Diamo la parola al “nemico” Putin

Come è diverso il nostro mondo, visto da Est ….

Immagine correlataTutti gli anni il forum economico di San Pietroburgo è, teoricamente, l’occasione per ascoltare la versione di Putin – la “grande minaccia per l’Occidente e l’Europa” – sui rapporti con il resto del mondo e, in particolare, con gli Stati Uniti d’America.

Di fatto c’è invece da parte del cartello mediatico occidentale una sostanziale censura, ma possiamo rivolgerci a Youtube e provare ad uscire dalla cappa della informazione nostrana.

1 – L’intervista flop della star televisiva americana Megan Kelly.

Questa video è di due mesi fa. Megan Kelly, anchorwoman di grido della NBC americana, intervista, tra gli altri, Putin al dibattito plenario pubblico del forum di Pietroburgo.

Ci sono i sottotitoli in italiano, non anticipo e non commento nulla. Bisogna solo seguire i 6 minuti e mezzo del botta e risposta. In certi momenti esilarante, tanta è “l’ingenuità” yankee (OK, mi è scappato un piccolo commento)

jkkjkjkjk

2 – San Pietroburgo 2016, incontro di Putin con i giornalisti occidentali

Non c’è traduzione, ma solo la scritta del testo in inglese. Putin premette che non si aspetta che i giornalisti vorranno o potranno riportare fedelmente le sue dichiarazioni e che quindi si rivolge a loro come individui responsabili.

I principali temi che tocca il leader russo sono: 1) Il ritiro dell’America di Bush nel 2001 dal trattato sulla difesa anti-missile del 1972, nella convinzione di poter così ottenere una superiorità militare offensiva/difensiva 2) Il rigetto da parte americana (Presidenti Bush jr. e Obama) delle successive proposte di Putin – che è, di fatto, al vertice della Russia dal 2000 – per contenere la corsa agli armamenti 3) Lo sviluppo della struttura militare degli USA nell’Est Europa – che era invece esclusa negli accordi post caduta dell’URSS – in funzione anti Russia 4) La sua convinzione di avere rinnovato la struttura militare/industriale e di essere in grado di fronteggiare qualsiasi minaccia esterna 5) Il rischio di un conflitto nucleare qualora dovesse prevalere in America chi è convinto (erroneamente) di avere una netta superiorità di attacco/difesa.

In sostanza, dice Putin, noi dobbiamo salvaguardare la nostra sovranità dalle tentazioni americane di dominio.

3 – Ancora San Pietroburgo 2017, intervista a due di Megan Kelly a Vladimir Putin.

Sotto titoli in inglese. L’andazzo è simile a quello del primo video, con qualche spunto in più. Ad esempio, con l’ultima domanda l’intervistatrice riconosce la grandissima popolarità interna del leader russo che lei stessa ha potuto constatare nei suoi giorni di presenza a San Pietroburgo.
Putin risponde che sta “semplicemente” facendo l’interesse del suo paese e del popolo russo  (certamente anche il suo personale, aggiungo io), alla cui storia si sente orgogliosamente attaccato.

Il succo della questione

Potete anche pensare che le dichiarazioni di Putin siano tutta spazzatura (bullshit, all’americana), io penso proprio di no. E mi sorge quindi spontanea la domanda: in Italia, da quanto tempo non abbiamo leader che abbiano a cuore anche l’interesse del paese (senza escludere, entro certi limiti, il loro) e che non siano dei “Signorsì signor Presidente americano” e dei  “Signorsì Frau Merkel”? Cari concittadini italiani, cominciamo a scuoterci???

Risultati immagini per basi nato nel mondo mappa

Articoli correlati
+ Una volta solo i negri erano schiavi (05-07-2017)
Guerra in Iraq, servizi segreti e media (21-04-2017)
Gli USA spiano tutti (31-03-2017)
Siamo alla vigilia di una Guerra Mondiale? (14-11-2016)
La geopolitica e la guerra in Medio Oriente (13-06-2016)
Le armi della moderna guerra geopolitica (30-04-2016)
La Siria e il doppio gioco americano (22-02-2016)

4 thoughts on “Diamo la parola al “nemico” Putin

  1. 1. The Elephant In The Room!

