QUESTO Euro, NO!!/1 – L’Euro NON è una moneta è un sistema di CAMBI FISSI

Da Bretton Woods all’Euro, breve storia degli accordi di cambi rigidi. 

Il 1° gennaio 1999 undici paesi europei, tra cui l’Italia, bloccarono il tasso di cambio delle loro valute nazionali – vi ricordate le 1936,27 Lire per un Euro? – con l’unità di conto denominata Euro che entrò poi in circolazione esclusiva il 1° gennaio 2002. E’ bene ricordare che stiamo parlando di un accordo politico, preceduto da 27 anni di preparazione (il Serpente monetario, l’ECU-genitore dell’Euro, lo SME) , che avevano abbondantemente evidenziato i limiti e le contraddizioni – già anticipate peraltro da illustri economisti del secolo scorso – di un sistema di cambi rigidi tra paesi economicamente autonomi, nonché in libera concorrenza commerciale tra di loro. Prima ancora dell’esperienza europea dello SME, c’era stato un più importante acoordo politico di cambi fissi, a livello mondiale, originato dagli accordi di Bretton Woods del 1944. Ripercorriamo le due tappe principali (Bretton Woods e lo SME) che hanno anticipato e preparato l’Euro a trazione tedesca.
La forzatura dell'Euro Continue reading

Pronti via! Il blog del Prof riparte con “QUESTO Euro, NO!!”

L'Euro in crisi esistenziale

Sono stato assente alcuni mesi, ma non per disaffezione al blog. Anzi, il motivo principale del mio silenzio nasceva dalla forte esigenza di migliorare la mia conoscenza e comprensione delle problematiche dell’Euro (va be’ riconosco che potrebbe esserci di meglio). Ed ho perciò consultato, studiato e analizzato svariate fonti – cartacee e da web – recenti e non. Continuerò a farlo, ma mi sento pronto a ricominciare a scrivere articoli sulla “commedia Euro”, con una maggiore consapevolezza e profondità. Lo farò inaugurando una rassegna dal titolo ampiamente esplicativo: “QUESTO Euro, NO!!”. Ero incerto se chiamarla “Questa Europa no!” o “Europa sì, Euro no!”, ma prefersico enfatizzare il principale “frutto” per noi velenoso – la moneta unica appunto – di questa costruzione che è rimasta, e non per caso, solo sulla carta.
L’Europa-Euro non funziona, credo che molti di noi italiani comincino a pensarlo, ma non capendo forse bene il perché, l’idea di uscire dall’euro (non dall’Europa) ci spaventa. Continue reading

Napolitano ha solo guadagnato tempo o sta confezionando una sorpresa di Pasqua ritardata?

Napolitano

Re Giorgio pone le basi per il governo del (ex) Presidente.

Nella vita ci possiamo trovare di fronte a scelte – piccole e grandi – difficili da prendere perché vanno entrambe, in modo alternativo, nella stessa direzione, ma con effetti e rischi diversi. Per prendere un caso drammatico, la situazione di un ammalato grave che deve scegliere se tirare a campare e guadagnare tempo con una terapia o se tentare di guarire con una operazione ad alto rischio.

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Giovanni, l’informazione politica e il diritto di voto

Giovanni vorrebbe votare ….. da solo, ma poi ci ripensa.

fhfhfhfhfhfhIl nostro amico Giovanni ha scritto un commento-post al mio articolo “Il tasso di verità dei nostri politici secondo Pagella Politica” che riporto sotto con piacere.

Caro Prof

E’ bello vedere che ci sono delle giovani leve che approfondiscono l’Informazione, che è il cuore della democrazia. Il sito Pagella Politica è un esempio significativo in tal senso.
Ho scritto Informazione con la maiuscola perché troppo spesso si confonde l’immane valanga di stimoli ai quali siamo sottoposti quotidianamente con questo concetto chiave.

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Il debito pubblico secondo Silvio – Parte II

E no Cavaliere! Stavolta i conti proprio non tornano!

Silvio magoIl Cavaliere ha studiato bene le argomentazioni elettorali che con la sua innata teatralità sciorina nelle interviste o nei talk-show. Oltre a quelle di attacco agli avversari politici, si è preparato anche argomentazioni difensive. Tra le più importanti in tal senso ci sono quelle sul debito pubblico, inesorabilmente aumentato anche nel suo lungo e prevalente periodo di governo. Ebbene Berlusconi ci dice che: 1) siamo un paese solido perché a fronte del nostro debito di circa 2000 miliardi abbiamo un attivo di 8000-9000 miliardi; 2) il debito non era ad una soglia pericolosa quando ha “deciso” (per il bene dell’Italia) di dimettersi, non essendo al 120% bensì al 95% del Pil; 3) a corollario dei due precedenti punti, Silvio sostiene che l’esplosione dei tassi di interesse dei nostri Btp nell’ultimo periodo del suo governo è stato creato ad arte dalla Deutsche Bank per costringerlo a dare le dimissioni.

