Quinto Potere, quando la fiction anticipa la realtà/1

Un salto indietro nel mondo televisivo americano degli anni 70.

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Quinto Potere è il titolo di un film americano di successo del 1976 e che si è dimostrato nei decenni successivi di una preveggenza sorprendente. Ha 40 anni e non li dimostra affatto, è di una attualità agghiacciante. Presenterò e commenterò 4 video-spezzoni di pochi minuti ciascuno. Ringrazio l’amico Stefano che ha attirato la mia attenzione su questo film.

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Howard Beale, ex principe di ascolti – ora in decadenza – della rete televisiva UBS viene licenziato con un preavviso di due settimane, dopo undici anni di presenza sui teleschermi e poco dopo la morte della moglie, entrando quindi in una fase depressiva e di alterazione psicologica.

In una delle residue apparizioni, prima di congedarsi e senza preavvertire colleghi e superiori, Beale annuncia il proprio suicidio in diretta, che avrà luogo, dice, a una settimana di distanza da quel momento.

Scoppia uno scandalo: Beale viene licenziato all’istante, tuttavia chiede di poter chiudere la sua carriera dignitosamente e smentire il suo sensazionale annuncio. La sua richiesta viene accolta e il giorno dopo viene mandato in onda per l’ultima volta: giustifica la sua provocatoria “idea da pazzi” con la motivazione di aver esaurito “le bugie e le cazzate della vita da raccontare”.

Inaspettatamente la popolarità di Howard Beale ha un balzo, la sua dichiarazione shock del suicidio e la successiva denuncia anti sistema colpiscono l’immaginario popolare, particolarmente il mondo dei giovani. Le dimissioni vengono revocate e i vertici della UBS decidono di lasciare briglia sciolta al rinato commentatore nell’esprimere la sua violenta protesta. 

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Il nuovo Profeta. La denuncia della crisi e l’appello al risveglio della gente. 

Ecco il primo spezzone di poco più di 4 minuti, nel quale un invasato Howard Beale denuncia la gravità della crisi economica e sociale (anni 70), invita la gente a non darla per scontata e, al contrario, a scuotersi (“incazzarsi”). Trovo una realistica similarità con gli eventi di questo inizio secolo, particolarmente nella descrizione della crisi.

Il Profeta dell’etere. La denuncia della TV come strumento di obnubilamento di massa.

Con il suo invito a reagire alla crisi, Howard Beale diventa un mito, e con il discorso trascinante della successiva apparizione televisiva (vedi video sotto) due passi avanti: denuncia ed individua il sistema televisivo come la fonte principale del succitato obnubilamento mentale dei cittadini, trasformati in acefali consumatori.
Lancia anche un secondo fondamentale messaggio, alzando il tiro e svelando la crescente concentrazione in poche mani del controllo delle reti televisive – la UBS, la rete per cui lavora, è stata acquisita dal potente gruppo mediatico CCA – con lo scopo di affiancare al pilotaggio commerciale e consumistico l’incanalamento del consenso politico del cittadino-elettore a favore dei centri di potere.

Nonostante le sua escalation di denunce, i vertici del gruppo CCA non intervengono: gli indici di ascolto sono alle stelle, l’esaltato e psicologicamente instabile show man genera profitti record. Vedremo i successivi sviluppi della vicenda di Howard Beale nel prossimo post.

Qualche commento

A parte poche, inevitabili forzature cinematografiche del film io trovo il contenuto delle filippiche del nostro Howard realistiche e di estrema attualità.

A 40 anni di distanza mi è facile aggiungere due brevi considerazioni. La prima: la potenza di comunicazione e condizionamento della televisione è oggi, dal punto di vista tecnico, nettamente superiore a quella degli anni 70.

La seconda: la concentrazione ed il controllo dell’informazione da schermo e sulla carta stampata è oggi parzialmente ostacolata da Internet, con la sua intrinseca pluralità di espressione.
I centri di potere televisivi e giornalistici stanno comunque cercando di ovviare presidiando la rete con una miriade di siti on line nazionali e locali rendendo così sovraffollato e confuso il mondo del Web.
Individuare e selezionare fonti di informazione non ortodosse richiede – oltre alla familiarità con l’uso del PC e con Internet – un mare di tempo. E ciò limita la platea degli utenti.

«L’informazione è la moneta della democrazia.» Thomas Jefferson (1743-1826) terzo Presidente americanoRisultati immagini per information democracy

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Nel secondo post vedremo come l’esuberanza del nostro simpatico ma vulnerabile personaggio si infrangerà contro la nascente – ma già nitida – “filosofia” di conquista mondialista, che preannuncia gli eccessi e gli squilibri economici, finanziari, sociali e culturali oggi sotto i nostri occhi.
E’ vero che gli USA (e la GB) sono la patria della globalizzazione, ma averla già individuata negli anni 70 e portata sugli schermi in modo magistrale (vedremo gli spezzoni clou) è un grande merito del team che ha realizzato Quinto Potere.

26 thoughts on “Quinto Potere, quando la fiction anticipa la realtà/1

  1. Il quinto potere dei giorni d’oggi é la falsa informazione,
    il capo bastone della falsa informazione é diventata
    l’America,per l’Occidente é una catastrofe perché
    gli Stati Uniti sono stati e per certi versi lo sono ancora la nazione trainante per l’economia , ed il suo baluardo militare .
    Quando dall’estrema sinistra extraparlamentare sentivo accusare gli Stati Uniti di essersi inventati varie organizzazioni terroristiche e l’Isis ,credevo che queste affermazione derivassero solamente dal loro livore contro la soc. Occidentale, a distanza di qualche
    anno ,e dopo i recenti fatti Siriani comincio a pensare che forse un fondo di verità in quelle affermazioni esiste veramente. Questa involuzione degli Stati Uniti
    mi preoccupa perché questa involuzione sta favorendo , il governare e prendere decisioni contro la volontà dei popoli ,l’Europa se vuole sopravvivere deve diventare una federazione dove vengano rispettati gli usi e costumi delle nazioni che vi aderiscono.