    Altiero Spinelli, considerato un’icona dell’Unione Europea secondo la propaganda di TV e giornaloni, nel suo “Diario Europeo” (1948-1969), il Mulino, 1989, p. 175:

    “Per quanto non si possa dire pubblicamente, il fatto è che l’Europa per nascere ha bisogno di una forte tensione russo-americana, e non della distensione, così come per consolidarsi essa avrà bisogno di una guerra contro l’Unione Sovietica, da saper fare al momento buono.”

    2. A titolo integrativo.

    Giugno 27, 2018 posted by Ingegner Caustico
    L’EUROPA CHE CI DA’ LA PACE… O LA GUERRA?

    Immagino che ad ognuno di voi sia capitata l’occasione di parlare con persone “diversamente informate” sostenenti la tesi secondo la quale l’Europa (che in realtà sarebbe l’Unione Europea) ci ha sì costretto a ridurre i salari, a precarizzare il lavoro, a tagliare la sanità e le pensioni, ma in compenso… ci avrebbe dato la pace. Sarebbe curioso indagare il loro concetto di pace in quanto io ricordo la guerra in Kosovo, in Libia, in Ucraina, in Siria, la predazione scientemente perpetrata ai danni della Grecia, ecc. tutte guerre, o loro surrogati, avvenute in territorio europeo o scatenate da Paesi appartenenti all’Unione Europea, Francia e Gran Bretagna in primis. Tutte guerre avvenute proprio a partire dalla nascita dell’Unione Europea, nel 1992. Un caso? Non solo trovo contestabile la credenza che l’Europa ci abbia portato la pace, ritengo invece che l’Unione Europea ci abbia portato la guerra.

    Proseguimento:

    https://scenarieconomici.it/leuropa-che-ci-da-la-pace-o-la-guerra/

    Cordiali saluti.

    TheTruthSeeker

    • C’è un modo più diretto e semplice di sfatare la bufala Europa=Pace interna (gli esempi riportati nel suo commento sono quasi tute guerre extra europee)
      Gli eserciti e gli armamenti nazionali necessari per scatenare una guerra intra europea non esistono più, solo la Francia, molto parzialmente, li ha.
      I soli che potrebbero fare una guerra convenzionale/nucleare in Europa sono le basi NATO/USA ….. fra di loro.
      Cordiali saluti

      • Risposta. Prima Parte.

        1. “L’Italia si piega alla Francia: entra nel suo esercito “europeo” “, L. Vita per InsideOver

        20 Settembre 2019

        Il cambio di governo in Italia si ripercuote anche sulle strategie militari. E nell’ambito della Difesa, il governo giallorosso decide, come primo gesto, di entrare a far parte delle’iniziativa europa di intervento: la “European Intervention Initiative EI2”.

        La presidenza del Consiglio parla di un’iniziativa che ha come pilastri l’”interoperabilità politica” e l’“anticipazione strategica”. Ma si dimentica, nell’elenco degli Stati partecipanti (Francia, la Germania, Olanda, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Portogallo, Regno Unito, Spagna) che questa iniziativa è voluta esclusivamente da Macron e che ha avuto evidentemente il placet degli Stati Uniti dopo il vertice del G-7 di Biarritz. Una particolarità che dovrebbe far riflettere, specialmente perché questo annuncio è arrivato a poche ore dal viaggio del presidente francese in Italia e degli incontri con Giuseppe Conte e Sergio Mattarella.

        Come ricorda Analisi Difesa, questa è un’iniziativa che “può essere considerata la naturale evoluzione della cooperazione militare bilaterale avviata tra Francia e Regno Unito nel 2010, nel contesto degli accordi assunti con i Trattati di Lancaster House”.

        Proseguimento:

        https://it.insideover.com/politica/italia-francia-forza-intervento-europea.html

        2. “Come ricorda Analisi Difesa, questa è un’iniziativa che “può essere considerata la naturale evoluzione della cooperazione militare bilaterale avviata tra Francia e Regno Unito nel 2010, nel contesto degli accordi assunti con i Trattati di Lancaster House””, riferimento: punto precedente.

        Per unire i puntini.

