PUBBLICATO DAL CORRIERE DEL TICINO IL 18 FEBBRAIO 2016
Washington si è ritagliata il ruolo di leader nella guerra ai paradisi offshore nel mondo – Ma allo stesso tempo si è mossa nella direzione opposta nella sua legislazione interna
La notizia ha fatto rumore. Qualche settimana fa gli Stati Uniti hanno superato a sorpresa Singapore, il Lussemburgo e persino le Isole Cayman nel Financial Secrecy Index, la classifica redatta ogni due anni dall’istituto indipendente di ricerca Tax Justice Network sulle nazioni dove il segreto bancario e societario è più forte. Ora gli States si trovano in terza posizione, dopo Svizzera e Hong Kong. Ma gli USA non erano i paladini della trasparenza?
Informazione Alternativa
In molti post, compreso quello precedente, sottolineo come l’informazione di massa (stampa, televisione, cinema, ecc.) ed anche la formazione scolastica e universitaria, siano uno strumento di potere sotto lo stretto controllo di chi il potere ce l’ha e lo vuole appunto conservare o rafforzare. La narrativa degli avvenimenti mondiali (geopolitici, militari, economici, finanziari), le analisi e le proposte di soluzione sono pilotate e hanno l’obiettivo di conformare l’opinione pubblica al disegno e ai progetti di potere dell’oligarchia oggi prevalente. Sto parlando in primis di quella americana che prevale ormai da un secolo, divenuta nel frattempo transcontinentale e, in tal senso, priva di una patria.
Sta succedendo qualcosa di molto strano/1
Ho la netta sensazione che siamo alla vigilia di grandi avvenimenti e cambiamenti a livello mondiale nel campo economico-finanziario e, ancor di più, in quello geopolitico.
Il sottotitolo più appropriato di questo post (in realtà una serie) è infatti: “Come, a mio modo di vedere, la seconda fase storica dal dopoguerra iniziata a fine anni Ottanta con la caduta del Muro di Berlino e con il parallelo decollo della Cina, si sia ormai conclusa e si stia avviando una terza fase di lotta per la supremazia economica, finanziaria e militare nel mondo“.
La potrei anche porre con una più semplice domanda: ” Riuscirà l’America, leader delle due fasi trascorse, a mantenere la sua supremazia?”
Svilupperò prima il tema economico-finanziario poi quello geopolitico e per entrambe i temi la sequenza degli argomenti sarà: 1) la situazione attuale e la sua genesi storica 2) la nuova fase che sta iniziando e le sue tendenze. In tutto quindi 4 post. Ecco il primo.
Ripartiamo con il Nuovo Anno.
Questo è il primo post del 2016 e pertanto, nonostante siamo a fine gennaio, formulo i miei migliori auguri ai lettori del Prof.
Non scrivo da un lungo periodo – lavoro e intensi impegni personali – ma ho comunque continuato le mie esplorazioni nei temi che più attirano la mia attenzione: 1) economia e finanza internazionale, 2) geo politica e 3) (Dis)Unione Europea (made in Germany, by USA).
A questa top list ho affiancato negli ultimi mesi altri due filoni di analisi: 1) il problema della sostenibilità (risorse della terra + effetto serra) del modello di sviluppo in cui siamo storicamente immersi – il capitalismo oligopolistico, liberista e globalista – e 2) lo studio del mondo islamico, Califfato in testa.
Ho mantenuto ovviamente concentrata l’attenzione anche sugli avvenimenti mondiali che nella seconda metà del 2015 sono stati particolarmente importanti. Al punto tale che mi è nata la sensazione che stia succedendo qualcosa di molto, molto speciale, ovvero l’avvio di una nuova fase della storia mondiale. Ed è questo il tema del post successivo con cui riprendo pienamente contatto con i miei lettori.
La truffa Volkswagen? Solo l’ultimo di una lunga serie di scandali tedeschi
Il mondo virtuale dell’immagine ovvero il bluff della superiorità tedesca
Non sono stato affatto sorpreso dallo scandalo Volkswagen negli USA perché nello scorso mese di luglio per rispondere ad un commento di Gianca, che sottolineava il deficit di credibilità del nostro paese e del sud Europa in generale, ho effettuato una ricerca tramite Google sugli scandali made in Germany.
I risultati (vedi sotto) sono stati per me sorprendenti e non solo per la quantità ma anche per la varietà e la qualità degli scandali, di cui per la maggior parte non ero a conoscenza (o non avevo memorizzato).
Inutile dire che dopo questa immersione l’immagine dei tedeschi è notevolmente peggiorata ai miei occhi. Non ho mai pensato che fossero dei santi, ma ne sottostimavo il grado di immoralità e corruzione.
L’insopportabile Tsipras, dirà mai la verità?
Sto uscendo da un agosto impegnativo, che mi ha lasciato poco tempo per il blog. Riparto ora prendendo a spunto questo snello e condivisibile post di Marcello Foa che riporto di seguito, per esprimere poi il mio commento.
