Obama contro la Finanza speculativa, l’ottimismo di Federico Rampini

La Repubblica-Affari e Finanza del 23 febbraio 2015

RAMPINIFederico Rampini è un brillante giornalista, saggista, scrittore, con un passato politico nella sinistra. Ha una lunga esperienza di vita o di missioni all’estero (Europa, Cina, Stati Uniti, dove abita con la famiglia). Ha lavorato per Il Sole 24 Ore, attualmente è corrispondente di Repubblica.
Repubblica ha pubblicato ieri nel suo inserto Affari e Finanza questo articolo, dal tono decisamente ottimista, che mi auguro venga confermato dagli avvenimenti futuri. Ho evidenziato in grassetto alcuni passaggi chiave ed ho aggiunto qualche link per documentare e spiegare qualche concetto o termine espresso da Rampini.
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Athenae Delenda Est – Paul Krugman

La visione di un economista americano sulla Grecia

Paula Krugman

Riporto le valutazioni a caldo dell’economista americano (premio Nobel 2008) Paul Krugman sulle trattative Grecia-UE in corso, che hanno visto ieri una rottura con il preoccupante nulla di fatto della riunione delle autorità finanziarie UE con il ministro greco Varoufakis.

OK, questo è stupefacente, e non in senso positivo. L’incontro di oggi dei ministri delle finanze dell’Eurozona per discutere il caso Grecia è fallito di fronte alla bozza di dichiarazione, che i Greci hanno descritto come “assurda.” E’ certamente un fatto eccezionale. Ecco qual’è secondo me la frase chiave:

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Il balletto di Ferragosto intorno alla Troika

Negli ultimi mesi si stanno moltiplicando le dichiarazioni verbali e scritte di importanti interpreti della vita pubblica italiana ed europea che auspicano un commissariamento del nostro paese da parte della Troika (BCE-FMI-UE). Cito due esempi illustri, il primo di Eugenio Scalfari, il secondo di Mario Draghi.

L’editoriale di Scalfari su Repubblica del 3 agosto
Come in tutti i suoi editoriali domenicali, anche in questo Scalfari sviluppa un giro d’orizzonte sui più importanti avvenimenti italiani ed internazionali della settimana trascorsa. Quando arriva ai fatti di casa nostra, l’autore esprime valutazioni negative sui risultati economici del governo e dichiara anche di intravedere “una alleanza stabile e non più limitata alle sole riforme costituzionali” di Renzi con Berlusconi.

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La Prima Crociata di Renzi

E’ partita la Prima Crociata di Renzi contro i frenatori delle Riforme in Italia e contro i Falchi europei del Rigore. Non sarà molto lunga ed altre probabilmente seguiranno.

Molti italiani sperano che l’ex sindaco di Firenze abbia successo nel suo slancio innovatore e di cambiamento epocale che annuncia ripetutamente da quando è entrato nell’agone politico nazionale ed internazionale. Ma quante chance ha di riuscirci? In questa prima fase il Matteo nazionale ne ha a mio avviso poche, i rapporti di forza sono a lui troppo sfavorevoli. Continue reading

Notizie e commenti della settimana 10-16 marzo

ITALIA

COMINCIATI I CENTO GIORNI DI RENZI. Dopo due settimane di rullaggio in pista, Renzi ha preso il volo, dovrà pilotare in condizioni avverse, sia per tenere a bada l’equipaggio (il Giornale.it), sia per le difficili condizioni meteorologiche previste nel centro-Europa (Il Sussidiario.net). In questo viaggio periglioso, per settimana prossima Matteo ha già preparato due mosse importanti: la prima in vista dell’incontro di lunedì con la Merkel, alla quale farà pesare la delicatezza delle elezioni europee (Il Fatto Quotidiano); la seconda a tamburo battente martedì partecipando ad un incontro (Europaquotidiano.it) di presentazione del libro di D’Alema (“Non solo Euro”). E’ una mossa di disgelo per rafforzare la loro leadership alla guida del PD?

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The Renzi Show – La spettacolare setti mana del neo Presidente del Consiglio

L’insediamento del nuovo Primo Ministro, ovvero uno storico show a puntate. E i contenuti?