  2. Gianca buongiorno,
    la sua conclusione a me pare perfetta, con la precisazione che la federazione deve prevedere meccanismi di compensazione economica di penalizzazioni/vantaggi che la moneta unica comporta in un aggregato di paesi diversi economicamente e finanziariamente.
    Apprezzo il suo percorso di “revisione” di convincimenti precedenti, che è analogo al mio.
    In questo mese cade il V anniversario del blog, che mi ha spinto in questi anni a fare le opportune ricerche per verificare i dubbi e le domande che mi ponevo da tempo. Non ho affatto finito, ma a qualche nuova conclusione sono arrivato.
    La prima: tutto quello di importante sul piano militare, politico, economico e finanziario che è accaduto nel mondo dopo la fine della seconda guerra mondiale è stato voluto/coordinato/subito (per essere poi contrattaccato) dal combinato Stati Uniti d’America/Israele (compresa, anzi sopratutto, l’Isis). Ed è l’opposto di quello che mi hanno insegnato dalla scuola elementare all’università,di quello che la stragrande maggioranza di televisioni, giornali, libri, cinema ci somministrano da 70 anni. E’ un complotto? No, è la logica del potere che dal centro pervade la periferia degli “alleati”. Ed essendo un disegno di potere trova spontanei collaborazionisti in ogni paese, allevati e coltivati dal sistema scuola/università/mass media. Non è una novità storica assoluta, è accaduto in tutti i cicli storici secolari e millenari.
    La “novità” consiste nella enorme potenza dei mezzi oggi a disposizione del Dominatore del momento, in particolare quello devastante (tanto quanto quello militare, finora rimasto allo stato potenziale) della finanza globale e della sua “filosofia” che conquista le menti. E’ proprio questo aspetto che viene denunciato in modo cinematograficamente superlativo dal film Quinto Potere, come proverò ad evidenziare nella seconda parte.
    Ho anche scoperto però che le soluzioni “tecniche” esistono. Per restare sulla finanza, due passaggi rovescerebbero la situazione: 1) ritorno delle banche centrali nella gestione pubblica (efficiente ed onesta) 2) separazione della finanza speculativa da quella delle banche commerciali.
    Ovviamente per arrivare a questo è indispensabile (primo passaggio) che una fetta importante dell’opinione pubblica acquisisca la consapevolezza di quanto detto sopra, affinché (secondo passaggio) possa sorgere una classe politica e dirigente in grado di realizzare la normalizzazione della finanza (e di molto altro).
    “Vasto programma” avrebbe detto sarcasticamente De Gaulle, commento che ha certamente fondamento. D’altra parte non vedo altre soluzioni “positive” interne al sistema. In assenza di questa via d’uscita, il sistema arriverà (tra 1-10-50 anni?) ad un riassetto mondiale traumatico, per le sue insanabili contraddizioni economiche e finanziarie interne o per un conflitto nucleare mondiale (colpo di testa del fronte oltranzista americano, molto improbabile ma non totalmente escludibile). Ma non è detto che l’élite sopravvissuta possa ricominciare da capo.
    Non so se sopra questo già cupo scenario incomba o meno quello dello stravolgimento dell’equilibrio della Terra, che metterebbe tutti d’accordo. Confesso che qui brancolo nel buio, è un terreno minato, non ascolto le superficiali notizie che circolano comunemente. Anche solo per cominciare ci vuole uno studio almeno pluriennale.
    Quindi torno terra terra, concludendo che proseguirò con passione la mia “esplorazione”, per esporre nel blog i passaggi importanti. I suoi commenti mi stanno aiutando a riformulare e verificare le mie posizioni e, quindi sono sempre molto graditi. A risentirci

  3. A distanza di due anni da questo mio post confermo quanto detto ,ma la situazione politica mondiale in questi due anni si é deteriorata,l’emergenza principale che si sta profilando sempre più nettamente quale innesco di un disastroso quarto conflitto mondiale sono le migrazioni di masse sempre più consistenti di persone che fuggono dalla miseria,dalle dittature,da persecuzioni religiose,le cause sono complesse, le colpe sono trasversali, ma
    l’ occidente,il tanto vituperato occidente se avrà la lucidità di serrare i ranghi e pragmaticamente di portare dalla sua parte la Russia di Putin , credo possa ancora evitare la catastrofe in arrivo.
    Che in occidente possano esserci poteri forti che nell’ombra manovrano e pensano che una guerra possa risolvere i problemi non lo si può escludere ,ma certamente devono farlo nell’ombra perché i popoli dell’occidente non li seguirebbero,spaventa molto di più quel mondo che minaccia di distruggerci, e più ci minaccia e più grandi diventano le masse del suo popolo che vanno in piazza avvallando e sostenendo
    sia giusto distruggerci.
    Notizie di questi giorni hanno chiarito quali siano le mire di Erdogan,cosa vogliamo fare ? vogliamo andare con dei mazzi di fiori o bauli pieni di euro a trattare con Erdogan ?
    Credo che oggi , la priorità geopolitica mondiale , sia quella di disinnescare le avvisaglie sempre più chiare di uno scontro di civiltà.

    • Rileggendo i commenti di 2 anni fa e il suo di ieri, mi vengono in mente queste riflessioni.
      1. Dal suo commento di 2 anni fa: “,l’Europa se vuole sopravvivere deve diventare una federazione dove vengano rispettati gli usi e costumi delle nazioni che vi aderiscono” ed io avevo aggiunto “la precisazione che la federazione deve prevedere meccanismi di compensazione economica di penalizzazioni/vantaggi che la moneta unica comporta in un aggregato di paesi diversi economicamente e finanziariamente.”
      In questi 2 anni TUTTE le decisioni UE/EZ straconfermano che Berlino (e Parigi) non hanno la benché minima intenzione di avviare una Federazione europea. E’ del tutto ingenuo continuare ad invocarla.
      2. Dal suo commento di 2 anni fa: “Il quinto potere dei giorni d’oggi é la falsa informazione,
      il capo bastone della falsa informazione é diventata
      l’America,per l’Occidente é una catastrofe perché
      gli Stati Uniti sono stati e per certi versi lo sono ancora la nazione trainante per l’economia, ed il suo baluardo militare”
      Il “modello” della falsa informazione americana è stata esportata (altro che esportazione della democrazia …) in Europa e ha trovato terreno fertile nei gruppi editoriali italiani – Agnelli prima e De Bendetti poi, o il Caltagirone de Roma, la RAi sotto controllo PD, ora c’é l’astro nascente Cairo – il risultato è che la mente degli italiani è condizionata, per usare un termine generico.
      Basta questo per capire che in Italia e nel civilissimo occidente viviamo in un involucro di democrazia alquanto svuotato
      3. Una delle sporche missioni che hanno i massmedia è spaventare, ben al di là del rischio reale. Su due filoni principali, la crisi economica e il pericolo di una guerra..E’ dagli anni 60 che quasi ininterrottamente queste “crisi” riempiono i massmedia. Perché: un popolo spaventato è malleabile.
      Il pericolo di una guerra su larga scala esiste, ma è secondo me basso. Se dovesse accadere, l’Europa sarebbe la regione mondiale più devastata (NATO/Russia). Quando sento dire che la UE ci ha salvato dalla guerra mi scappa da ridere: i paesi europei sono tutti (tranne la Francia) smilitarizzati quale guerra possono farsi? Abbiamo invece le basi NATO/USA che nel momento di una guerra con la Russia ci garantirebbero devastazioni mai viste.
      L’Europa è un protettorato militare americano, una loro piattaforma protesa verso il blocco euroasiatico. Ne potremmo fare le spese e purtroppo solo a quel punto gli italiani si renderebbero conto della realtà in cui viviamo da 70 anni. Di questo i massmedia dovrebbero parlare!

