BREAKING NEWS – Schauble apre ad interventi sul debito greco

Schauble per la prima volta dà ragione al FMI sul debito greco e dice che si potrebbero “ridefinire le scadenze”

Sta diventando un divertimento decodificare le dichiarazioni in codice dei politici che contano veramente per le decisioni sulla Grecia. Forse il più importante in questo momento è Schauble, il Ministro delle finanze tedesco, leader degli oltranzisti teutonici duri e puri.

Ieri è improvvisamente diventato possibilista riguardo un intervento sul debito ellenico. Commentando il recente rapporto del Fmi sulla sostenibilità del debito greco ha infatti dichiarato: “Senza un taglio, il debito greco non è sostenibile, penso che il Fmi abbia ragione” precisando però subito dopo che “non ci può essere un taglio perché violerebbe le regole della UE”, ma questo non esclude che si possano “ridefinire le scadenze”. Strano ministro delle finanze, taglio no, ma dilazione sì, sempre di ristrutturazione si tratta!

Ma la pagliacciata più grossa consiste nel fatto che una ristrutturazione, taglio incluso, – e come vedremo anche non da poco – è già stata concessa alla Grecia in una riunione dell’Eurogruppo (i ministri delle finanze) del 27 novembre 2012, in cui l’eccelso Schauble era presente, e il cui esito era stato salutato con toni enfatici. Ecco un estratto di un articolo dell’epoca del Corriere.it

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Il NO ha stravinto in Grecia, riparte la giostra geopolitica

IL POPOLO GRECO E LA VITTORIA DEL NO

Il popolo greco ha creduto ed ha dato fiducia al suo Primo Ministro. Il secco No all’Austerità sta rimbombando nelle orecchie di tutti i leader europei e ha dato forza e slancio alla richiesta del loro Primo Ministro per una ristrutturazione del debito, tecnicamente l’unica seria e possibile via d’uscita per la Grecia

Il quesito referendario non verteva sulla permanenza o meno nell’Eurozona, dilemma che non è mai rientrato nel programma politico di Tsipras.

Le proporzioni della vittoria sono inattese (oltre il 61%) i giovani (18-34 anni) sono stati determinanti, con quasi il 70% di No, si tratta di studenti o di lavoratori il cui tasso di disoccupazione raggiunge 50%. Non hanno molto da rischiare chiedendo un cambiamento. Diversamente è andata con gli anziani, sicuramente più influenzati dai prelievi con il contagocce orchestrato settimana scorsa dalla BCE,

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Joseph Stiglitz: “Il problema è l’Europa, non la Grecia”

Il Premio Nobel per l’Economia: Euro e Austerità hanno diviso i popoli europei anziché unirli. E’ una follia che deve finire. Altrimenti le economie dei paesi periferici e i loro popoli continueranno a soffrire


Joseph Sti­glitz
 è pro­fes­sore alla Colum­bia Uni­ver­sity di New York, autore di diversi libri e saggi, è stato capo eco­no­mi­sta della Banca Mon­diale fino al 2000. Nel 2001 ha rice­vuto il pre­mio Nobel per l’economia. Lui, Paul Krugman e Nouriel Roubini sono i più illustri eurocritici di una folta schiera d’oltre Atlantico.

Nello scorso gennaio ha scritto un articolo pubblicato sul Forum on-line Social Europe e replicato con qualche variante a fine febbraio su Time. Eccolo in versione ridotta, per quella integrale seguite i link precedenti.

Secondo i dati eco­no­mici più recenti, sia gli Stati uniti che l’Europa stanno mostrando segnali di ripresa, anche se è pre­sto per dichia­rare la fine dalla crisi. Nella mag­gior parte dei paesi dell’Unione euro­pea, il Pil pro capite è ancora infe­riore al periodo pre­ce­dente la crisi: un intero decen­nio per­duto. Die­tro alle fredde sta­ti­sti­che, ci sono vite rovi­nate, sogni sva­niti e fami­glie andate a pezzi (o mai for­ma­tesi), un futuro quanto mai pre­ca­rio per le gene­ra­zioni più gio­vani, men­tre la sta­gna­zione – in Gre­cia la depres­sione – avanza anno dopo anno……… Continua a leggere

