Il referendum di Papandreou.

Il 1° novembre le Borse europee hanno vissuto la giornata più negativa dal 2008 e Milano è stata la peggiore.

La causa di questo tracollo è stato l’annuncio a sorpresa del Primo Ministro greco di un referendum da tenere a breve, attraverso il quale il popolo greco potrà pronunciarsi sull’accettazione o meno del piano europeo definito nel recente vertice di Bruxelles.

Tra le decisioni del piano ci sono infatti gli aiuti finanziari a sostegno della Grecia, gli interventi concordati con il governo greco per avviare il riequilibrio dei conti pubblici e, infine, le modalità di controllo e sorveglianza dell’ UE sull’effettiva attuazione del risanamento da parte della Grecia. Continua la lettura…

La crisi UE e il G20 (2a puntata).

Angela MerkelPremessa.
Con questo post ci aggiorniamo sull’evoluzione della crisi dell’Unione europea, ripercorrendo quanto è avvenuto nell’ultimo mese, cioè dalla pubblicazione in questo blog del primo articolo sullo stesso argomento.

Questo, come quello precedente, è un articolo di cronaca e commento degli avvenimenti e non comprende, se non incidentalmente, proposte per una UE più solida e integrata, che saranno invece l’argomento di un  prossimo articolo di questo blog.

Aggiornamento sulla rotta del Titanic-EU.
Nell’ultimo mese, denso di tensione e avvenimenti, è avvenuto un importante cambiamento: Merkel-Sarkozy, il surrogato del Capitano della nave di cui parlavamo nell’articolo di un mese fa, è un po’ meno surrogato, nel senso che si è affermata una unitarietà di decisione sulla rotta da seguire, il Merkel-capitano.

Ciò è avvenuto all’ultimo minuto, quando ormai le decisioni erano inderogabili e con il concorso della pressione esterna del mondo intero, dalla Cina al Brasile, dagli Stati Uniti all’Australia. La Germania ha fatto valere il principio del più “forte” e la Francia ha dovuto ammiccare. Continua la lettura….

La crisi UE e il G20.

L’iceberg.

L’iceberg dei conti pubblici che rischia di affondare il Titanic-UE17 è stato avvistato nel 2009, ma, nonostante il tempo trascorso, il Capitano è tuttora incerto sul da farsi.

I dati dell’iceberg sono i seguenti (fonte Eurostat) :

Mld di euro

2007

2008

2009

2010

stime 2011

Debito pubblico

5.985

6.473

7.116

7.837

 n.d.

Debito/Pil (%)

66,0%

69,4%

78,7%

85,1%

87,9%

Deficit (% Pil)

0,6%

2,0%

6,3%

6,0%

4,3%

La tabella evidenzia chiaramente il netto e progressivo peggioramento dei conti pubblici innescato dalla crisi finanziaria mondiale del 2008, sia in valore assoluto, sia come tendenza. Per chi vuole approfondire l’analisi storica di debito/deficit dei paesi europei, può andare a questo utilissimo grafico interattivo.

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