Il debito pubblico secondo Silvio – Parte II

E no Cavaliere! Stavolta i conti proprio non tornano!

Silvio magoIl Cavaliere ha studiato bene le argomentazioni elettorali che con la sua innata teatralità sciorina nelle interviste o nei talk-show. Oltre a quelle di attacco agli avversari politici, si è preparato anche argomentazioni difensive. Tra le più importanti in tal senso ci sono quelle sul debito pubblico, inesorabilmente aumentato anche nel suo lungo e prevalente periodo di governo. Ebbene Berlusconi ci dice che: 1) siamo un paese solido perché a fronte del nostro debito di circa 2000 miliardi abbiamo un attivo di 8000-9000 miliardi; 2) il debito non era ad una soglia pericolosa quando ha “deciso” (per il bene dell’Italia) di dimettersi, non essendo al 120% bensì al 95% del Pil; 3) a corollario dei due precedenti punti, Silvio sostiene che l’esplosione dei tassi di interesse dei nostri Btp nell’ultimo periodo del suo governo è stato creato ad arte dalla Deutsche Bank per costringerlo a dare le dimissioni.

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Della serie “Il debito pubblico è il 95% del Pil perché il sommerso …”

Berlusconi batte Craxi 2 a 1

BerlusconiIl valore del Pil italiano del 2011 è stato pari a 1580 miliardi, di cui 1310 rilevati direttamente dall’Istat nell’economia ufficiale, mentre gli altri 270 non sono rilevati bensì stimati (sempre dall’Istat) perché riguardano l’economia sommersa, il cosidetto nero. Sono questi 270 miliardi che danno origine all’ulteriore stima di 130-150 miliardi di mancato introito dell’erario per evasione fiscale, che  sentiamo citare spesso. Per inciso, il nostro istituto di statistica segue una metodologia definita e applicata a livello europeo.

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Monti e Bersani, i due uomini, le due agende.

Il 2013 dell’Italia e dell’Europa, quattro chiacchere al bar.

Monti e Bersani

Facciamo quattro chiacchere da bar e parliamo dei due politici, Monti e Bersani, che con ogni probabilità avvieranno attraverso una qualche forma di alleanza il prossimo governo. Che tipi sono? Cosa esprimono? Cosa ci possiamo aspettare da loro?

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Il Giovanni Furioso

Ho già pubblicato nel giugno scorso un appassionato intervento di Giovanni riguardante la politica a senso unico della Merkel, nel quale spronava sé stesso e gli italiani a partecipare al cambiamento del nostro paese. Pubblico di seguito il suo secondo gradito contributo al blog, focalizzato sul nostro quadro politico. Anche in questo caso non esprimo alcun commento, mi sono preso però la libertà di accompagnare il pensiero di Giovanni con le immagini che trovate lungo il testo. Mi auguro che questi appuntamenti continuino, anche perché stiamo entrando in un momento politico-elettorale di portata storica.

Caro Prof,

Berlusconi-CaimanoSiamo all’ultimo quadro de ”Il Caimano”, quando il nostro si allontana dall’incendio che ha appena appiccato.
Ormai Berlusconi ha giocato tutte le sue carte, ed è evidente che, oltre ad averle finite, è in preda ad una totale confusione mentale; sommato al livore che lo anima quando lo si contraddice, si è arrivati ai grotteschi monologhi dell’ultima settimana. Nel Pdl ormai si è alla corsa alle scialuppe di salvataggio, prima che il Titanic si inabissi. Ma mi sembra che, oltre che in numero limitato, siano sfondate e che rapidamente andranno a picco anch’esse. Il voto siciliano ne è una conferma; si è passati dal 61 a 0 di qualche anno fa alla quasi sparizione della compagine azzurra. Continue reading

Questa volta Berlusconi ha veramente fatto il bene dell’Italia!

Dopo un po’ di sconcerto iniziale ho cominciato a veder sotto una diversa luce l’ennesimo e rapidissimo (Silvio ha battuto sé stesso) voltafaccia di Berlusconi con la sua conferenza stampa di 2 giorni fa. Condivido il commento di Bersani (“Il populismo fa male all’Italia”), ma lo vedo anche sotto una luce positiva.
E’ vero, ciò che ha detto Berlusconi fa male, ma è una medicina amara che contribuisce a spingere verso un reale, ormai imminente, cambiamento del quadro politico. Perché? Cerco di spiegarmi. Continue reading

La saga dell’Euro: l’autunno e l’inverno prossimo venturo.

Con l’inizio dell’autunno è finita la tregua estiva, effetto delle mosse di Draghi. Il Governatore della BCE infatti non ha affatto risolto i problemi economici e sociali dell’Europa, ci ha messo una grossa pezza, ha guadagnato tempo buttando la palla nel campo della politica.

