Sta succedendo qualcosa di molto strano/1

Ho la netta sensazione che siamo alla vigilia di grandi avvenimenti e cambiamenti a livello mondiale nel campo economico-finanziario e, ancor di più, in quello geopolitico.
Il sottotitolo più appropriato di questo post (in realtà una serie) è infatti: “Come, a mio modo di vedere, la seconda fase storica dal dopoguerra iniziata a fine anni Ottanta con la caduta del Muro di Berlino e con il parallelo decollo della Cina, si sia ormai conclusa e si stia avviando una terza fase  di lotta per la supremazia economica, finanziaria e militare nel mondo“.
La potrei anche porre con una più semplice domanda: ” Riuscirà l’America, leader delle due fasi trascorse, a mantenere la sua supremazia?”
Svilupperò prima il tema economico-finanziario poi quello geopolitico e per entrambe i temi la sequenza degli argomenti sarà: 1) la situazione attuale e la sua genesi storica 2) la nuova fase che sta iniziando e le sue tendenze. In tutto quindi 4 post. Ecco il primo.

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Lunedì 13 luglio, ore 8 – La furia notturna della Merkel contro Tsipras e i greci

Il vertice europeo di ieri è ancora in corso (Aggiornamento delle ore 15 in coda al post)

L’ultimatum-missile della Merkel

Improvvisamente ieri a Bruxelles il falco Schauble è diventato un piccioncino in confronto alla Merkel versione panzer. Angela ha spiazzato tutto il politicame europeo che si aspettava una sua posizione di mediazione, visto che già le richieste dell’Eurogruppo dell’altro ieri erano peggiorative rispetto alla proposta di qualche giorno prima di Tsipras, che a loro volta erano più pesanti di quelle ante referendum di una settimana fa, le quali avevano poco in comune con il programma politico di Syriza con cui Tsipras ha vinto le elezioni di gennaio. 

Invece ecco le imperiose schiaccianti richieste della cancelliera (affiancata da Olanda, Slovacchia, Finlandia ed altri), alcune delle quali da attuare entro pochi giorni nel Parlamento greco, una vera capitolazione. Le implicazioni economiche, patrimoniali e politiche equivalgono ad un missile puntato alla testa del popolo greco. Ecco le principali: creazione di un fondo che racchiuda patrimonio della Grecia per 50 miliardi di euro, a garanzia delle privatizzazioni promesse da Atene; la reintroduzione dei licenziamenti collettivi, la revisione della contrattazione collettiva, il ritorno della Troika ad Atene e l’intera riforma del codice civile. 

La Merkel sta “giocando” pesante, contro Tsipras e i greci, ma anche contro la volontà di Francia e degli Stati Uniti, che non vogliono perdere le basi militari greche, che stanno diventando ancor più strategiche vista la piega che sta prendendo l’altro paese-chiave della Nato in quella area mediterranea, la Turchia.

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Il NO ha stravinto in Grecia, riparte la giostra geopolitica

IL POPOLO GRECO E LA VITTORIA DEL NO

Il popolo greco ha creduto ed ha dato fiducia al suo Primo Ministro. Il secco No all’Austerità sta rimbombando nelle orecchie di tutti i leader europei e ha dato forza e slancio alla richiesta del loro Primo Ministro per una ristrutturazione del debito, tecnicamente l’unica seria e possibile via d’uscita per la Grecia

Il quesito referendario non verteva sulla permanenza o meno nell’Eurozona, dilemma che non è mai rientrato nel programma politico di Tsipras.

Le proporzioni della vittoria sono inattese (oltre il 61%) i giovani (18-34 anni) sono stati determinanti, con quasi il 70% di No, si tratta di studenti o di lavoratori il cui tasso di disoccupazione raggiunge 50%. Non hanno molto da rischiare chiedendo un cambiamento. Diversamente è andata con gli anziani, sicuramente più influenzati dai prelievi con il contagocce orchestrato settimana scorsa dalla BCE,

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Da cosa dipende il nostro Futuro/3-La crescita della popolazione mondiale

Buone notizie dal primo anello della catena Popolazione-Risorse-Ambiente. 