Simon Black/4-E’ il momento storico in cui gli Stati Uniti stanno perdendo il proprio ruolo

Seguiamo anche oggi il pensiero di Simon Black, forse discutibile nei toni e nella tempistica da lui prevista per cambiamenti in atto ma non nella direzione del “reset”. Che già oggi non riguarda solo gli USA, ma anche Europa e Giappone e nell’arco dei prossimi 20-30 anni (tanto per fare il Casaleggio) toccherà all’intera umanità essere via via sempre più impegnata nella ricerca di un interscambio equilibrato tra la propria vita e quella della Terra.
US-politics

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6 aprile 2015                                                                       Santiago, Cile

La scorsa settimana, il governo cinese ha chiuso la finestra aperta per aderire come membri fondatori alla sua nuova Asian Investment Bank Infrastructure (AIIB).

La AIIB, se non ne avete ancora sentito parlare, è stata progettata essenzialmente per spodestare il FMI e la Banca Mondiale controllate dal mondo occidentale.

E prima del termine ultimo di martedì scorso, decine di nazioni in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda alla Danimarca hanno firmato per aderirvi.

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Simon Black/2-Obama continua ad essere umiliato dalla nascente alleanza anti-dollaro

Come ho commentato nel precedente post del personaggio Simon Black, quello che lui scrive non va preso come oro colato, ma come una visione alternativa, non conformista e da interpretare.
In realtà anche l’informazione ufficiale andrebbe interpretata, perché giornali e televisioni prima di essere fonti di informazione, sono FILTRI: selezionano, decidendo cosa pubblicare od omettere, quale enfasi dare ad una notizia, la terminologia da adottare, se e con quale immagine accompagnare la notizia.
Questa operazione di filtraggio diventa ancora più importante in un paese ricco che sta attraversando una fase storica di decadenza, perché si scatena la caccia al malloppo con tutti i mezzi più o meno leciti. Anche da parte dei centri di potere economico-finanziario-politico, che attraverso i mezzi di informazione che controllano accentuano strategie editoriali improntate a mascheramenti ed omissioni, a depistaggi riguardo le loro responsabilità, a martellamento su problemi di secondaria importanza, mantenendo discreti silenzi sulla conservazione dei loro privilegi o sulle loro nuove conquiste, quando intanto alla gran parte della popolazione sono imposti sacrifici.
E’ una missione molto più sottile di quella smaccata dei mass media dei paesi dittatoriali, ma ha la stessa finalità: difendere, arricchire e se possibile rafforzare la struttura di potere. E non parlo solo dell’Italia, ma del mondo intero. Sono un po’ arrabbiato? Ebbene sì, sono stufo di essere preso in giro, sono convinto che si potrebbe gestire anche un ciclo storico di decadenza con maggiore equità (di montiana memoria …) e con tensioni sociali contenute, perché l’Italia è un paese che ne ha i mezzi (ancora) e le capacità (queste ci saranno sempre). Scusate il pistolotto che questa mattina mi è venuto spontaneo.

Dice, che c’azzecca Simon Black? Beh, non è con lo spirito santo che ci si costruisce la capacità di decodificare talune delle narrazioni di televisioni e giornali, ma frequentando con costanza ambienti che hanno visioni alternative – anche se criticabili e non condivise completamente – la cui validità sarà messa alla dura prova dei fatti che si sviluppano nel tempo.

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Simon Black/1-Il Dipartimento di Giustizia avvia una forma di controllo sui capitali in America

Simon Black è lo pseudonimo di un ex ufficiale uscito da West Point, che ha cambiato vita ed è attualmente un imprenditore, investitore e viaggiatore permanente nel mondo. Dovunque si trovi pubblica giornalmente una lettera sul suo blog Sovereign Man, nel quale esprime la sua visione fortemente critica del sistema di potere americano ed internazionale. E’ fonte di consigli – volendo anche a pagamento – su come muoversi nelle turbolenze del mondo globalizzato. Trovo spesso originali e convincenti le sue argomentazioni, talvolta invece mi suonano tendenziose o forzate, ma nell’insieme dispone di una visione, di una massa di informazioni ed esperienze da ascoltare con attenzione e spirito critico. Tradurrò e pubblicherò le e-letters giornaliere che riterrò interessanti.