L’effetto Draghi è stato notevole e di natura esclusivamente psicologica: senza scucire un euro il costo dei Btp e dei Bonos si è allontanato dai pericolosissimi livelli di guardia. Il Governatore continua a tessere la sua tela all’interno del mondo tedesco per isolare Bundesbank e i falchi tedeschi che continuano a fargli la guerra. Ma la tregua è finita proprio perché nel campo della politica si è accesa nelle ultime settimane la spia rossa, a cominciare dai due paesi più vulnerabili, Spagna e Italia.

In Spagna, oltre alle previste notizie negative sul fronte economico-finanziario, Continue reading

Facciamo scoprire le carte alla Merkel.

Perché dobbiamo dare uno strattone alla Germania.
Partita a pokerE’ ormai chiarissimo che, se non sarà costretta da forze esterne, la Merkel vuole tirare dritto almeno fino alle elezioni politiche di settembre 2013 rifiutando qualsiasi forma di aggregazione dei debiti nazionali. E nel frattempo i tedeschi continueranno a trarre (merito loro e demerito degli altri) consistenti vantaggi dalla  bilancia commerciale e dalla diminuzione della spesa per  interessi dei propri Bund. Al contrario la nostra prospettiva è di arrivare a fine 2013  con l’economia a pezzi, dissanguati finanziariamente dai crescenti tassi di interesse sui titoli di stato e con il pareggio di bilancio che diventa quindi miraggio irraggiungibile. Continue reading

Euro no, euro sì? Pensieri sparsi di una sera di giugno 2012.

Pillole di euro-riflessioni tra lo scherzoso e il serio.

Oggi è il 27 giugno, stasera c’è la semifinale del campionato europeo di calcio tra Spagna e Portogallo (due dei paesi Pigs) e domani Mario seduce Merkella seconda semifinale tra Italia e Germania. Sempre domani inizia a Bruxelles la due-giorni del diciannovesimo vertice per “risolvere” la crisi europea. Sembra che Monti sia intenzionato a trattenere nottetempo la Merkel se non cederà alle sue richieste. Supermario mi sembra così deciso che non escluderei che sequestri la Cancelliera nella camera d’albergo anche durante il week-end. E domenica c’è anche la finale del campionato europeo di calcio. Vincerà la Germania? O la Spagna o, peggio ancora per i tedeschi, l’Italia? Periodo intenso…. Continue reading

Il commento del mese – Giovanni è fuori dai gangheri con la Merkel e invoca l’iniziativa dei cittadini.

Giovanni è un lettore di questo blog e con una mail mi ha inviato un commento/post che pubblico volentieri e nel quale prende di mira la Merkel per la sua ottusità in chiave europea. Prima di dargli la parola mi permetto di ricordare a Giovanni che se l’Europa è incompiuta la responsabilità è un bel fifty-fifty con la Francia. L’ultimo atto in questo senso è andato in scena nel 2005, quando la Francia ha bocciato la proposta di scrivere una Costituzione europea. Nelle prossime settimane ci sarà il prossimo atto: la Merkel sta dicendo che per mettere il debito in comune vuole una vera unione politica e mi risulta difficile darle torto. La Francia si renderà conto che la grandeur è un retaggio storico e che o facciamo l’Europa adesso o mai più?

Una precisazione: le immagini che vedete le ho inserite io. La parola a Giovanni, che ringrazio e saluto.

Cito dal Sole 24 Ore di oggi, 14 giugno:

“Angela Merkel ha inoltre invitato i leader europei a non «sovrastimare» la capacità del suo Paese di salvare l’euro. Le opzioni a disposizione della Germania, dice, «non sono illimitate»”

Ora basta! Oltre il danno la beffa, Italiano arrabbiatogiusto per esprimere con la massima delicatezza i miei pensieri intrisi dibile.

Non solo Frau Merkel ha prosciugato le finanze dell’intera Europa, ma ora ci prende anche in giro con battute da avanspettacolo. Sta quasi per raggiungere le vette di comicità toccate dal nostro capo cabarettista. Continua la lettura…

Il Movimento 5 Stelle può essere una svolta per l’Italia?

Grillo non è più, da tempo, un comico!

Beppe GrilloQuando 6 mesi fa Napolitano aveva, nel giro di poche settimane, inaspettatamente e rapidamente voltato pagina passando dal governo Berlusconi a quello Monti, avevo sperato che il Presidente, vista la drammaticità della situazione italiana, completasse l’opera “imponendo” riforme decisive (= pulizia e tagli di spesa) al mondo politico-istituzionale, cominciando dai vertici dello Stato (Quirinale, Palazzo Chigi e Senatori a vita – inclusi gli ex-Presidenti della Repubblica). Ero e resto convinto che sarebbe stata una svolta decisiva, purtroppo ciò non è avvenuto perché Napolitano ha mostrato i suoi limiti di uomo politico e ….. di futuro Senatore a vita. E ai miei occhi Napolitano si è auto-ridimensionato. Continua la lettura….