  4. Sono consapevole della situazione nella quale si trova l’Europa, la speranza che l’Europa,ma anche la soc. americana rinsavisca sta diventando
    quasi una utopia,il suo post é condivisibile ,io volevo sottolineare e porre in evidenza che in questi due anni si sono evidenziati problemi che qualche anno fa era più difficile intravedere con chiarezza.mi spiego meglio :
    1) le multinazionali sono mostri che ,già oggi , ma sicuramente nel prossimo futuro risponderanno solo ai loro interessi senza tenere di conto di etica,moralità bandiera,confini,popoli ,saranno loro le autorità di fatto, senza che nessuno sappia chi tira i fili
    , saranno la mafia del 3000
    2) Gli americani si accorgeranno che le multinazionali da loro create non faranno più gli interessi americani ,ma i propri , interessi che a volte potranno coincidere con quelli americani altre volte no.
    3) Il mondo musulmano é sempre più minaccioso ,
    dimostra ogni giorno che passa ,la sua
    intransigenza nel pretendere il rispetto dei
    suoi usi e costumi in casa propria nel contempo
    le comunità musulmane ,ovunque siano,appena
    raggiungono dimensioni importanti pretendono
    di praticare la legge coranica, non
    bastasse possono contare su masse pronte al
    martirio.
    Di fronte a queste problematiche le false informazioni
    passano in secondo piano ,pur condividendo il giudizio nefasto sulle multinazionali,pur puntualizzando le nefandezze compiute dagli americani pur condividendo la consapevolezza di essere colonie del”America noi come Europa cosa siamo in grado di fare oggi ?… ..questo é il nostro problema,purtroppo da soli siamo inermi alla mercé di tutti.

    • 1. “le multinazionali sono mostri che ,già oggi , ma sicuramente nel prossimo futuro risponderanno solo ai loro interessi”
      Sono d’accordo e aggiungo qualche considerazione. Più o meno un secolo fa comparvero i primi testi seri (scritti allora da personaggi della sinistra, che al tempo esisteva veramente) su “capitalismo oligopolistico”, che era il risultato del processo di concentrazione dei 2 secoli precedenti di capitalismo concorrenziale. Da allora le grandi corporation industriali si sono ulteriormente rafforzate e sono partite alla conquista del mondo non occidentale diventando entità sovranazionali (cartelli senza bandiera, come dice lei). Se questi fatti di storia economica fossero insegnati nelle scuole e all’università e se i media ne facessero un punto di riferimento molti vedrebbero la democrazia occidentale con occhi ben diversi. Invece viviamo dentro una bolla di distorsione mentale.
      2. Ma sempre l’ultimo secolo ha visto il consolidarsi (è un percorso iniziato nel XVIII secolo) di un cartello ben più potente di quello industriale: quello della Moneta (le cosiddette Banche Centrali), che dal 1971 si crea dal nulla, basta la tastiera di un computer. Ne ho scritto qui https://ilprof.com/2018/02/10/lidentikit-dellelite-mondiale-del-xxi-secolo/ e qui https://ilprof.com/2018/04/18/il-grande-inganno-della-elite-della-moneta/ e in successivi articoli.
      Le stesse enormi corporation finanziarie private sono un tutt’uno con il cartello della moneta pubblica (ne sono azionisti ma in realtà ne dipendono, come la crisi del 2008 ha ampiamente dimostrato).
      Per il triplice cartello (Moneta/Finanza/Industria) gli Stati Uniti (e la City di Londra) sono una patria provvisoria, infatti la strategia di lungo termine è la creazione di una moneta elettronica mondiale. Ho scritto un fanta-articolo https://ilprof.com/2018/07/08/trump-si-appresta-a-fare-lutile-idiota-al-servizio-dellelite/
      3. Per me l’Europa esiste solo sulla cartina geografica e come mercato di libero scambio. Militarmente è occupata e in caso di guerra con la Russia potenziale teatro di distruzione. Politicamente non esiste è una finzione, è una entità a guida americana e/o tedesca.
      Lei si domanda cosa possiamo fare: come Europa nulla, proprio perché una entità che non esiste non può fare nulla, certamente la storia non si fermerà ma il futuro dipende prima di tutto dall’evoluzione del confronto triangolare USA-Russia-Cina e poi dagli strattoni che Germania (in secondo ordine Francia) darà a questa finta Europa quando non ne trarrà più un vantaggio o se si orienterà definitivamente verso oriente. Per l’Italia (nata per volontà geopolitica della Gran Bretagna, così come la UE è nata dagli USA) comincerei a smetterla di cadere nella scientifica trappola mediatica di autocondanna (è colpa nostra, siamo corrotti, siamo fannulloni, ecc. aspetti veri ma amplificati a dismisura).
      Il divide et impera romano è più che mai di grande attualità dalle nostre parti (ma anche in Medio oriente)

  5. Concordo con le sue conclusioni,ma credo che se in una ipotetica trattativa/richiesta di aiuto/confronto ….. di fronte ai potenti di turno si sedesse uno svizzero/austriaco/tedesco/olandese….é probabile che possa ottenere qualcosa di più di quello che avrebbe potuto ottenere un interlocutore italiano…del resto anche se siamo un popolo con la memoria corta , i motivi della scarsa considerazione che il mondo ha di noi ,non abbiamo lesinato a darli.