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Il Giovanni Furioso

Ho già pubblicato nel giugno scorso un appassionato intervento di Giovanni riguardante la politica a senso unico della Merkel, nel quale spronava sé stesso e gli italiani a partecipare al cambiamento del nostro paese. Pubblico di seguito il suo secondo gradito contributo al blog, focalizzato sul nostro quadro politico. Anche in questo caso non esprimo alcun commento, mi sono preso però la libertà di accompagnare il pensiero di Giovanni con le immagini che trovate lungo il testo. Mi auguro che questi appuntamenti continuino, anche perché stiamo entrando in un momento politico-elettorale di portata storica.

Caro Prof,

Berlusconi-CaimanoSiamo all’ultimo quadro de ”Il Caimano”, quando il nostro si allontana dall’incendio che ha appena appiccato.
Ormai Berlusconi ha giocato tutte le sue carte, ed è evidente che, oltre ad averle finite, è in preda ad una totale confusione mentale; sommato al livore che lo anima quando lo si contraddice, si è arrivati ai grotteschi monologhi dell’ultima settimana. Nel Pdl ormai si è alla corsa alle scialuppe di salvataggio, prima che il Titanic si inabissi. Ma mi sembra che, oltre che in numero limitato, siano sfondate e che rapidamente andranno a picco anch’esse. Il voto siciliano ne è una conferma; si è passati dal 61 a 0 di qualche anno fa alla quasi sparizione della compagine azzurra. Continue reading

Questa volta Berlusconi ha veramente fatto il bene dell’Italia!

Dopo un po’ di sconcerto iniziale ho cominciato a veder sotto una diversa luce l’ennesimo e rapidissimo (Silvio ha battuto sé stesso) voltafaccia di Berlusconi con la sua conferenza stampa di 2 giorni fa. Condivido il commento di Bersani (“Il populismo fa male all’Italia”), ma lo vedo anche sotto una luce positiva.
E’ vero, ciò che ha detto Berlusconi fa male, ma è una medicina amara che contribuisce a spingere verso un reale, ormai imminente, cambiamento del quadro politico. Perché? Cerco di spiegarmi. Continue reading

La saga dell’Euro: l’autunno e l’inverno prossimo venturo.

Con l’inizio dell’autunno è finita la tregua estiva, effetto delle mosse di Draghi. Il Governatore della BCE infatti non ha affatto risolto i problemi economici e sociali dell’Europa, ci ha messo una grossa pezza, ha guadagnato tempo buttando la palla nel campo della politica.

L’effetto Draghi è stato notevole e di natura esclusivamente psicologica: senza scucire un euro il costo dei Btp e dei Bonos si è allontanato dai pericolosissimi livelli di guardia. Il Governatore continua a tessere la sua tela all’interno del mondo tedesco per isolare Bundesbank e i falchi tedeschi che continuano a fargli la guerra. Ma la tregua è finita proprio perché nel campo della politica si è accesa nelle ultime settimane la spia rossa, a cominciare dai due paesi più vulnerabili, Spagna e Italia.

In Spagna, oltre alle previste notizie negative sul fronte economico-finanziario, Continue reading

Facciamo scoprire le carte alla Merkel.

Perché dobbiamo dare uno strattone alla Germania.
Partita a pokerE’ ormai chiarissimo che, se non sarà costretta da forze esterne, la Merkel vuole tirare dritto almeno fino alle elezioni politiche di settembre 2013 rifiutando qualsiasi forma di aggregazione dei debiti nazionali. E nel frattempo i tedeschi continueranno a trarre (merito loro e demerito degli altri) consistenti vantaggi dalla  bilancia commerciale e dalla diminuzione della spesa per  interessi dei propri Bund. Al contrario la nostra prospettiva è di arrivare a fine 2013  con l’economia a pezzi, dissanguati finanziariamente dai crescenti tassi di interesse sui titoli di stato e con il pareggio di bilancio che diventa quindi miraggio irraggiungibile. Continue reading

Clamoroso, Draghi: «Crisi, serve più coraggio. Bene taglio spese, ora ridurre tasse»

Draghi, lo scudiere dell’Eurozona?

La stampa cartacea e online ha diffuso la notizia dell’intervento di Draghi al Parlamento europeo della settimana scorsa, dandogli però, a mio avviso, poco risalto rispetto alla portata di quello che Draghi ha detto in materia di politica economica, campo nel quale il Presidente della BCE può sì influire con i suoi interventi monetari e finanziari, ma la cui responsabilità prevalente è dei politici e dei governi nazionali.
I quali, durante la discussione della relazione presentata da Draghi, vengono pesantemente chiamati in causa (saranno fischiate le orecchie alla Merkel, a Monti e a Rajoy?). Continue reading