Il NO ha stravinto in Grecia, riparte la giostra geopolitica

IL POPOLO GRECO E LA VITTORIA DEL NO

Il popolo greco ha creduto ed ha dato fiducia al suo Primo Ministro. Il secco No all’Austerità sta rimbombando nelle orecchie di tutti i leader europei e ha dato forza e slancio alla richiesta del loro Primo Ministro per una ristrutturazione del debito, tecnicamente l’unica seria e possibile via d’uscita per la Grecia

Il quesito referendario non verteva sulla permanenza o meno nell’Eurozona, dilemma che non è mai rientrato nel programma politico di Tsipras.

Le proporzioni della vittoria sono inattese (oltre il 61%) i giovani (18-34 anni) sono stati determinanti, con quasi il 70% di No, si tratta di studenti o di lavoratori il cui tasso di disoccupazione raggiunge 50%. Non hanno molto da rischiare chiedendo un cambiamento. Diversamente è andata con gli anziani, sicuramente più influenzati dai prelievi con il contagocce orchestrato settimana scorsa dalla BCE,

qwwee

Nell’insieme uno storico atto di ribellione (il primo) rivolto alla leadership tedesca a cui nessuno finora aveva osato opporsi e un’altrettanto storico ritorno alla consultazione del popolo, su un tema comprensibilissimo, dato che i greci hanno già ampiamente sperimentato  sulla loro pelle l’impatto dell’Austerità (in realtà dell’abbinamento Euro/Austerità)

I dati dei contraccolpi della Grande Recessione Mondiale 2008-2010 sono questi: calo della produzione in Grecia  del 35% (da noi solo …. il 25%), calo del Pil del 25% (da noi -8%), disoccupazione al 25,4% (in Italia 12,4%, vedi anche grafico), quello giovanile al 50% (in Italia 42%), povertà e disagio sociale in vertiginoso aumento. Dati da economia di guerra che, nonostante la campagna intimidatoria degli infimi politicanti di Bruxelles, hanno prodotto l’urlo del No di Atene. 

Reso il doveroso omaggio ai greci e al suo leader Tsipras, veniamo alla ripartenza della giostra geopolitica che per una settimana si era bloccata in attesa dell’esito referendario

 I FATTORI DECISIVI PER LEGGERE GLI AVVENIMENTI

Confermo la mia opinione espressa in questo post una settimana fa riguardo alla dialettica politica in atto e l’esito del negoziato Grecia-UE. L’Imperatore USA non vuole l’uscita della Grecia dall’Eurozona e meno che mai dalla Unione Europea (basi NATO in Grecia!), e questo sta ribadendo alla Germania, la sua feudataria per il Vecchio Continente dopo il crollo dell’Unione Sovietica del 1989.

basi nato  russia
Washington ha già molti problemi finanziari (ultima perla il default di Portorico), l’economia è in ripresa ma ritenuta fragile dalla stessa Banca Centrale americana. Ci mancherebbe che, dopo la crisi finanziaria americana del 2008, arrivasse un altro tsunami questa volta dall’altra parte dell’Atlantico!

Quest’ultima considerazione accomuna gli interessi americani a quelli cinesi (e giapponesi) e anche questo avrà il suo peso nelle comunicazioni segrete che si svolgono in questi giorni sulle linee telefoniche rosse dei 5-6 leader politici del mondo. Persino Putin ha telefonato alla Lagarde per parlare dell’esito del Referendum

Quindi, tutto si risolverà per il meglio? Ni (vedremo tra poco cosa intendo), ma prima deve essere sconfitto un pericoloso fronte politico oltranzista interno alla feudataria Germania
La situazione interna tedesca non è compatta, una parte della popolazione – per ora minoritaria – ritiene da tempo che sarebbe meglio lasciare i paesi del Sud Europa al loro destino (magari!).

Il 70-80% dell’opinione pubblica tedesca è contraria a concedere nuovi finanziamenti alla Grecia, anche se solo la metà del 70-80 vuole la Grecia fuori dall’Euro. I sostenitori della Grexit sono convinti che così darebbero al popolo ellenico una dura lezione. Come potete constatare la UE ha unito i popoli del Vecchio Continente ….

Aggiungiamo che accogliere la richiesta di Atene per la ristrutturazione del debito – ancor più del rifiuto dell’Austerità – sarebbe un pericolosissimo precedente per gli altri paesi maialini del Sud Europa. Tanto più che da qui a fine anno si terranno elezioni politiche in Spagna (occhio a Podemos!), Portogallo (con i socialisti anti-austerità in pole position). Povera Angelona, quasi quasi capisco la sua ambasce.

Il campione della linea politica dura è il Ministro delle Finanze tedesco Schauble che lo scorso maggio diceva che un referendum greco avrebbe potuto essere utile, adesso dice che ha complicato la faccenda

L’altro campione del purismo teutonico è il Presidente della Bundesbank Weidemann, che ha recentemente informato la Merkel e Schauble che la Grexit genererebbe un buco nei conti pubblici tedeschi.
Messaggio ambiguo, è una spinta a trovare un compromesso o, data la modesta entità del buco (0,5% del Pil tedesco) , un incentivo a punire la Grecia?