Settimana scorsa, tra il 19 e il 25 febbraio, è andato in scena al Senato e alla Camera lo show a puntate di Renzi. Ha parlato a briglia sciolta, come un fiume in piena raggiungendo apici verbali (al Senato: “Vorrei essere l’ultimo Presidente del Consiglio che chiede a quest’aula la fiducia”) e teatrali (mano in tasca) sinora inimmaginabili nell’ambito delle istituzioni politiche romane. A me è sembrato in qualche momento uno sfogo di tensione accumulata in un lungo periodo di preparazione e scaricata con maestria sul palcoscenico nazionale ed internazionale che può finalmente calcare nella veste di Primo Ministro. Secondo i sondaggi sembra anche che abbia avuto un  effetto positivo sugli italiani, che ripongono fiducia e speranza nel nuovo esecutivo.

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I Tre Grandi Affabulatori

La comunicazione e l’immagine innanzi tutto! Gli irraggiungibili Maestri italiani.

L’Italia ha un trio di politici – Silvio, Beppe e Matteo – che vivono di comunicazione (televisione, giornali, web, comizi) attraverso la quale attirano il consenso elettorale personale e si costruiscono al contempo una immagine pubblica, che non trova necessariamente corrispondenza nella realtà della loro vita quotidiana.
Che la politica viva di immagine non è una esclusiva italiana né una novità storica. Che dire dell’eloquenza, dello stile e degli slogan alla base della popolarità di Obama o, nel recente passato, della studiata oratoria pubblica di Craxi o, un po’ più indietro nel tempo, delle adunate oceaniche e della macchina propagandistica del ventennio di Benito? O anche del Putin di oggi che, pur creando consenso elettorale con ben altri mezzi, si costruisce anche una immagine televisiva da Zar? Continue reading

Renzi: Macchiavelli, Napoleone o Direttore commerciale?


Premessa
Sembra che sulla scena politica italiana si stia muovendo qualcosa di nuovo e che con Matteo Renzi si possa sperare nell’avvio di cambiamenti con la C maiuscola. Renzi, Adesso!Questo è un elemento di novità che mi induce dopo molto tempo a scrivere di politica italiana. Finora vedevo il nostro paese immobile ed attanagliato dalla degenerazione di una classe dirigente banditesca, espressione di una cultura storica e civica di una buona parte del paese, e da una Europa costruita e governata dalla Germania pro-domo sua (dal suo punto di vista non fa una grinza, ma allora smettiamola con la retorica comunitaria di cui si riempiono la bocca molti politici, Napolitano per primo!).

La voglia e la determinazione del cambiamento ci sono, ma sono state messe in freezer dal M5S.

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Mario Seminerio: Grillusconi e la pentola d’oro

Traggo dal blog Phastidio questo acuto e ironico post, pubblicato il 18 novembre scorso. 

Letta e AlfanoUna precisazione prima della lettura dell’articolo che, come si intuisce dal titolo, parla anche di Berlusconi. Ma come, si potrebbe obiettare, il Cavaliere è stato dichiarato decaduto, perché parlarne ancora? Perché io penso che, al contrario di quanto ha annunciato recentemente Letta (Berlusconi non è pericolo, ora sono più forte), Silvio sia ancora in gioco: a bocce ferme, cioè senza ulteriori (peraltro possibili) condanne, Berlusconi sarà ancora leader – più incattivito e pericoloso di prima – di una destra che si sta ristrutturando alla grande, con Fratelli d’Italia e Nuovo Centrodestra di Alfano come ali del blocco Forza Italia. Quanto al supposto governo “più forte” di Letta, 2 giorni dopo la sua immatura sparata in sede europea il governo – che ricordiamoci si regge su una maggioranza di 6 voti al Senato – è andato in minoranza.

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Elezioni-terremoto, eppure il bicchiere post elettorale non è del tutto vuoto

Fassino sfotte Grillo

La campagna elettorale senza fine – Per fortuna c’è l’Europa.

Il preannunciato terremoto è arrivato fortissimo, un 8-9 della scala Mercalli. La sorpresa è ancora più forte perché i sondaggisti hanno dimenticato di chiedersi a chi sarebbero andati i voti degli elettori dell’ultimo minuto: parliamo del 8% dell’elettorato (75% dei votanti contro il 67% degli ultimi sondaggi), che sono stati richiamati prevalentemente dal M5S. E’ bizzarro registrare che la previsione giusta l’ha azzeccata il mondo della finanza. 

Ha stravinto quindi Grillo, hanno perso seccamente Bersani e Monti i due candidati-alleati a gestire un esecutivo forte e stabile, la governabilità sembra una chimera; eppure il bicchiere del post-elezioni non è secondo me completamente vuoto. 

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