Perché dobbiamo dare uno strattone alla Germania.
E’ ormai chiarissimo che, se non sarà costretta da forze esterne, la Merkel vuole tirare dritto almeno fino alle elezioni politiche di settembre 2013 rifiutando qualsiasi forma di aggregazione dei debiti nazionali. E nel frattempo i tedeschi continueranno a trarre (merito loro e demerito degli altri) consistenti vantaggi dalla bilancia commerciale e dalla diminuzione della spesa per interessi dei propri Bund. Al contrario la nostra prospettiva è di arrivare a fine 2013 con l’economia a pezzi, dissanguati finanziariamente dai crescenti tassi di interesse sui titoli di stato e con il pareggio di bilancio che diventa quindi miraggio irraggiungibile. Continue reading
Category Archives: Economia
Clamoroso, Draghi: «Crisi, serve più coraggio. Bene taglio spese, ora ridurre tasse»
Draghi, lo scudiere dell’Eurozona?
La stampa cartacea e online ha diffuso la notizia dell’intervento di Draghi al Parlamento europeo della settimana scorsa, dandogli però, a mio avviso, poco risalto rispetto alla portata di quello che Draghi ha detto in materia di politica economica, campo nel quale il Presidente della BCE può sì influire con i suoi interventi monetari e finanziari, ma la cui responsabilità prevalente è dei politici e dei governi nazionali.
I quali, durante la discussione della relazione presentata da Draghi, vengono pesantemente chiamati in causa (saranno fischiate le orecchie alla Merkel, a Monti e a Rajoy?). Continue reading
Euro no, euro sì? Pensieri sparsi di una sera di giugno 2012.
Pillole di euro-riflessioni tra lo scherzoso e il serio.
Oggi è il 27 giugno, stasera c’è la semifinale del campionato europeo di calcio tra Spagna e Portogallo (due dei paesi Pigs) e domani la seconda semifinale tra Italia e Germania. Sempre domani inizia a Bruxelles la due-giorni del diciannovesimo vertice per “risolvere” la crisi europea. Sembra che Monti sia intenzionato a trattenere nottetempo la Merkel se non cederà alle sue richieste. Supermario mi sembra così deciso che non escluderei che sequestri la Cancelliera nella camera d’albergo anche durante il week-end. E domenica c’è anche la finale del campionato europeo di calcio. Vincerà la Germania? O la Spagna o, peggio ancora per i tedeschi, l’Italia? Periodo intenso…. Continue reading
La crisi della Spagna potrebbe ………….. salvare l’euro.
Crisi bancaria e crisi dei conti pubblici: la miscela esplosiva della Spagna.
Se leggendo il titolo di questo post vi è venuto da ridere, vi capisco. Ciònonostante vi invito a seguirmi, proverò a spiegare il pensiero che sta dietro al titolo.
L’origine della crisi della Spagna.
Si tratta di una micidiale sovrapposizione e integrazione di crisi bancaria e crescita del debito pubblico su cui anche il nuovo governo non riesce ad incidere più di tanto.
La crisi bancaria ha una sua specifica origine, la bolla immobiliare 1996-2006, risultato di una gestione politico-affaristica-palazzinara-truffaldina della 4a banca spagnola, la cassa di risparmio Bankia.
La Spagna ha innescato la terza fase della crisi Euro.
La prima fase ha riguardato Irlanda e Portogallo ed è stato possibile gestirla con strumenti e risorse già predisposte dall’Eurozona; con la seconda lunga fase, quella della Grecia, si è invece fatto ricorso ad uno strumento di natura straordinaria – l’escamotage del default parziale e mascherato. -Continua la lettura ….>
Monti, se ci sei batti un colpo (per la crescita)!
Abile chirurgo o cinico macellaio? La riforma del lavoro non aiuterà la crescita, ci vuole ben altro!
Ad appena due settimane dal mio precedente post sul governo Monti torno a scriverne, per parlare del tema di attualità, la riforma del lavoro. Che, diciamo subito, qualunque sia l’esito della negoziazione in atto con i sindacati e con il Pd, non rilancerà quest’anno gli investimenti, la crescita e quindi neanche l’occupazione – destinata invece a calare sensibilmente.
Ma quando si deciderà il Presidente del Consiglio ad intervenire per rilanciare la crescita? Non ci sono ricette magiche, ma, come vedremo qualche spazio c’è. Ma per SuperMario pare che il rilancio dell’immagine dell’Italia presso gli ambienti finanziari e politici internazionali sia diventata la priorità assoluta. Speriamo che con il mega tour in Asia abbia concluso la sua abile campagna di comunicazione. Per concentrarsi finalmente sulla crescita e sull’equità.
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La prima fase del governo Monti: l’Italia è salva?
E’ giusto tirare un bilancio dei primi 120 giorni del governo Monti, senza però dimenticare che – salvo colpi di scena di origine partitica – ne ha ancora a disposizione 400. Quindi si tratta di un bilancio ampiamente provvisorio.