Non sopporto più l’ipocrisia di Tsipras, l’uomo che aveva acceso le speranze di una vera svolta democratica in Europa per poi ridursi ad applicare le riforme della Troika che il popolo gli aveva dato mandato di combattere. Ora si è dimesso. Troppo tardi, mi vien da dire. O troppo presto. Già, perché andare alle elezioni il mese prossimo, subito dopo la svolta pro establishment europeo di Syriza, significa, di fatto, impedire alle forze antieuro di organizzarsi. A questo punto che vinca Syriza o il centrodestra di Neo Demokratia o i socialisti poco importa: applicheranno la stessa politica di rigore che ha dissanguato la Grecia. E il popolo sarà privato di una vera alternativa, considerata l’improponibilità di Alba Dorata e altre formazioni estremiste.
Il deficit di democrazia della UE e la gestione finanziaria della Grecia
Il salvataggio delle banche francesi e tedesche fatto passare per “aiuti” alla Grecia
Tranquilli, la Grecia non è il soggetto principale di questo post, so che siamo in overdose e per di più temo che anche in autunno sarà nuovamente un argomento caldo. Voglio invece parlare di un aspetto della (Dis)Unione europea che ho finora trascurato e che posso definire senza mezzi termini come Deficit di Democrazia. E l’esempio da cui partire è il modello di gestione finanziaria della Grecia adottato dalla leadership dell’EuroZona e ben rappresentato in questo grafico tratto da Info Data Blog de il Sole 24 ORE . Che adesso andiamo a leggere insieme
Cominciamo dalla parte alta (istogrammi blu chiaro) che ci dice qual’era l’ammontare dei prestiti concessi alla Grecia a fine 2009 dalle banche commerciali private dei principali paesi dell’Eurozona. In totale si tratta di 132 miliardi, quelle più esposte erano quelle francesi (quasi 79 miliardi) poi quelle tedesche (45 miliardi).
Non esisteva invece a fine 2009 alcun finanziamento da parte dei governi dell’EZ verso quello greco.
L'”esito” della missione del ministro di Obama in Europa
I segnali della visita del Ministro del Tesoro Jacob Lew
La foto che vedete è forse il segnale più significativo del passaggio del ministro del Tesoro americano Jack Lew in Europa di due settimane fa. Ricordo che si è trattato di una visita lampo (16 e 17 luglio) , inaspettata ed accompagnata dal totale silenzio su contenuto ed esito degli incontri con i vertici politici tedeschi e francesi. Il tema ufficiale da discutere era la ristrutturazione del debito, che vede il FMI (gli USA) su posizione contrapposta a quella della Germania.
Nell’immagine vediamo Angela Merkel durante l’intervista concessa domenica 19 luglio alla televisione tedesca ARD, che non è passata inosservata perché la cancelliera ha ipotizzato la concessione di facilitazioni al debito della Grecia, come l’allungamento dei tempi di rimborso e tassi più bassi. Ha confermato invece il nein ad ipotesi di taglio del capitale prestato (“un haircut classico del 30-40% non ci può essere all’interno dell’unione monetaria”).
Altri segnali del passaggio del ministro americano sono i seguenti
Atene riceve 7 miliardi-Che la farsa del 3°”salvataggio” abbia inizio
Servono a ripagare i debiti verso FMI e BCE
Ieri il Fondo EFSF ha versato alla Grecia 7,1 miliardi. L’altro flusso in atto ripreso da venerdì scorso riguarda la liquidità delle banche riaperto dalla BCE dopo l’approvazione da parte del Parlamento greco dell’accordo siglato nella notte della lunga trattativa.
Molti giornali e televisioni parlano di avvio della normalizzazione, distorcendo e manipolando la visione dell’opinione pubblica.
Mi spiego. Nella stessa giornata di ieri il governo greco ha rimborsato 6,7 miliardi a FMI e BCE, i 0,4 rimanenti seguiranno in agosto la stessa via. Il debitore ha pagato i suoi creditori, sano principio da rispettare sempre (salvo rarissime eccezioni, es. lo strozzino). Ma nelle casse pubbliche per il “salvataggio” della Grecia non ne rimane nulla. E va beh direte voi, ma questo è il finanziamento ponte del EFSF per le esigenze a breve e per i ritardi accumulati. Giusto, guardiamo il “pacchetto” varato nel suo insieme, eccolo in forma grafica.
Che fine ha fatto il Ministro del Tesoro americano?
Siamo su Scherzi a parte o a Chi l’ha visto?
La missione del Ministro del tesoro Lew in Europa si è conclusa, ma non è stato diramato alcun comunicato stampa dei 3 incontri in programma con Draghi, il governo tedesco e quello francese. E’ vero che giovedì Draghi ha reso noto la sua posizione favorevole alla ristrutturazione del debito greco ed ha forzato il Consiglio Direttivo della BCE a riaprire i rubinetti ELA verso la Grecia. Sull’incontro con Lew però non ha detto nulla.
Uguale silenzio tombale sui due altri incontri programmati a Berlino e Parigi con la leadership tedesca e francese. Sono stati annullati? Si aspetta il suo rientro a Washington per emettere un comunicato?