Sono stato assente alcuni mesi, ma non per disaffezione al blog. Anzi, il motivo principale del mio silenzio nasceva dalla forte esigenza di migliorare la mia conoscenza e comprensione delle problematiche dell’Euro (va be’ riconosco che potrebbe esserci di meglio). Ed ho perciò consultato, studiato e analizzato svariate fonti – cartacee e da web – recenti e non. Continuerò a farlo, ma mi sento pronto a ricominciare a scrivere articoli sulla “commedia Euro”, con una maggiore consapevolezza e profondità. Lo farò inaugurando una rassegna dal titolo ampiamente esplicativo: “QUESTO Euro, NO!!”. Ero incerto se chiamarla “Questa Europa no!” o “Europa sì, Euro no!”, ma prefersico enfatizzare il principale “frutto” per noi velenoso – la moneta unica appunto – di questa costruzione che è rimasta, e non per caso, solo sulla carta.
L’Europa-Euro non funziona, credo che molti di noi italiani comincino a pensarlo, ma non capendo forse bene il perché, l’idea di uscire dall’euro (non dall’Europa) ci spaventa. Continue reading
Napolitano ha solo guadagnato tempo o sta confezionando una sorpresa di Pasqua ritardata?
Re Giorgio pone le basi per il governo del (ex) Presidente.
Nella vita ci possiamo trovare di fronte a scelte – piccole e grandi – difficili da prendere perché vanno entrambe, in modo alternativo, nella stessa direzione, ma con effetti e rischi diversi. Per prendere un caso drammatico, la situazione di un ammalato grave che deve scegliere se tirare a campare e guadagnare tempo con una terapia o se tentare di guarire con una operazione ad alto rischio.
A proposito del taglio del 30% dei Presidenti di Camera e Senato
In attesa di sapere quale è l’entità reale del taglio annunciato dalla Boldrini e da Grasso (il 30% di quale voce retributiva?) e di vedere come questi tagli scenderanno a cascata sui costi della politica centrale e locale, facciamo gli ottimisti e diciamo che, finalmente, si sta muovendo qualcosa nel mondo della politica. Non che questi risparmi siano risolutivi per il bilancio dello stato, ma hanno un valore che va ben al di là del puro aspetto economico.
Elezioni-terremoto, eppure il bicchiere post elettorale non è del tutto vuoto
La campagna elettorale senza fine – Per fortuna c’è l’Europa.
Il preannunciato terremoto è arrivato fortissimo, un 8-9 della scala Mercalli. La sorpresa è ancora più forte perché i sondaggisti hanno dimenticato di chiedersi a chi sarebbero andati i voti degli elettori dell’ultimo minuto: parliamo del 8% dell’elettorato (75% dei votanti contro il 67% degli ultimi sondaggi), che sono stati richiamati prevalentemente dal M5S. E’ bizzarro registrare che la previsione giusta l’ha azzeccata il mondo della finanza.
Ha stravinto quindi Grillo, hanno perso seccamente Bersani e Monti i due candidati-alleati a gestire un esecutivo forte e stabile, la governabilità sembra una chimera; eppure il bicchiere del post-elezioni non è secondo me completamente vuoto.
Rush finale verso le urne
Completiamo il percorso all’interno della foresta elettorale.
5. RIFORME ISTITUZIONALI. Parliamo di istituzioni di governo e della politica, di giustizia, di federalismo, di pubblica amministrazione. Alcuni temi specifici richiedono la modifica della Costituzione o si incrociano con la vita dei partiti (finanziamento pubblico, statuto), con le tasse, con la vita civile ed economica. Non per niente si chiamano riforme istituzionali. E non per niente se ne parla da decenni, salvo poi lasciarli marcire e creare, con l’effetto moltiplicatore della crisi, i danni e la rabbia degli italiani di oggi verso lo strapotere e la strafottenza politica. Per farle occorrono spesso delle forti maggioranze, raramente al potere (anzi una volta sola, con il governo Berlusconi) e da questo punto di vista purtroppo la prossima legislatura non si profila certo delle migliori.
Le elezioni, l’Europa e il nostro futuro
Continuiamo la nostra disamina dei temi elettorali e del posizionamento dei vari fronti, affrontando il quarto gruppo di priorità.