Possiamo però già dire che, se continuerà con il ritmo e il peso degli interventi dei primi 4 mesi, questo esecutivo si potrà candidare per la palma del governo più attivo della storia repubblicana!
Data la ricchezza di studi e dibattiti in materia, anziché re-inventare l’ombrello, ho pensato bene di riportare un articolo di Luigi Zingales apparso su L’Espresso il 23 febbraio scorso. L’autore è un prestigioso e giovane economista italiano, noto sul piano internazionale, professore di finanza all’Università di Chicago. Scrive per L’Espresso e Il Sole 24 ORE.
Ho scelto il suo scritto perché oltre ad essere particolarmente efficace, intreccia l’azione del governo Monti con quella europea – in questo caso della BCE di Mario Draghi – dandoci la chiave di lettura del percorso attuale e futuro dell’Italia.
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Il finto salvataggio della Grecia. Perché?
Le banche tedesche e francesi, con l’assistenza della BCE, dettano i tempi e le modalità del “salvataggio” della Grecia, ovvero dei loro bilanci pieni di titoli greci.
Settimana scorsa è stato varato dai paesi dell’Eurozona un pacchetto di aiuti alla Grecia, che prevede una parziale ristrutturazione del debito greco e aiuti finanziari per 130 miliardi di euro in 2 anni.
Nel 2010 era già stato approvato un analogo finanziamento alla Grecia di 110 miliardi ed è bene sapere che, dei 240 miliardi di finanziamento totale, 36 sono stati o saranno pagati da noi italiani (tra 2010 e 2013).
Nonostante questi sostegni europei, restano seri dubbi sull’effettivo salvataggio della Grecia. Ce n’è abbastanza per studiare a fondo l’argomento, cosa che ho cercato di fare, per provare a rispondere a queste tre domande: 1) La Grecia è salva o, al contrario, è fallita? 2) Se è fallita, perchè l’Eurozona capitanata da Germania e Francia la tiene artificialmente in vita nell’area euro? 3) Cosa ci possiamo ancora aspettare per l’Italia e l’Europa dal caso Grecia?
Ecco i risultati della mia ricerca, che saranno messi alla prova dei fatti dagli avvenimenti futuri.
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Un tuffo in Cina.
Giovani dell’altro Mondo!
E qualcuno voleva fermare l’onda cinese! Questo video – anticipazione di un più ampio documentario di due registi italiani, Tommaso Facchin e Ivan Franceschini -, con le sue immagini e con le testimonianze di giovani operai e operaie cinesi della Foxconn è, nella sua crudezza, travolgente.
L’iniziativa imprenditoriale di un cinese di Taiwan (Terry Gou), la ricerca di qualità a costo contenuto da parte delle multinazionali di elettronica di consumo e l’esercito di giovani ex-contadini messi in moto dall’apparato imperiale del partito che “controlla” la Cina: questi sono gli ingredienti che hanno dato il la alla Foxconn e alla intera “Fabbrica del mondo”.
E’ di questo mondo che ci parlano nel video i giovani operai cinesi, esprimendo aspettative individuali variegate, ma accomunati dalla transitorietà della loro “esperienza” alla Foxconn. E dopo chi farà marciare quelle fabbriche (per inciso, la Foxconn ha deciso di aprire 5 nuovi stabilimenti in Brasile)? Aspettiamoci grandi e veloci cambiamenti dalla Cina, mi sbaglierò ma non credo che l’Imperial-Partito possa continuare a tenere rigidamente sotto controllo la macchina che ha messo in moto. Le aspirazioni e i sentimenti che esprimono questi giovani cinesi non mi sembrano proprio pilotabili!
Forse ti potrà anche interessare:
+ Zhou Yunpeng, il cantore cinese (07-04-2012)
L’Italia, l’euro e la Germania (parte 2a)
Ecco la risposta di Merkel-Germania alla precedente missiva di Monti-Italia. Anche in questa troverete pochi dati perché sono “nascosti” dietro i link disseminati nel testo della lettera.
Confidenziale – Risposta di Merkel-Germania alla lettera aperta di Monti-Italia.
Cara Monti-Italia, la tua lettera mi ha sinceramente colpito, mostra un paese con una guida – finalmente! – che pensa al futuro e cerca di scrollarsi di dosso decenni di incrostazioni politico-sociali.
Accetto le tue domande provocatorie, sono tutte pertinenti e, vista la confidenzialità del nostro scambio, ti rispondo con i seguenti 8 punti.
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L’Italia, l’euro e la Germania (parte 1a)
Scambio di lettere aperte tra l’Italia e la Germania.
Per non scrivere un articolo troppo pesante, ho deciso di presentarlo sotto forma di uno scambio di lettere aperte tra Italia e Germania. Ho evitato così di imbottirvi di dati, tabelle e di entrare in complessi discorsi storico-politici. Questi approfondimenti li troverete comunque nei numerosi link sparsi nel testo delle lettere. Ed ecco la prima.
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