    • A proposito di memoria corta.
      I giornaloni e i conduttori di dibattiti vari non ricordano mai la stima e il timore concorrenziale che l’Italia ha generato, grazie al suo lavoro e spirito di iniziativa – e nonostante la corruzione e la mafia che già esisteva, senza dimenticare il terrorismo, capitolo a parte – fino a farci classificare nel 1991 la quarta potenza economica mondiale ( https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/16/abbiamo-superato-anche-la-francia-secondo-business.html Poco importa se la quarta o la sesta). E’ stato il periodo in cui molti italiani si sono acquistati la casa e il tenore di vita è cresciuto più o meno come negli altri paesi europei (alla faccia della brutta inflazione e svalutazione, altri temi di deformazione mentale)
      Certo è stato anche il frutto di un maggiore deficit pubblico (si chiama politica keynesiana), ma il debito fino agli inizi degli anni 80 era molto contenuto in rapporto al Pil perché quest’ultimo cresceva a ritmi sostenuti (circa 4%+ inflazione) Ma dopo che Andreatta e Ciampi hanno messo i tassi di interesse nelle mani dei “mercati”, allora sì, la sommatoria di nuovi deficit+interessi (il numeratore) ha decisamente accelerato. Contemporaneamente a partire dagli anni 90, il denominatore del rapporto debito/Pil ha cominciato (ripeto, dopo 45 anni di crescita sostenuta) a rallentare. Perché? La risposta non è difficile: dopo la firma del trattato di Maastricht (1992) i governi italiani hanno avviato le tuttora persistenti politiche di austerità, tutti ricordiamo la stangata fiscale del governo Amato (che comunque l’Italia ha riassorbito per vivere nel 95-96 l’ultimo periodo di crescita pre-Euro).
      La combinazione tra aumento deficit+interessi di mercato e rallentamento crescita (austerità) più la propaganda mediatica filo UE/Eurozona sugli italiani cicale (e corrotti) ci porta dritto dritto ad oggi. In realtà l’Italia è dagli anni 90 (austerità) il paese più formica del mondo perché salvo un anno (che non ricordo) ha sempre avuto un avanzo primario. Abbiamo corruzione? Sì! Abbiamo evasione fiscale (di due tipi opposti: di sopravvivenza e di multinazionali, da non mischiare, altra trappola mediatica)? Sì. Ma con la nostra valuta e con titoli di debito pubblico non alla mercé dei “mercati” oggi avremmo 3-400 miliardi di Pil in più, disoccupazione nella norma, non avremmo svenduto fette importanti della nostra economia, ecc.
      La verità è che Germania e Francia ci temevano e con il freno Euro-Austerità ci stanno depotenziando strutturalmente.
      Ma se noi italiani siamo così poco credibili e seri, nonché fannulloni, corrotti ed evasori, perché la Francia (più che la Germania, che si è pappata la Grecia) è il caposquadra di una nutrita truppa internazionale che si affanna da 25 anni a comperare industria, infrastrutture, banche (con la gentile collaborazione della nostra classe “dirigente”)? Mah, sarà la incontenibile forza dei mercati ……
      Come ho già detto in un recente commento l’Europa esiste solo come espressione geografica, le guerre militari sono dal 1945 impossibili (controllo NATO, e se ci sarà una guerra con la Russia l’Europa la pagherà carissima), ma dagli anni 90, per gentile concessione geopolitica degli USA alla Germania riunificata, è in corso una guerra economica ben mascherata la cui preda principale in Europa siamo proprio noi.
      Per la Germania è stato un bene che Hitler non abbia conquistato l’Europa con le armi: nei decenni non ne avrebbe affatto conservato il controllo (resistenza interna di 3-400 milioni di persone, più scontro geopolitico ininterrotto con Russia, GB e USA). L’hanno adesso conquistata economicamente, l’arma principale è l’Euro che a sé stante non è affatto una Moneta, ma una micidiale e sorda arma economica e commerciale.
      https://ilprof.com/2013/08/15/questo-euro-no1-leuro-non-e-una-moneta-e-un-sistema-di-cambi-fissi/

  6. Imporre la moneta digitale quale mezzo ” unico ” per acquistare beni,finanziare grandi opere,avere possibilità di spesa illimitate , penso sia una grossa fregatura per i popoli .
    In questo mondo ,la dignità , un essere umano la conquista con il lavoro , la libertà la conquista con il denaro contante in tasca.
    Nel momento in cui la gente comune, con la scusa di combattere l’evasione/mafie…..la si priva del contante,in realtà la si priva di quello che resta della sua libertà.
    Il lavaggio del cervello in atto per dimostrare quanto sia bella la moneta digitale é fortissimo , sarebbe bene ricordarci che la moneta digitale viene creata dal nulla e legittimata solo da chi la crea,pertanto chi la crea ha il mondo in mano senza avere versato una goccia di sudore mentre la moneta vera viene creata con il lavoro di tutti e con il sudore di tutti ; basterebbe a mio avviso questa considerazione per farci capire che la moneta digitale sarà arma in mano a pochi a danno delle moltitudini.

    • Giancarlo, condivido che “Nel momento in cui la gente comune, con la scusa di combattere l’evasione/mafie…..la si priva del contante,in realtà la si priva di quello che resta della sua libertà.
      Il lavaggio del cervello in atto per dimostrare quanto sia bella la moneta digitale é fortissimo ….”
      Il fatto che la moneta sia (prevalentemente) digitale lo trovo invece “tecnicamente” corretto e inevitabile. Che poi la moneta digitale sia un’arma in mano a pochi non è affatto inevitabile ma il risultato di un processo storico secolare che è fondamentael capire. https://ilprof.com/2018/06/10/un-po-di-storia-sullelite-invisibile-del-mondo-occidentale/
      Riassumo la mia visione nel modo seguente: 1) la moderna moneta elettronica e cartacea non ha di per sé valore ma lo assume se esistono prodotti del lavoro umano da scambiare 2) non avrebbe alcun valore senza il riconoscimento del suo valore (anche per pagare le tasse) da parte dello Stato/Governo 3) l’Istituto di Emissione (il termine Banca Centrale è volutamente furoviante, poter CREARE denaro ha ben poco a che vedere con l’intermediazione e il credito bancario) 4) l’Istituto di Emissione esrcita un potere pubblico, forse più importante dei classici 3 poteri riconosciuti nelle costituzioni “democratiche” 5) In modo molto poco democratico nessuna Costituzione dell’occidente democratico regolamenta le fondamenta dell’IdE e del suo controllo da parte dello Stato/Governo
      Quest’ultimo punto preoccupa molto i Controllori della Moneta, anche se hanno dalla loro parte i massmedia, le università, gli economisti ecc che non perdono occasione per avallare l’indipendenza degli IdE/B.C dal potere politico sporco e cattivo (ci risiamo).
      Perché li preoccupa? Perché pur avendo il controllo della Moneta, esiste ancora l’attore che potrebbe yeoricamente, in un susulto di democrazia vera, inserire gli IdE sotto il legittimo controllo pubblico: lo Stato/Nazione/Governo. La globalizzazione non mira solo a massimizzare il volume dei profitti generati dal lavoro umano.
      Vuole far cadere le barriere tra Nazioni/Paesi fino a far perdere la loro identità storica e culturale (i “fenomeni” migratori in Europa servono a questo e sono finanziati appositamente. E risolvono si e no l’1% dei problemi dei paesi di origine).
      La mira finale è creare una unica moneta mondiale digitale, gestita da un unico ente sovranazionale, banche centarli nazionali morte e sepolte, nazioni sbiadite. Dovrà essere lo sbocco “logico” di una crisi globale. Non ho alcuna prova di quello che penso, la considero una ipotesi verosimile. Ne ho scritto qui in termini fantapolitici, ma non troppo …
      https://ilprof.com/2018/07/08/trump-si-appresta-a-fare-lutile-idiota-al-servizio-dellelite/