        La stragrande maggioranza dei paesi aderenti all’area euro era già membro della Nato a comando americano, l’unica eccezione importante era costituita dalla Francia che comunque vi ha aderito dal 2009 e ovviamente da allora in poi gli americani hanno influenzato più che pesantemente, già nel 2010 successe questo:

        “Nel novembre 2010 Washington spinge Parigi e Londra a firmare il Trattato di Lancaster House che pianifica gli attacchi a Libia e Siria. Come nel 2005 la Siria riceve un ultimatum. L’Unione Europea comunica a Damasco che non firmando immediatamente l’accordo avrebbe rischiato la guerra. Il presidente Bashar al-Assad si reca segretamente in Europa: l’Unione Europea gli chiede di liberalizzare l’economia a danno del popolo ed esige che ammetta la perdita del Golan e che normalizzi i rapporti con Israele. Naturalmente, il sirano rifiuta.”

        Riferimento: paragrafo “La leadership dietro le quinte”, capitolo “Le Primavere arabe organizzate da Washington e Lodra”, libro:

        “Sotto i nostri occhi. La grande menzogna della “Primavera araba”. Dall’11 settembre a Donald Trump”, Thierry Meyssan, pag. 350, Edizioni La Vela, 2018. Introduzione all’edizione italiana: Prof. Franco Cardini.

        Acquistato su IBS, fa scoprire i retroscena sulle magagne guerrafondaie di Washington, Londra e Parigi con annessi servi europei di turno, la bellezza democratica e liberale degli USA e della UEE…….., e guai a chi osa alzare un po la testa per volersene andare da questo splendido “Club” di veri signori…….., subito gli arriveranno gli strali di tutti i tipi: fasciocomunista, sovranista ridicolo, populista e via dicendo da tutti i media mainstream e non solo…, chissà perché, chissà come mai……..

  2. Risposta. Seconda Parte.

    “Usa: 222 anni di guerra su 239”

    Gli Stati Uniti sono stati in guerra il 93% del tempo, dalla loro creazione nel 1776, vale a dire 222 dei 239 anni della loro esistenza
    Gli anni di pace sono stati solo 21 dal 1776

    Qui sotto è riportata una cronologia anno per anno delle guerre degli Stati Uniti, che rivela qualcosa di molto interessante: dal 1776 gli Stati Uniti sono stati in guerra il 93% del tempo, vale a dire 222 dei 239 anni della loro esistenza
    Gli anni di pace sono stati solo 21.
    Per mettere questo in prospettiva:

    * Nessun presidente degli Stati Uniti è mai stato un Presidente di pace. Tutti i presidenti degli che si sono succeduti sono stati tutti, in un modo o nell’altro, coinvolti almeno in una guerra.

    * Gli Stati Uniti non hanno mai passato un intero decennio, senza fare una guerra.

    * L’unica volta che gli Stati Uniti sono rimasti 5 anni senza guerra (1935-1940) è stato durante il periodo isolazionista della Grande Depressione.

    Proseguimento:

    https://comedonchisciotte.org/forum-cdc/#/discussion/78921/usa-222-anni-di-guerra-su-239

    Quindi, dal momento in cui la UE, e la conseguente UEM, sono stati create sotto forte impulso americano, ( lei aveva scritto degli ottimi post a riguardo, complimenti!) e dal momento in cui che dopo la fine della seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri gli USA hanno continuato a fare guerre in giro per il mondo come se nulla fosse accaduto prima e addirittura alcune guerre sono state avvallate in un modo o nell’altro anche ad esempio da Italia e Germania ( gli USA hanno sfruttato le basi Nato locali come supporto logistico e/o le forze armate italiane e tedesche hanno dato manforte all’occupazione americana del paese aggredito spacciandole come missioni di peace keeping ) e allora che l’Europa ci ha dato 70 anni di pace è una delle tante balle propagandistiche pro euro ripetetute come un mantra dai vari Monti e Priodi & compagnia cantante su TV e giornaloni che poi pure i pennivendoli a pappagallo riportano come fosse oro colato e invece è una balla propagandistica da tre cent bucati ma la gente, una discreta fetta, si beve ancora anche questa balla colossale, insomma, della serie: una bugia ripetuta mille volte diventa verità!!

    Buona settimana e cordiali saluti.

    TheTruthSeeker

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.