Veniamo adesso al disegno geopolitico che io immagino possa avere il fronte oltranzista, i tedeschi non guardano solo la punta del loro naso, ma guardano avanti.
A cosa possono puntare una volta buttati a mare (è proprio il caso di dirlo) i paesi mediterranei (Francia compresa?)? Ad un blocco del Centro, del Nord e dell’Est Europa, che si proporrebbe come partner industriale e di conquista dei mercati di esportazione mondiale al gigante energetico russo.

E’ evidente che sarebbe la rottura dell’equilibrio geopolitico creatosi con la vittoria degli americani nella seconda guerra mondiale. Il feudatario che si ribella all’Imperatore per creare un suo nuovo impero! Dopo quelli militari falliti sarebbe il terzo disegno teutonico di egemonia mondiale, questa volta di natura industriale, commerciale ed energetica. Fantapolitica? Può darsi, ma personalemnte  non ho dubbi che in certi ambienti tedeschi ci sia un forte dibattito, il che non significa necessariamente che prevalga il fronte oltranzista, tutt’altro, la mossa contiene alti fattori di rischio.

Anche la Francia, l’unica paese che ha un po’ di peso nella UE, non vuole la Grexit e Hollande ha dichiarato dopo il giro di giostra post-referendum di ieri con la Merkel che “La porta è aperta alla trattativa“.

CONCLUSIONE E OMAGGIO A VAROUFAKIS

Se quindi non si romperà il patto tra l’Imperatore di Washington e il Feudatario di Berlino, si raggiungerà un compromesso per tenere la Grecia certamente nella Unione Europea nell’Eurozona.

Con il compromesso finale tutti tireranno un sospiro di sollievo, pericolo scampato! Si tratterà purtroppo di un teleguidato abbaglio di massa perchéa meno di una radicale ristrutturazione del debitoseguito da un prolungato periodo di crescita, questo terzo “salvataggio” greco in 4 anni e mezzo sarà seguito tra qualche anno dal quarto. Austerità e CambioFissoEuro continueranno a caricare la bomba Grecia esattamente come è avvenuto dal 2010 ad oggi.
E non dimentichiamoci che la stessa tenaglia Austerità-Euro sta operando su tutti i paesi “periferici” dell’EZ, Italia in testa e non esclusa la Francia.

Per una volta e per non riscrivere gli stessi concetti con altre parole mi sono auto citato.

Infine Varoufakis, le cui dimissioni sono un’altra abile mossa politica di Tsipras, voglio sperare condivisa e non subita dall’ex ministro delle finanze, tesa ad indebolire le resistenze oltranziste della folta schiera dei funzionari servi dell’egemonia germanica. Varoufakis resta in pista, io non ho dubbi, prontissimo a rientrare in scena e non è detto che l’occasione si presenti anche abbastanza presto.

La più grande lezione che ci stanno dando Tsipras e Varoufakis è che quando un gruppo politico ha uno spirito di squadra e lavora non per il proprio interesse, ma per il bene della comunità, anche un paese piccolo piccolo come la Grecia può mettere in difficoltà un gigante come la Germania. Silenzio e un pietoso velo sul valvassore bacia anello Renzi, non merita attenzione.

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2 thoughts on “Il NO ha stravinto in Grecia, riparte la giostra geopolitica

  1. Si può o non può essere d’accordo sull’esito del referendum,una cosa però è certa i greci hanno dato una prova di democrazia a questa Europa ,credo che questo sia il messaggio più importante .
    Come cittadino italiano sono alquanto i……o con coloro che hanno prestato soldi italiani ai greci,i francesi e tedeschi li hanno prestati ma ci hanno sguazzato in lungo ed in largo con forniture militari e di sogni genere pertanto bisognerebbe fare la tara sulla quantità del credito rivendicato,noi,soliti utili idioti ed incapaci, abbiamo prestato soldi quando i giochi erano fatti ed in pratica ci siamo messi sulle spalle parte dei crediti vantati dai francesi e tedeschi senza guadagnati un euro,almeno la società italiana non ha guadagnato un euro poi se nelle transazioni qualcuno o molti hanno guadagnato con tangenti e prelievi illeciti lo pensiamo ma sarà difficile da provarlo

  2. Gianca buondì, sì i tedeschi e i francesi, i cui politici che fanno ancora gli interessi nazionali sopratutto di banche e industrie, ci hanno fregato anche negli aiuti alla Grecia.
    Per quanto riguarda le spese militari mi hai dato lo spunto per approfondire l’argomento che trovo ben trattato in questo articolo http://tinyurl.com/q2fjt42
    La Grecia ha ridotto le spese militari tra il 2009 e il 2014 (qui ci sono i dati della Banca Mondiale http://tinyurl.com/25n2gmq) di un punto di Pil, restano sopra la media europea, ma questo è da sempre.
    Secondo Il Post sembra però che le forniture militari di Germania e Francia non siano il grosso della spesa, che è invece relativa al personale.

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