  7. Credo ,che anche senza le prove ,le mire finali a cui mira chi vuole un globalismo mondiale senza confini e bandiere mi sembra siano state messe bene a fuoco e siano condivisibili.
    Quello che meraviglia é , come la sinistra o quello che ne resta , non riesca a capire quello che sta accadendo,uno dei pochi a sinistra che pare lo capisca è Fusaro,ma quelli che dovrebbero essere i suoi compagni di viaggio non sanno fare meglio che snobbarlo.

    • Il PD è l’ultima fase di evoluzione del PCI, ma da allora la società e l’economia hanno avuto una mutazione genetica che ha reso superato l’applicazione allo scenario politico delle categorie “sinistra e destra”.
      E’ più adeguato parlare di progressisti-democratici (che dovrebbero avere a cuore l’interesse della maggioranza dei cittadini) e conservatori. Il termine sinistra può oggi essere applicato, a mio parere, solo nel panorama culturale di nicchia (Fusaro è un esempio) che non trova più la base sociologica necessaria per generare un movimento politico significativo.
      IL PD è l’evoluzione storica in cui si è trasmutato il PCI, ma strada facendo è passato attivamente al servizio della controparte sul fronte avverso, prima su scala nazionale e poi su scala internazionale (USA/UE). In circa 50 anni, lentamente e quasi inavvertitamente (grazie al parallelo avvicinamento alle stanze del potere mediatico) la “sinistra” si è trasformato nel principale agente di chi vuole conquistare o neutralizzare l’economia e il patrimonio italiano (USA, Germania e Francia). La parte militare è saldamente sotto il controllo americano.
      Tra i principali artefici di questa svendita c’è Romano Prodi, come lui stesso dichiara qui chiamando in causa Ciampi, altro pezzo da 90 del declino italiano
      http://contropiano.org/news/politica-news/2019/10/30/prodi-il-dissociato-la-miseria-di-questa-classe-dirigente-0120211 (Giancarlo, questo articolo è anche una parziale risposta al suo successivo commento)
      Come ho già scritto in altri commenti, 10 anni fa non avevo questa visione, ero ignorante (oggi meno) in quanto de-formato (scuola e università) e dis-informato (massmedia). Come la stragrande maggioranza degli italiani.
      Cordiali saluti

  8. Egregio Prof gira che ti rigira la prima prova del potere delle multinazionali lo proverà probabilmente lo stato italiano con il problema ILVA .
    Ci sarebbe molta da dire ,al momento mi limito a dire che le colpe non sono solo della famiglia Riva e di Arcelormittal ma del sistema Italia,ma come al solito stiamo cercando di addossare tutte le colpe agli altri .
    Non a caso questa prova di forza si giocherà in Italia,si giocherà qui perché e arcinoto che siamo abituati a
    prendere pesci in faccia….un esempio recentissimo : i nostri marò, gli indiani hanno affondato il peschereccio per evitare che una commissione stabilisse la traiettoria dei proiettili che li avrebbe scagionati e noi non abbiamo saputo o voluto fare
    valere le nostre ragioni…la colpa non é sempre degli altri ,a volte,purtroppo troppe vuole é colpa nostra.
    Sarei felice di sbagliarmi,ma credo faremo l’ennesima brutta figura.

    • Giancarlo, nel link del mio precedente commento viene ricordato il modello dell’economia mista (industria e finanza) dell’Italia del miracolo economico. Questo modello aveva delle parziali controindicazioni ma non andava smontato brutalmente, doveva essere corretto e gestito per rendere ancora più forte l’Italia, l’ultima cosa che i nostri concorrenti europei (una volta c’era il mercato comune, dove ciascuno aveva anche la propria moneta …….)
      Il motivo per cui credo alla mia ultima affermazione è che ho vissuto e sto vivendo la mia esperienza lavorativa nel tessuto delle PMI italiane, che è ancora uno dei due bastoni su cui si regge l’Italia (l’altro è il risparmio delle famiglie accumulato dal dopoguerra agli anni 90, ma questa si sta lentamente erodendo).
      Le privatizzazioni (l’acciaieria di Taranto era Italsider) e una imprenditoria non PMI parassitaria ci hanno messo nei guai.
      Di fronte a questo scenario di fondo, anziché cercare con il lanternino le nostre colpe minute (il fatto che gli indiani abbiano affondato il peschereccio la dice lunga, era una battaglia persa in partenza) vuol dire proprio … volersi far del male.
      Scusi la franchezza, sto volutamente esagerando, ma credo che sia prioritario concentrare gli sforzi sul “nemico” esterno e i suoi spalleggiatori interni, piuttosto che dividere gli italiani in buoni (in cui ci si mette il 99,9%) e in cattivi. Vuol dire indebolirsi ancora di più e fare il gioco del “nemico”.
      Per Arcelor Mittal temo che si farà un finto intervento pubblico (cassa Depositi e Prestiti ha i risparmi delle famiglie). Ma il suo futuro si giocherà sulla visione strategica e la capacità imprenditoriale di chi la gestirà
      Buon fine settimana

      • Ho versato per 47anni e sei mesi contributi da lavoro dipendente azienda commerciale medio/piccola,non posso che concordare su quanto scritto, dovremmo concentrarsi sul
        ” nemico ” esterno ma a quanto pare la sinistra non vede questo nemico, nemico che oggi si incarna nella Francia e nella Germania…sarà mica che ,sopra tutto i tedeschi vogliano saldare i conti della seconda guerra mondiale ?