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20 marzo 2015                                                         Sovereign Valley Farm, Cile

Immaginate di andare in banca per effettuagre un prelievo.

Avere a disposizione un po’ di denaro in contanti  è sempre prudente, soprattutto oggi che i depositi bancari stanno scivolando sempre più in territorio negativo, il che significa che dovete pagare le banca per concederle il privilegio di giocare con i vostri soldi.

Una volta entrati chiedete al cassiere di ritirare $ 5,000 dal vostro conto. Il cassiere esita nervosamente e vi chieide perché.

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Da cosa dipende il nostro Futuro/2-Lo Scenario Geopolitico secondo Pelanda

Per questo secondo post della serie sullo scenario del Futuro avevo previsto il tema delle diseguaglianze economiche. Con una variante di programma saltiamo invece dall’economia alla geo-politica, affrontando l’argomento dei rapporti di forza per la leadership mondiale.
Dalla fine della II Guerra Mondiale lo scenario geopolitico ha già attraversato due diverse fasi e sta vivendo oggi la terza: la prima – durata una quarantina d’anni – ha visto il confronto tra il blocco USA (e alleati, tra cui Europa e Giappone) e l’Unione Sovietica, la cosiddetta Guerra Fredda tra le due potenze atomiche, che – a dispetto della denominazione – ha attraversato fasi molto calde (Baia dei Porci e crisi di Cuba, ricordate?), fortunatamente senza la temuta catastrofe, di cui rimbombavano giornali e televisioni.
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Obama contro la Finanza speculativa, l’ottimismo di Federico Rampini

La Repubblica-Affari e Finanza del 23 febbraio 2015

RAMPINIFederico Rampini è un brillante giornalista, saggista, scrittore, con un passato politico nella sinistra. Ha una lunga esperienza di vita o di missioni all’estero (Europa, Cina, Stati Uniti, dove abita con la famiglia). Ha lavorato per Il Sole 24 Ore, attualmente è corrispondente di Repubblica.
Repubblica ha pubblicato ieri nel suo inserto Affari e Finanza questo articolo, dal tono decisamente ottimista, che mi auguro venga confermato dagli avvenimenti futuri. Ho evidenziato in grassetto alcuni passaggi chiave ed ho aggiunto qualche link per documentare e spiegare qualche concetto o termine espresso da Rampini.
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Il balletto di Ferragosto intorno alla Troika

Negli ultimi mesi si stanno moltiplicando le dichiarazioni verbali e scritte di importanti interpreti della vita pubblica italiana ed europea che auspicano un commissariamento del nostro paese da parte della Troika (BCE-FMI-UE). Cito due esempi illustri, il primo di Eugenio Scalfari, il secondo di Mario Draghi.

L’editoriale di Scalfari su Repubblica del 3 agosto
Come in tutti i suoi editoriali domenicali, anche in questo Scalfari sviluppa un giro d’orizzonte sui più importanti avvenimenti italiani ed internazionali della settimana trascorsa. Quando arriva ai fatti di casa nostra, l’autore esprime valutazioni negative sui risultati economici del governo e dichiara anche di intravedere “una alleanza stabile e non più limitata alle sole riforme costituzionali” di Renzi con Berlusconi.

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La Prima Crociata di Renzi

E’ partita la Prima Crociata di Renzi contro i frenatori delle Riforme in Italia e contro i Falchi europei del Rigore. Non sarà molto lunga ed altre probabilmente seguiranno.

Molti italiani sperano che l’ex sindaco di Firenze abbia successo nel suo slancio innovatore e di cambiamento epocale che annuncia ripetutamente da quando è entrato nell’agone politico nazionale ed internazionale. Ma quante chance ha di riuscirci? In questa prima fase il Matteo nazionale ne ha a mio avviso poche, i rapporti di forza sono a lui troppo sfavorevoli. Continue reading