Ho colmato in buona parte una lacuna, ovvero la mia ignoranza sul tema della popolazione. L’occasione è stata proprio questo post, per scrivere il quale mi sono ampiamente documentato. Rendendomi così conto che ero imbottito di luoghi comuni propinati con abbondanza dai mass media. Pensavo che la crescita della popolazione mondiale fosse incontenibile. Che, di conseguenza, il futuro della Terra fosse segnato, solo una questione di tempo.

Ora, dopo le “scoperte” che ho fatto non posso dirmi ottimista, ma mi considero un “serio possibilista” – come si definisce Hans Rosling, di cui faremo la conoscenza tra poco. Potrei diventare un real-ottimista, quando studierò e scriverò a proposito di Risorse e Ambiente, facendo magari scoperte altrettanto importanti che smentiscano i luoghi comuni dominanti.

Cosa ho dunque focalizzato riguardo la popolazione mondiale? Che ci sono molte probabilità che si stabilizzi e che potrebbe poi anche diminuire.

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Simon Black/4-E’ il momento storico in cui gli Stati Uniti stanno perdendo il proprio ruolo

Seguiamo anche oggi il pensiero di Simon Black, forse discutibile nei toni e nella tempistica da lui prevista per cambiamenti in atto ma non nella direzione del “reset”. Che già oggi non riguarda solo gli USA, ma anche Europa e Giappone e nell’arco dei prossimi 20-30 anni (tanto per fare il Casaleggio) toccherà all’intera umanità essere via via sempre più impegnata nella ricerca di un interscambio equilibrato tra la propria vita e quella della Terra.
US-politics

20100202-sov By SIMON BLACK                       Learn how to be free

6 aprile 2015                                                                       Santiago, Cile

La scorsa settimana, il governo cinese ha chiuso la finestra aperta per aderire come membri fondatori alla sua nuova Asian Investment Bank Infrastructure (AIIB).

La AIIB, se non ne avete ancora sentito parlare, è stata progettata essenzialmente per spodestare il FMI e la Banca Mondiale controllate dal mondo occidentale.

E prima del termine ultimo di martedì scorso, decine di nazioni in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda alla Danimarca hanno firmato per aderirvi.

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Simon Black/2-Obama continua ad essere umiliato dalla nascente alleanza anti-dollaro

Come ho commentato nel precedente post del personaggio Simon Black, quello che lui scrive non va preso come oro colato, ma come una visione alternativa, non conformista e da interpretare.
In realtà anche l’informazione ufficiale andrebbe interpretata, perché giornali e televisioni prima di essere fonti di informazione, sono FILTRI: selezionano, decidendo cosa pubblicare od omettere, quale enfasi dare ad una notizia, la terminologia da adottare, se e con quale immagine accompagnare la notizia.
Questa operazione di filtraggio diventa ancora più importante in un paese ricco che sta attraversando una fase storica di decadenza, perché si scatena la caccia al malloppo con tutti i mezzi più o meno leciti. Anche da parte dei centri di potere economico-finanziario-politico, che attraverso i mezzi di informazione che controllano accentuano strategie editoriali improntate a mascheramenti ed omissioni, a depistaggi riguardo le loro responsabilità, a martellamento su problemi di secondaria importanza, mantenendo discreti silenzi sulla conservazione dei loro privilegi o sulle loro nuove conquiste, quando intanto alla gran parte della popolazione sono imposti sacrifici.
E’ una missione molto più sottile di quella smaccata dei mass media dei paesi dittatoriali, ma ha la stessa finalità: difendere, arricchire e se possibile rafforzare la struttura di potere. E non parlo solo dell’Italia, ma del mondo intero. Sono un po’ arrabbiato? Ebbene sì, sono stufo di essere preso in giro, sono convinto che si potrebbe gestire anche un ciclo storico di decadenza con maggiore equità (di montiana memoria …) e con tensioni sociali contenute, perché l’Italia è un paese che ne ha i mezzi (ancora) e le capacità (queste ci saranno sempre). Scusate il pistolotto che questa mattina mi è venuto spontaneo.