        • Giancarlo, può darsi che negli ultrasettantenni tedeschi ci sia uno spirito di rivalsa per le vicende della seconda guerra mondiale, ma quello a cui stiamo assistendo è uno stadio della millenaria lotta per la supremazia nel Vecchio Continente, nella sua fase di declino/invecchiamento
          Dal suo commento del 23 Novembre 9:58 “a quanto pare la sinistra non vede questo nemico, nemico che oggi si incarna nella Francia e nella Germania” A prescindere dal fatto che per me parlare oggi di sinistra (e destra) è fuori tempo, vediamo di cosa stiamo parlando.
          Innanzi tutto ci sono i votanti, gli elettori del PD e dintorni: bene, la maggior parte di questi secondo me non vede il nemico, solo qualcuno un po’, altrimenti vedrebbero anche il collaborazionista PD e non lo voterebbero. Non è un’accusa e neanche una colpa, la grande maggioranza dei votanti/elettori in questione si nutrono delle fonti di informazione di sistema, che suonano prevalentemente lo spartito della musica piddina, che si nutre a sua volta di ispirazioni straniere interessate (ad esempio, quanti sono i membri del PD che hanno ricevuto l’onorificenza della Legion d’onore francese?)
          Venendo ora ai politicanti di professione del PD, vale un discorso simile, ma con l’aggiunta che il vertice non solo riconosce il nemico, ma accondiscende e collabora affinché il disegno di potere che passa sotto il nome di UE venga assimilato e condiviso da più italiani possibile. Dopo Maastricht/BCE/Euro/Austerità uno degli ultimissimi atti in pieno svolgimento è l’approvazione del MES/ESM uno strumento franco-tedesco di sottomissione italiana quasi definitiva, che avevo anticipato tanto tempo fa nel mio blog.
          Ma l’azione politica di collaborazionismo piddino è solo la punta dell’iceberg, il cui blocco sommerso (in buona o mala fede) è formato dalla classe dirigente: “grandi” imprenditori, dirigenza pubblica, governatori di Bankitalia, magistratura. Mi rendo conto che detto così il tutto potrebbe sembrare assurdo, fantasioso o complottista: ma questa situazione diventa invece chiarissima se la si inquadra nella storia degli ultimi secoli della nostra penisola che ho schizzato in una mia precedente risposta. Ma la storia propinata nel sistema scolastico è un bel po’ diversa e in più si ferma sostanzialmente al post dopoguerra.
          In questa secolare giostra di manipolatori degli italiani trova oggi un ruolo fondamentale il M5S (nato in coincidenza temporale con un pranzo di Grillo con l’ambasciatore americano a Roma) che guarda caso si è alleato con il PD. Ora c’è la prova del fuoco, l’approvazione del MES/ESM: se lo fanno passare gli spazi di manovra per un potenziale recupero di autonomia diventeranno quasi inesistenti. E se questo accadrà sarà perché anche il padrone americano accondiscenderà o non avrà la forza di bloccare Germania e Francia che ne uscirebbero rafforzati. Avendo noi la classe dirigente sopra descritta, noi siamo purtroppo solo una passiva pedina geopolitica dello scenario occidentale. L’accelerazione che tenta il duo franco-tedesco è il tentativo di rafforzarsi nei confronti del trio USA-Cina-Russia. .
          Mi rendo conto che per noi tutto ciò è triste, ma per combattere un nemico bisogna riconoscerlo, capire i suoi punti di forza e debolezza e prepararsi: se gli italiani cominciassero a farlo la musica potrebbe gradualmente cambiare. Primo passo, ci vuole controinformazione.
          Buona domenica

    • Giancarlo vorrei aggiungere uno spunto sugli italiani corrotti e incapaci al mio commento delle 9:09
      Chi dall’esterno ci vede come concorrente/preda – questa è la logica del capitalismo in cui viviamo ma anche la base della millenaria lotta storica geopolitica per la supremazia – gradirà maggiormente una classe dirigenziale onesta e capace (e che quindi difenderà gli interessi nazionali se attaccati) o favorirà il germogliare del suo opposto?
      Gradirà di più una magistratura efficiente ed equa o il suo contrario?
      Gradirà mass media che spiegano agli italiani la “lotta” in corso o viceversa che la nascondono e abbelliscono il nemico stesso (UE in primis)?
      In altre parole, gradirà un popolo italiano consapevole delle sue forze e debolezze, ben gestito da una classe dirigente (dirigenza pubblica, politica, magistratura, mezzi di informazione) o un popolo italiano confuso, ripiegato su sé stesso in una caccia alla strega interna e con una classe dirigente che ha come primo obiettivo collaborare con il conquistatore del momento e ricevere la adeguata ricompensa (che può benissimo essere delinquere e arricchirsi impunemente, grazie alla magistratura faziosa ed interessata)? E magari anche aggravato da un fardello migratorio, sfacciatamente favorito dalle varie ONG tedesche, olandesi, spagnole e così via?
      Prima dell’unità d’Italia il nostro paese è stato attraversato da continue scorribande straniere a cui le classi dirigenti dell’epoca si accodavano servilmente (qui bisogna dire grazie alla presenza del Vaticano che chiamava lo straniero in suo aiuto).
      Dopo il 1861 i Savoia diventati Re d’Italia per volontà britannico-francese, una volta pappatosi il patrimonio del Regno delle Due Sicilie, si sono ben guardati dal favorire lo sviluppo di un sano spirito Italia-Paese. Poi, dopo la “parentesi” fascista la musica è ricominciata.
      Divide et impera e viva il collaborazionista, niente di nuovo sotto il sole.
      A risentirci

  9. Condivido quasi in toto il suo pensiero, penso però che presto Fusaro troverà la sua base perché in Italia il comunismo duro e puro ha ancora degli estimatori , estimatori che al momento militano dentro Leu ,vari micro formazioni di sinistra,grillini e PD , oggi formano il nocciolo duro delle ” Sardine “.
    Oggi il PD é una copia sbiadita della DC , con i pregi ma sopra tutto i difetti , quando a sinistra capiranno che , oggi , questa é la realtà , si divideranno , da una parte i duri e puri dall’altra I progressisti/socialisti e Fusaro avrà trovato il suo popolo.

