in vigore l’euro abbiamo tolto dalle merci il prezzo in lire e ,complice lo stato che ha fatto da capo della muta ,in due /tre mesi i prezzi sono raddoppiati, tot lire = tot euro e gli italiani senza ulteriori interventi dei poteri forti stranieri sono diventati più poveri.Quello che non riuscivo al momento a capire era il perché il PDS con il suo potente sindacato non mobilitava le piazze,ma ragionandoci su ho fatto presto a capirlo,questo giochetto gli avrebbe tolto di mezzo Berlusconi perché il raddoppio dei prezzi significava il dimezzamento degli stipendi e gli italiani se lo sarebbero ricordato nelle urne, infatti a Berlusconi dalle urne gli arrivò il ben servito .
    Gli americani non sono degli stinchi di santo,ma guardiamo attorno : siamo sicuri che il bastone di Putin,della grande Cina,delle teocrazie medio orientali,siano meno onerose del bastone americano ?
    Chi vuole essere libero deve essere potentemente armato,visto che per dimensione e numeri le singole nazioni europee ,in questo momento storico, sono impotenti,l’unica cosa che potrebbero fare sarebbe una europa federale con un esercito comune .

    • @G.Passalacqua

      Repetita Iuvant = Le Cose Ripetute Aiutano.

      1. In conclusione, mi ero fidato del Prof. che le dava confidenza e influenzato da questo pensavo anche io che lei fosse una persona sinceramente in buona fede e vogliosa di capire davvero cose che non fanno parte della narrativa mainstream, a quanto pare invece le cose sono andate in modo del tutto diverso e quindi mi dovevo fidare del mio sesto senso che mi diceva di evitare del tutto discussioni del genere con gente come lei visto che già nella vita reale in casi del genere non do la minima confidenza, non ne vale proprio la pena, è solo fiato sprecato, ergo, da oggi in poi non leggerò più nemmeno mezza riga di ciò che lei scriverà su questo blog e quindi non la commenterò più con nemmeno mezza parola, mi faccia la cortesia di fare la stessa identica cosa nei miei confronti.

      Patti chiari e non conoscenza lunga.

      TheTruthSeeker

      2. In altre definitive parole:

      non ho letto neanche una virgola di questo suo ultimo post perché come ho già appena spiegato ampiamente:

      non voglio e non vorrò mai più scambiare anche solo mezza parola con gente come lei, mi faccia la cortesia di fare la stessa identica cosa nei miei confronti.

      Patti chiari e non conoscenza lunga.

      TheTruthSeeker

    • Giancarlo, sulla “artificosità” del debito pubblico e il ruolo della Banca Centrale controllata dalla finanza privata, se vuole può leggere i seguenti miei articoli.
      https://ilprof.com/2018/04/18/il-grande-inganno-della-elite-della-moneta/ di febbraio 2018, che analizza la parte tecnica.
      Poi per una retrospettiva storica dello stesso tema https://ilprof.com/2018/06/10/un-po-di-storia-sullelite-invisibile-del-mondo-occidentale/#more-12782
      Ne ho scritti altri, ma con questi due si arriva la nocciolo storico e tecnico da cui traggono origine i principali avvenimenti economico-finanziari e geopolitici dal XIX secolo in avanti.

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