Dice, che c’azzecca Simon Black? Beh, non è con lo spirito santo che ci si costruisce la capacità di decodificare talune delle narrazioni di televisioni e giornali, ma frequentando con costanza ambienti che hanno visioni alternative – anche se criticabili e non condivise completamente – la cui validità sarà messa alla dura prova dei fatti che si sviluppano nel tempo.

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Da cosa dipende il nostro Futuro/2-Lo Scenario Geopolitico secondo Pelanda

Per questo secondo post della serie sullo scenario del Futuro avevo previsto il tema delle diseguaglianze economiche. Con una variante di programma saltiamo invece dall’economia alla geo-politica, affrontando l’argomento dei rapporti di forza per la leadership mondiale.
Dalla fine della II Guerra Mondiale lo scenario geopolitico ha già attraversato due diverse fasi e sta vivendo oggi la terza: la prima – durata una quarantina d’anni – ha visto il confronto tra il blocco USA (e alleati, tra cui Europa e Giappone) e l’Unione Sovietica, la cosiddetta Guerra Fredda tra le due potenze atomiche, che – a dispetto della denominazione – ha attraversato fasi molto calde (Baia dei Porci e crisi di Cuba, ricordate?), fortunatamente senza la temuta catastrofe, di cui rimbombavano giornali e televisioni.
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Da cosa dipende il nostro Futuro/1-Lo Scenario Economico

Uno sguardo sul Mondo che cambia

cromoterapiaQuesto è il primo di una serie di 5 post-video che delineano il contorno delle principali problematiche che, in qualche modo, l’umanità dovrà affrontare nel suo futuro e in quello della sua casa-Terra. Ho scritto “dovrà affrontare” e non “dovrà gestire” perché quest’ultima è una espressione troppo elevata per la storia e il grado di maturità finora espressi dall’Animale-Uomo. Il percorso avviatosi con l’Homo Sapiens 200.000 anni fa ha portato certamente un progresso materiale, ma al costo di diffuse conflittualità e violenza sia all’interno delle comunità formatesi nei continenti sia tra le comunità stesse. E’ un percorso che appare spesso spontaneo ed istintivo, assimilabile a quello del mondo animale, del quale l’umanità – termine che finora non ha certo assunto i connotati di una vera espressione sociale – fa parte.

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Conversazione con il Prof sull’Europa e l’Euro (Parte IV)

L’autointervista, un modo per semplificare temi complessi. 

Parte IV: l’EuroZona e la Recessione Mondiale 2008-2010

D: “Prof procediamo allora con la nostra conversazione ed entriamo nel periodo caldo, quello che ci porta ai giorni nostri.

R: “Per arrivare ai giorni nostri dobbiamo percorrere due tappe diverse: la prima è costituita dal mini ciclo triennale 2008-2010, quello della Recessione Mondiale, la seconda va dal 2011 al 2014, gli anni della Recessione Europea.”

D: “Cominciamo allora con il mini ciclo, quali sono i dati e la loro interpretazione? Continue reading

Notiziario di fine Marzo

PER COMINCIARE, LA FACEBOOK NOTIZIA

Berlusconi-Dudù animalista

 

ITALIA, I CENTO GIORNI DI RENZI.

CORAGGIO RENZI, ANCORA UN PASSO. Decisamente positivo e possibilista l’opinione di Massimo Riva riguardo la recente manovra Irpef del Governo (L’Espresso) : ” …. Sulla direzione degli interventi nulla da eccepire. In un paese che ha perso più di metà dello scorso anno a dilaniarsi sull’Imu ovvero sui favori alla rendita immobiliare, si tratta comunque di una svolta salutare.”

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