4. EUROPA E RISCHIO DEFAULT. Prima di vedere come si posizionano i partiti, questo tema giustifica una premessa perché, da solo, ha l’importanza di tutti quelli visti precedentemente. Intendo dire che l’Europa (leggasi Germania), se continua a porre il rigore e l’austerità come priorità, può vanificare i nostri pesantissimi sacrifici 2012-2013 o può al contrario, cambiando politica, potenziarli e valorizzarli. Può creare una caduta verticale della fiducia nel progetto di questa Europa o può rilanciarlo. Dovremo attendere il dopo elezioni tedesche di settembre per avere lumi in materia, ma dobbiamo prepararci ad essere fortemente propositivi.
Vorrei poi far notare che con le elezioni tedesche si chiuderà un ciclo che, tra maggio 2012 e settembre 2013, vede l’installazione di nuovi governi in Francia, Stati Uniti, Giappone, Italia, Olanda, Germania e Cina (ciliegina sulla torta, le elezioni europee di giugno 2014). Continue reading
Esploriamo la foresta elettorale
Cominciamo dunque a confrontare le priorità elencate nel post precedente con le proposte degli attori politici. E’ evidente che per fare questo esprimerò dei pareri personali, che chi legge può rimpiazzare con i suoi, quello che conta è lo schema di ragionamento.
Per semplificare il nostro percorso, raggrupperò le 10 priorità individuate nel post precedente, in 5 categorie omogenee.
1. NOVITA’ E PULIZIA, ovvero legalità-lotta alla corruzione-ricambio della classe politica e dirigente. Questo tema è una novità assoluta della lotta elettorale e segna un passaggio storico della nostra vita civile, è l’epicentro di un terremoto (grande o piccolo, lo vedremo) in arrivo. Ecco la mia valutazione dei 6 attori elettorali di fronte a questa priorità.
Elezioni del 24-25 febbraio:indecisi a tutto
Voto=Scelta, sì ma con quali criteri?
Nella crescente bagarre che ci sta accompagnando al voto del 24-25 febbraio sento personalmente il bisogno di chiarirmi le idee o, quanto meno, di provare a farlo. Vorrei cioè rafforzare la componente razionale della mia decisione di voto, anche perché l’altra componente, quella psicologica, è un po’ in difficoltà. Ecco perché ho deciso di inaugurare, con questo post, una mini-serie di 2-3 articoli di analisi dell’offerta politico-elettorale. Sarà uno schema di ragionamento e non un pronunciamento elettorale.
Per cominciare, riporto sotto un post pubblicato da Umberto Brindani, direttore del settimanale OGGI, il 24 gennaio e il cui titolo apparentemente non è foriero di aiuto e chiarezza elettorale. Ma come vedremo non è proprio così.
Indecisi a tutto
Giovanni, l’informazione politica e il diritto di voto
Giovanni vorrebbe votare ….. da solo, ma poi ci ripensa.
Il nostro amico Giovanni ha scritto un commento-post al mio articolo “Il tasso di verità dei nostri politici secondo Pagella Politica” che riporto sotto con piacere.
Caro Prof
E’ bello vedere che ci sono delle giovani leve che approfondiscono l’Informazione, che è il cuore della democrazia. Il sito Pagella Politica è un esempio significativo in tal senso.
Ho scritto Informazione con la maiuscola perché troppo spesso si confonde l’immane valanga di stimoli ai quali siamo sottoposti quotidianamente con questo concetto chiave.
Morning News from New York
Proviamo ad uscire dai nostri schemi mentali – Dal vostro corrispondente da New York, il Prof
Ho trascorso la passata settimana lavorativa a New York dove, come d’abitudine, faccio precedere il mio arrivo in ufficio da ultra-mattutine camminate esplorative di Manhattan, intercalate da estemporanei scatti fotografici con iPhone, per poi prendere la metropolitana con destinazione ufficio (nel Queens). Talvolta prendo uno di quei quotidiani distribuiti gratuitamente all’ingresso del metrò, sopratutto se in prima pagina appare una fotonotizia a prima vista interessante. Settimana scorsa ne ho raccolte una, a cui aggiungo quella di novembre 2012, e che vi riporto sotto.