Domenica 12 luglio, ore 10: le quotazioni della Grexit

Entro questa sera (più probabile la notte) si dovrebbero concludere sia l’Eurogruppo dei Ministri delle finanze sia i 2 vertici dei Capi di Stato e di governo della UE, il primo dei membri dell’EZ, che delibererà sull’ultima proposta del governo ellenico, il secondo dei 28 paesi UE che ha valore di facciata. E’ molto improbabile ma non escludo tuttavia anche un rinvio dell’ultimo minuto.

Sulle montagne russe di questa penosa messinscena le quotazioni degli ultimi giorni di una uscita della Grecia dall’EZ hanno avuto i seguenti andamenti: nella mia personalissima borsa Grexit, giovedì 9 luglio le probabilità di permanenza erano al 50%, venerdì 10 sono salite al 55%-60%, ieri sono tornate al 50%. Il listino è stato condizionato dal mastino tedesco Schauble che venerdì ha aperto ad una revisione delle scadenze del debito greco, ieri invece ha proposto una uscita temporanea della Grecia di 5 anni. La Merkel, è rimasta in silenzio ma al vertice di oggi dovrà uscire allo scoperto

Non mi è chiaro quali siano le regole e le procedure per le decisioni del vertice a 18, per esempio se è a maggioranza semplice o qualificata. Quello che so è che per diversi paesi (tra cui Germania e Finlandia) il capo del governo dovrà chiedere al proprio Parlamento l’approvazione della posizione assunta nell’Eurovertice. E quindi probabilmente l’incertezza permarrà anche dopo questa domenica di fuoco. 

Due cose però questa settimana mi hanno personalmente chiarito

Primo: Tsipras è Dr. Jekill-Mr.Hyde. A 3 giorni di distanza dalla schiacciante vittoria del suo No nel referendum, il suo neo-ministro delle finanze ha proposto un piano di austerità equivalente se non peggiorativo rispetto a quello richiesto dalla Troika.

Secondo: date le forze in campo, l’esito di questo importantissimo passaggio della storia europea è ridotto ad una alternativa tra una uscita temporanea della Grecia vera o presunta e tra un rabberciato, costoso ed inconcludente compromesso, che allevierebbe temporaneamente  senza risolverli i problemi di Atene 

I nodi di una (volutamente) rabberciata dis-Unione Europea, costruita per generare squilibri asimmetrici che favoriscono i più forti, stanno arrivando al pettine. Pericoloso, ma visto la direzione in cui stiamo andando (a sbattere), più aspettiamo e peggio sarà saltarci fuori.

E meglio prendere il toro per le corna. Il nostro problema è: dov’è il torero italiano?

Versione modificata delle ore 12

3 thoughts on “Domenica 12 luglio, ore 10: le quotazioni della Grexit

  1. Tutto sommato ,se la Grecia stesse fuori qualche anno dalla zona euro non lo riterrei il male peggiore, il nocciolo della questione per quanto riguarda la Grecia ma pure l’Italia ed in genere il sud dell’Europa è la loro credibilità .
    In Italia oramai non funziona quasi più niente ,funziona solo l’industria della immigrazione perché rubano grandissima parte dei 35 euro giornalieri stanziati a profugo ,con quale credibilità possiamo portare all’ordine del giorno in Europa i nostri problemi ?
    Certamente uscire dall’Europa è un grande rischio,ma se non riusciremo a fare fronte comune con i paesi
    del sud Europa e rinegoziare le regole europee la vedo male.
    La nostra presunzione di sedersi al tavolo dei grandi l’abbiamo più volte pagata cara,ricordo la costruzione delle navi passeggere più belle del mondo, e le quote di acciaio comprate dall’Inghilterra,Francia ;Germania, ben liete di mollarci quelle quote di mercato consapevoli che sarebbero presto entrati in crisi e pretendendo in cambio quote della nostra agricoltura che crisi non ne avrebbe potuto avere perché l’essere umano il vizio di mangiare non può permettersi di perderlo .
    Incapacità ,sciatteria della nostra classe dirigente ?non so , però quando vedo che non vogliamo e non riusciamo a fare la voce grossa per difendere ed imporre i nostri prodotti alimentari che sono in assoluto i migliori al mondo qualche dubbio che ci siano pagamenti sotto banco mi viene,io abito in un paese al mare se viene uno che abita sulle Dolomiti e pretende di insegnarmi come si costruisce una barca lo mando a spigolare ,mi pare che gli uomini che ci rappresentano quando qualcuno vuole insegnarci a fare il parmigiano od altre eccellenze alimentari che sono le numero uno al mondo ,balbettano e nicchiano,che sotto sotto ci sia la tangente ?

  2. Gianca,
    cominciamo con la Grecia fuori dall’EZ, ed io intendo definitivamente.
    Dopo il travaglio iniziale sarebbe la soluzione per la Grecia, che come tutti i paesi con significativa differenza di competitività (che ha origini storiche modificabili solo nel lungo termine) sono stati penalizzati nei mercati esteri dall’EuroMarco e sono poi stati schiacciati dalla politica economica dell’Austerità, che ha dei vantaggi nel caso di economia in crescita, ma è letale nel caso di depressione.
    Infatti la mazzata a tutti i paesi periferci già indeboliti da 9 anni di CambioFissoEuro è stata data con lo scatenamento dell’Austerità (Patto di Stabilità) allo scoppio della Grande Depressione 2008-2010
    La Grecia, il paese socio-economicamente più debole è crollato.
    Ma il declino e la staganazione è il destino che spetta anche ad altri paesi, inclusa l’Italia. Sono quindi d’accordo con te quando dici che si dovrebbero rinegoziare le regole, ma ……. mi dispiace aggiungere che è una pia illusione, di cui ci nutre una parte della infida ed opportunista politica nostrana.
    L’Europa a due velocità è una valida alternativa sopratutto per l’Italia, ne abbiamo parlato in un altro commento, ma …. è un’altro miraggio, la Germania non lo proporrà mai e non vedo Renzi e Hollande prendere il toro per le corna. Il toro per adesso ci sta infilzando.
    Tornando brevemente alla Grecia, nella situazione attuale è diventata il canale attraverso il quale gli “aiuti”, cioè i miliardi erogati dalla fiscalità pubblica dei paesi EZ vanno principalmente a rimborsare e a rigenerare il debito esistente, che vede ancora una presenza significativa delle banche private e del FMI.
    Questa è la prima parte della mia risposta al tuo commento.
    C’è un secondo importante tema a cui accenni, quando parli di credibilità. Risponderò presto
    Buon resto di giornata

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