Ci siamo, il tempo sta per scadere. Le condizioni poste dalla Troika alla Grecia per continuare a ricevere aiuti finanziari che finora l’hanno tenuta artificialmente in vita (vedasi gli attuali Ela della BCE), si riassumono nei seguenti punti
- Taglio delle pensioni per circa 2 miliardi, cioè l’1% del Pil
- Aumento dell’IVA
- Blocco del ripristino della contrattazione collettiva dei salari e dell’innalzamento del salario minimo
- Forte rilancio delle privatizzazioni, con la (s)vendita a privati di porti, operatori di telecomunicazioni, reti elettriche e aeroporti
- Se volete approfondire trovate maggiori dettagli in questo articolo del Il Sole 24ORE
Si tratta del proseguimento dell’Austerità, sapientemente e gradualmente introdotta nei trattati e regolamenti europei dalla Germania a partire dal 1992 (Maastricht), e poi applicata a dosi massicce in Europa sulla scia della crisi finanziaria ed economica del 2008. Proviamo a valutare i risultati attesi da questa nuova dose di rigore teutonico, utilizzando dati di fonti insospettabili. Continua la lettura