The Renzi Show – La spettacolare setti mana del neo Presidente del Consiglio

L’insediamento del nuovo Primo Ministro, ovvero uno storico show a puntate. E i contenuti?

Settimana scorsa, tra il 19 e il 25 febbraio, è andato in scena al Senato e alla Camera lo show a puntate di Renzi. Ha parlato a briglia sciolta, come un fiume in piena raggiungendo apici verbali (al Senato: “Vorrei essere l’ultimo Presidente del Consiglio che chiede a quest’aula la fiducia”) e teatrali (mano in tasca) sinora inimmaginabili nell’ambito delle istituzioni politiche romane. A me è sembrato in qualche momento uno sfogo di tensione accumulata in un lungo periodo di preparazione e scaricata con maestria sul palcoscenico nazionale ed internazionale che può finalmente calcare nella veste di Primo Ministro. Secondo i sondaggi sembra anche che abbia avuto un  effetto positivo sugli italiani, che ripongono fiducia e speranza nel nuovo esecutivo.

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I Tre Grandi Affabulatori

La comunicazione e l’immagine innanzi tutto! Gli irraggiungibili Maestri italiani.

L’Italia ha un trio di politici – Silvio, Beppe e Matteo – che vivono di comunicazione (televisione, giornali, web, comizi) attraverso la quale attirano il consenso elettorale personale e si costruiscono al contempo una immagine pubblica, che non trova necessariamente corrispondenza nella realtà della loro vita quotidiana.
Che la politica viva di immagine non è una esclusiva italiana né una novità storica. Che dire dell’eloquenza, dello stile e degli slogan alla base della popolarità di Obama o, nel recente passato, della studiata oratoria pubblica di Craxi o, un po’ più indietro nel tempo, delle adunate oceaniche e della macchina propagandistica del ventennio di Benito? O anche del Putin di oggi che, pur creando consenso elettorale con ben altri mezzi, si costruisce anche una immagine televisiva da Zar? Continue reading

Renzi: Macchiavelli, Napoleone o Direttore commerciale?


Premessa
Sembra che sulla scena politica italiana si stia muovendo qualcosa di nuovo e che con Matteo Renzi si possa sperare nell’avvio di cambiamenti con la C maiuscola. Renzi, Adesso!Questo è un elemento di novità che mi induce dopo molto tempo a scrivere di politica italiana. Finora vedevo il nostro paese immobile ed attanagliato dalla degenerazione di una classe dirigente banditesca, espressione di una cultura storica e civica di una buona parte del paese, e da una Europa costruita e governata dalla Germania pro-domo sua (dal suo punto di vista non fa una grinza, ma allora smettiamola con la retorica comunitaria di cui si riempiono la bocca molti politici, Napolitano per primo!).

La voglia e la determinazione del cambiamento ci sono, ma sono state messe in freezer dal M5S.

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Mario Seminerio: Grillusconi e la pentola d’oro

Traggo dal blog Phastidio questo acuto e ironico post, pubblicato il 18 novembre scorso. 

Letta e AlfanoUna precisazione prima della lettura dell’articolo che, come si intuisce dal titolo, parla anche di Berlusconi. Ma come, si potrebbe obiettare, il Cavaliere è stato dichiarato decaduto, perché parlarne ancora? Perché io penso che, al contrario di quanto ha annunciato recentemente Letta (Berlusconi non è pericolo, ora sono più forte), Silvio sia ancora in gioco: a bocce ferme, cioè senza ulteriori (peraltro possibili) condanne, Berlusconi sarà ancora leader – più incattivito e pericoloso di prima – di una destra che si sta ristrutturando alla grande, con Fratelli d’Italia e Nuovo Centrodestra di Alfano come ali del blocco Forza Italia. Quanto al supposto governo “più forte” di Letta, 2 giorni dopo la sua immatura sparata in sede europea il governo – che ricordiamoci si regge su una maggioranza di 6 voti al Senato – è andato in minoranza.

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Gli americani, l’antipolitica, la giustizia, le tasse sulla casa – In diretta da New York

Ho trascorso la scorsa settimana lavorativa a New York ed ho avuto la possibilità di cogliere alcuni aspetti della vita americana, che riporto in questo post a titolo di semplice cronaca-flash.

L’antipolitica in versione americana.

Il momento politico attuale è particolarmente acceso ed ho avuto occasione di commentarlo con alcuni amici americani. Il loro grado di stima del mondo politico è molto basso e, per capire se fossero casi particolari o meno, ho cercato conforto in dati più significativi.
Sono quindi andato a pescare questo grafico della Gallup – la storica società americana di sondaggi – circa il grado di approvazione degli americani dell’operato del Congresso (il loro Parlamento) dal 1974 ad oggi.