  10. Al riguardo della “parentesi ” fascista , io credo che sino a che non riusciremo pacatamente ed obiettivamente a capire cosa sia stata la ” parentesi ” fascista ,analizzandola , scindendo le cose buone da quelle meno buone e non buone non riusciremo ad entrare in una democrazia matura ,quando mi riferisco alla “parentesi ” fascista intendo quel periodo che va dal 1922 al 1938,perché dal momento che ci si allinea alla posizione Hitleriana con le leggi razziali ,per me , il fascismo é fuori legge.

  11. Egregio Prof,vorrei esporre quanto ho capito del MES, gradirei sapere se ho ben capito ed interpretato bene quello che passa la scarsa informazione di chi ci governa.
    Il MES é uno strumento per salvare gli stati in difficoltà,in realtà le difficoltà degli stati le stanno creando le banche con i loro conti orribili ,conti orribili generati finanziando la politica , dimenticandosi che il compito di una banca dovrebbe essere essere quello di prestare soldi a chi ha idee ,coraggio e capacitò di fare impresa producendo ricchezza .
    La Germania e la Francia avendo grandi banche in difficoltà propongono il salva stati , come idea non sarebbe male,però mettendo la clausola che al MES possono attingervi solo quegli stati con un debito che non supera il 60% del PIL ,l’Italia non potrà accedervi
    con le modalità stabilite, in pratica pagheremo il salvataggio delle grandi banche francesi e tedesche , le quali, qualora l’talia avrebbe bisogno di essere salvata ,dovrà accettare il salvataggio alle condizioni che le verranno imposte.
    Ho capito bene ?
    Mi pare che la Germania dopo due devastanti guerre mondiali che hanno messo in ginocchio l’Europa, stia tentando di farne una terza usando l’economia al posto dei armi,ma se non riusciremo a fermarla l’esito rischia di essere altrettanto disastroso. Saluti.

  12. Nelle mie domande del giorno 02/12/2019 ,vorrei aggiungere se ho ben capito la seguente
    situazione : da più parti si afferma che la Germania abbia un grande surplus commerciale che secondo le regole europee andrebbe speso,ma queste regole non vengano rispettate dalla Germania e nessun stato membro glielo ricorda ?

  13. Il MES continua a fornire sorprese, le risposte dei funzionari europei alle nostre contestazioni ,sono risposte di chi ha avuto in passato il via libera dall’Italia per istituire il MES , come al solito non si riesce a capire quali politici o funzionari italiani abbiamo condotto le trattative e quali impegni si siano presi…ecco ,egregio prof, questa , secondo la mia modesta interpretazione, é l’ennesima dimostrazione del perché noi italiani ci mettiamo del nostro per consolidare la fama di voltagabbana che ci siamo conquistati nel mondo é l’ennesima volta che dimostriamo che mal voluto non sia mai troppo,senza nulla togliere alla malafede di chi usa il potere per imporre regole europee che lungi dal consolidare le istituzioni europee portano sempre più persone a guardare con sospetto questo progetto di Europa.

    • Giancarlo, questa è la prima risposta ai suoi 3 commenti del 2, 3 e 5 dicembre.
      Innanzi tutto voglio dirle che ammiro la sua costanza e determinazione nel porsi domande, spero che sempre più italiani facciano altrettanto, è un piccolo filo di speranza.
      Come le ho già detto anch’io ho seguito un percorso simile: e ultimamente mi sono riletto tutti gli articoli che ho scritto tra settembre 2011 e marzo 2013 sull’Europa e sui principali politici italiani di quel periodo (Napolitano, Monti, Berlusconi e il Renzi allora sindaco di Firenze). I miei scritti avevano sì un taglio scettico ma non apertamente eurocritico: ho riletto nero su bianco (il bello dello scrivere!) mie affermazioni che oggi considero completamente sbagliate, la mia mente era imbevuta degli slogan propagandistici dei mezzi di informazione. Anche nei confronti dei politici ero speranzoso, anzi li incitavo ad agire per il bene dell’Italia. Povero illuso (occhio, NON era una questione di incapacità!). Visti i risultati di quegli anni di svolta profondamente negativa per il nostro paese mi sono preso una pausa e per 5 mesi non ho più scritto. Ho invece studiato a fondo l’Euro, riprendendo a scrivere il 12 Agosto 2013 per dichiarare esplicitamente le motivazioni della mia svolta “anti-europeista”. (https://ilprof.com/2013/08/12/pronti-via-il-blog-del-prof-riparte-con-questo-euro-no/) . Fondamentalmente avevo capito che il nostro destino è deciso a Berlino e che i nostri politici, con il supporto dei massmedia, sono solo fedeli esecutori delle direttive tedesche. Quindi mi sono concentrato sull’Europa e ho messo in secondo piano la politica italiana, che è un riflesso della UE/Eurozona che è, a sua volta, una costruzione geopolitica esterna, (ma questa è stata la mia “scoperta” successiva che traspare ancora poco in questo articolo. La terza ed ultima scoperta, per il momento, è stata quella della creazione di moneta nelle mani della élite, per sua natura nemica dei popoli).
      Prossimamente commenterò in modo più specifico i temi europei da lei sollevati. Buona domenica

    • Risposta al commento del 2 dicembre: ” Egregio Prof, vorrei esporre quanto ho capito del MES ….”
      In un certo senso il dibattito in corso è una tempesta in un bicchier d’acqua, dato che non si tratta di approvare il MES che è già in vigore dal 2012 bensì un suo completamento/perfezionamento che è concentrata su due punti importanti (e anche questi come vedremo non sono una novità euro germanica).
      Si tratta di due condizioni preliminari che devono essere rispettate per poter accedere ai fondi del MES, qualora uno stato in crisi finanziaria per debito pubblico o per il rischio di crack bancario richieda il suo aiuto: 1) inserimento nel MES della “ristrutturazione” del debito pubblico, termine ipocrita allo stato puro: significa un misto di taglio del valore dei titoli e/o degli interessi o un allungamento della scadenza, i detentori dei titoli pubblici subirebbero il danno relativo. Questa prassi è stata ampiamente messa in atto dalla UE nella “gestione” del debito pubblico della (massacrata) Grecia 2) inserimento nel MES del “salvataggio interno” delle banche in crisi, già entrato in vigore a livello Eurozona nel 2016 (il termine ipocrita è questa volta l’uso del termine inglese “bail-in”): se uno stato ha una banca che rischia il fallimento per poter disporre dei fondi di salvataggio MES deve prima far pagare un conto salato ad azionisti, creditori (obbligazionisti, cioé spesso risparmiatori comuni) ed eventualmente correntisti (se maggiori di 100.000 euro). Il caso Montepaschi è un brillante esempio dell’applicazione del “salvataggio interno”.
      Andiamo quindi al cuore del discorso: il MES è stato creato da Germania (e Francia) per accantonare il mai gradito ruolo di “salvatore dell’euro” assunto dalla BCE nell’era Draghi (ironizzo: saremmo stati capaci anch’io e lei di creare 2.500 miliardi di euro attraverso la tastiera di un computer, non è un meiro di Draghi).
      Via quindi la BCE che può sfuggire al controllo politico e può creare denaro dal nulla senza chiederlo ai cittadini o senza aumentare il debito pubblico, e avanti una organizzazione finanziaria intergovernativa con un capitale sociale di 700 miliardi (versati sinora 80) finanziati attraverso tasse o con l’aumento del il debito pubblico, con possibilità teorica di emettere (indebitandosi e pagando interessi aggiuntivi) obbligazioni per 4-5.000 miliardi, con sede in Lussemburgo, gestita da incaricati degli stati membri (possiamo indovinare chi comanderà?), non perseguibili in giudizio, con un Consiglio che decide (insieme alla Commissione europea) se uno stato è solvibile o meno e le cui riunioni sono coperte da segreto (bontà loro se vorranno dare qualche lume a qualche centinaio di milioni di cittadini e lavoratori), che può chiedere insidacabilemnte agli stati membri di versare entro pochi giorni aumenti di capitale, ecc. ecc.
      Un mostro, voluto così dalla Germania, per il quale noi italiani abbiamo versato sinora 14 miliardi (di debito pubblico aggiuntivo) e potremmo in teoria arrivare a 125 miliardi.
      La vera e propria beffa è che se la Germania (che peraltro attraverso la sua Corte Costituzionale ha dichiarato che gli automatismi previsti dal MES, come il versamento di quote di capitale, devono essere individualmente approvati dal Parlamento) dovesse chiedere l’intervento del MES otterrebbe i fondi senza condizioni, perché ha debito e deficit in linea con i parametri UE. Cioè, siccome è forte finanziariamente sarà automaticamente aiutata.
      Invece i paesi deboli, caso Grecia, quindi bisognosi otterranno i fondi se si sottoporranno alla cura Austerità, che non farà che peggiorare le sue condizioni economico-finanziarie, come dire: sei ammalato, prima ti mando in coma, poi ti aiuto. E’ una infernale trappola, che si può evitare solo non chiedendo l’aiuto del MES, che sta per: Meccanismo Europeo di Stabilità, cambierei il terzo termine in Sottomissione. In realtà un’arma di Germania (e Francia) per indebolire la struttura economica e finanziaria italiana (innanzi tutto ma non solo) e farne shopping a prezzi svalutati.
      Chiudo questo intervento, ricordando che il MES è una mossa anti-BCE, capace di creare denaro, mentre i fondi MES saranno estratti dalle tasse o aumentando il debito pubblico. Quindi Austerità aggiuntiva che rallenterà ulteriormente l’economia europea (Europa= area geografica con paesi economicamente in concorrenza), aumentando il divario tra i “forti e deboli”. Proprio guerra economica, come scrive lei :” Mi pare che la Germania dopo due devastanti guerre mondiali che hanno messo in ginocchio l’Europa, stia tentando di farne una terza usando l’economia al posto dei armi, ma se non riusciremo a fermarla l’esito rischia di essere altrettanto disastroso.” Preciserei: disastroso innanzi tutto per i perdenti, ma ci sono anche i vincitori. E poi lei dice “stia tentando”, invece io direi “sta facendo e vincendo”
      Ripartirò quindi da BCE e dal retro pensiero che a questo punto molti italiani avrebbero se leggessero quanto ho scritto sin qua: “Eh ma se noi siamo deboli, perché abbiamo politici incapaci e siamo corrotti, cialtroni ecc. ecc. è giusto che ne paghiamo le conseguenze”. Questa è la peggior trappola mentale che passo dopo è stata costruita negli ultimi 30 anni in modo scientifico da menti straniere e propalata da conniventi italiani.

  14. Egregio Prof. gli italiani, dopo una staticità nei consensi elettorali durata quasi cinquanta anni ,sta diventando un popolo che nel volgere di pochi mesi cambia il suo consenso in modo
    eclatante …perché ? io me lo sono spiegato nella perdita di credibilità della politica e delle istituzioni , la gente cerca disperatamente di dare il suo consenso a chi pare possa fare qualcosa per arginare il declino in tutti i sensi ,declino che sembra inarrestabile.
    Ho seguito il movimento delle ” Sardine ” , confesso che non sono riuscito a capire cosa propongono, ma aggrappandosi a ” Bella Ciao ” e all’antifascismo ,credo non andranno molto lontani, é il solito popolo della sinistra che smarriti gli alti ideali dei padri fondatori,si riduce all’essere contro qualcuno cercando un avversario da demonizzare,in pratica la loro amarezza e contestazione credo sia principalmente rivolta ai dirigenti della sinistra .
    E’ possibile che dopo più di settanta anni non si riesca a fare una analisi di quello che é stato il fascismo ?
    Una domanda sensata secondo me sarebbe quella di chiedersi come ha fatto il governo di Mussolini in quindici anni a risollevare la situazione in cui era caduta l’Italia e come ha fatto a costruire una quantità di opere pubbliche che hanno costituito ed in parte minore costituiscono ancora l’ossatura delle strutture pubbliche di questo paese ?
    Fermo restando che dalla emulazione delle leggi razziali considero il fascismo indifendibile , possibile che nessuno si ponga la domanda di come si sia potuto in quindici anni costruire quella mole di opere pubbliche mentre oggi per fare un ponte,un ospedale,una variante ci vogliono anni e anni ed, in casi purtroppo non più isolati , ci vogliono decenni ?

    • Buonasera Giancarlo, ho ancora la risposta in sospeso, ho intenzione di completarla, spero presto.
      Intanto auguro a lei e familiari un buon 2020, che magari con un po’ di fortuna diventi anche speciale.
      A risentirci

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