Serie storica Gallup approvazione Congresso

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Napolitano ha solo guadagnato tempo o sta confezionando una sorpresa di Pasqua ritardata?

Napolitano

Re Giorgio pone le basi per il governo del (ex) Presidente.

Nella vita ci possiamo trovare di fronte a scelte – piccole e grandi – difficili da prendere perché vanno entrambe, in modo alternativo, nella stessa direzione, ma con effetti e rischi diversi. Per prendere un caso drammatico, la situazione di un ammalato grave che deve scegliere se tirare a campare e guadagnare tempo con una terapia o se tentare di guarire con una operazione ad alto rischio.

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A proposito del taglio del 30% dei Presidenti di Camera e Senato

Boldrini, Napolitano, GrassoIn attesa di sapere quale è l’entità reale del taglio annunciato dalla Boldrini e da Grasso (il 30% di quale voce retributiva?) e di vedere come questi tagli scenderanno a cascata sui costi della politica centrale e locale, facciamo gli ottimisti e diciamo che, finalmente, si sta muovendo qualcosa nel mondo della politica. Non che questi risparmi siano risolutivi per il bilancio dello stato, ma hanno un valore che va ben al di là del puro aspetto economico.

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Elezioni-terremoto, eppure il bicchiere post elettorale non è del tutto vuoto

Fassino sfotte Grillo

La campagna elettorale senza fine – Per fortuna c’è l’Europa.

Il preannunciato terremoto è arrivato fortissimo, un 8-9 della scala Mercalli. La sorpresa è ancora più forte perché i sondaggisti hanno dimenticato di chiedersi a chi sarebbero andati i voti degli elettori dell’ultimo minuto: parliamo del 8% dell’elettorato (75% dei votanti contro il 67% degli ultimi sondaggi), che sono stati richiamati prevalentemente dal M5S. E’ bizzarro registrare che la previsione giusta l’ha azzeccata il mondo della finanza. 

Ha stravinto quindi Grillo, hanno perso seccamente Bersani e Monti i due candidati-alleati a gestire un esecutivo forte e stabile, la governabilità sembra una chimera; eppure il bicchiere del post-elezioni non è secondo me completamente vuoto. 

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Rush finale verso le urne

Completiamo il percorso all’interno della foresta elettorale.

Grillo-Berlusca-Monti-Bersani

5. RIFORME ISTITUZIONALI. Parliamo di istituzioni di governo e della politica, di giustizia, di federalismo, di pubblica amministrazione. Alcuni temi specifici richiedono la modifica della Costituzione o si incrociano con la vita dei partiti (finanziamento pubblico, statuto), con le tasse, con la vita civile ed economica. Non per niente si chiamano riforme istituzionali. E non per niente se ne parla da decenni, salvo poi lasciarli marcire e creare, con l’effetto moltiplicatore della crisi, i danni e la rabbia degli italiani di oggi verso lo strapotere e la strafottenza politica.  Per farle occorrono spesso delle forti maggioranze, raramente al potere (anzi una volta sola, con il governo Berlusconi) e da questo punto di vista purtroppo la prossima legislatura non si profila certo delle migliori.

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Le elezioni, l’Europa e il nostro futuro

Continuiamo la nostra disamina dei temi elettorali e del posizionamento dei vari fronti, affrontando il quarto gruppo di priorità.

Europa???4. EUROPA E RISCHIO DEFAULT. Prima di vedere come si posizionano i partiti, questo tema giustifica una premessa perché, da solo, ha l’importanza di tutti quelli visti precedentemente. Intendo dire che l’Europa (leggasi Germania), se continua a porre il rigore e l’austerità come priorità, può vanificare i nostri pesantissimi sacrifici 2012-2013 o può al contrario, cambiando politica, potenziarli e valorizzarli. Può creare una caduta verticale della fiducia nel progetto di questa Europa o può rilanciarlo. Dovremo attendere il dopo elezioni tedesche di settembre per avere lumi in materia, ma dobbiamo prepararci ad essere fortemente propositivi.
Vorrei poi far notare che con le elezioni tedesche si chiuderà un ciclo che, tra maggio 2012 e settembre 2013, vede l’installazione di nuovi governi in Francia, Stati Uniti, Giappone, Italia, Olanda, Germania e Cina (ciliegina sulla torta, le elezioni europee di giugno 2014). Continue reading