Cosa hanno in comune Van Gogh, Petros Vrellis e Olga Kulakova?

Autoritratto Vincent Van Gogh 1887Fortunatamente Theo Van Gogh era un commerciante d’arte e instradò suo fratello – eccezionale e ricchissimo il rapporto tra loro due –  verso la pittura, attraverso la quale Vincent (nella foto a sinistra) rivelò il suo genio. Pur apprezzando l’impressionismo, non lo sposò e diede invece sfogo alla sua esaltazione e frenesia creatrice, ricorrendo spesso alla deformazione come mezzo per esprimere i suoi sentimenti. Tra le sue “deformazioni” più famose c’è – o per meglio dire, ci sono le diverse versioni de – la “Notte stellata” e a questo punto entra in scena Petros Vrellis.Petros Vrellis
Di lui non so quasi nulla, so che è un ragazzo greco e che ha sviluppato un software-video che consente di animare il dipinto di Vangogh in sintonia con la musica di sottofondo. Inoltre, come ci mostra nel filmato, può anche interagire con le immagini già in movimento e, toccando lo schermo touchscreen, creare nuovi flussi aggiuntivi. Van Gogh si rivolterà nella tomba o resusciterà per abbarcciare Petros? Guardate il video e provate a dare una risposta alla domanda.

Van Gogh e Olga Kulakova.
Non so se la fotografa Olga Kulakova si sia ispirata alla “Notte stellata” di Van Gogh, ma se lo avesse fatto, personalmente, non avrei nulla da ridire. Quello che mi sembra certo è che abbia voluto dare vita, con abile tecnica fotografica, ad un apparente movimento delle stelle seguendo le tracce dei loro percorsi nel cielo. Ne risulta una straordinaria e suggestiva scenografia, fatta di fantastici vortici di scie luminose e di stupendi effetti di luce, che richiamano le magiche e avvolgenti notte stellate di Vincent Van Gogh. I cieli che hanno ispirato a Olga Kulakova queste pioggia di stelle sono quelli del Kazakhstan, nella regione montagnosa di Almaty. Ad Olga forse Vincent potrebbe presentarsi per richiedere i diritti d’autore….

14 thoughts on “Cosa hanno in comune Van Gogh, Petros Vrellis e Olga Kulakova?

    • Grazie Marco. Più che talento, ho tempo per navigare e scoprire novità come quelle di Olga e di Petros. Poi siccome sono innamorato di Van Gogh come uomo e pittore, mi è scattata la molla! Ho persino sospeso l’articolo su Tiziano Terzani che sto preparando. A seguire … Buona domenica.

  1. Ciao Uber, ci voleva Petros per stupirmi!
    Se fossi Van Gogh lo abbraccerei, ha fatto una cosa che fa volare la fantasia e oggi ne abbiamo urgente bisogno. Grazie a Petros e a te!
    Renée

    • Renée credo anch’io che lo abbraccerebbe e gli chiderebbe forse anche di dare vita ad altri suoi capolavori (magari a cominciare dai “Mangiatori di patate”). Oppure si approprirebbe della tecnica di Petros per dare sfogo alla sua fantasia e creatività.
      Approfitto per chiederti se hai visto il video di “Un tuffo in Cina” e cosa ne pensi. La Cina non sembra interessare molto i frequentatori del blog, ma il tuo parere da Giramondo mi interessa particolarmente (oppalà, scusa ma mi accorgo di chiederti di fare un compito a casa, deformazioni da prof…).
      Grazie.
      Uber

  2. CIAO UBER, IN QUESTI MOMENTI IN CUI LA COSA MIGLIORE CHE CI PUO’ CAPITARE CE LA PROPINANO I BUROCRATI O PSEUDO TALI, VEDERE QUALCOSA CHE CI RICORDA CHE ANCHE L’ARTE UN TEMPO LONTANO FACEVA PARTE DEL NOSTRO QUOTIDIANO NON PUO’ CHE FAR BENE, GRAZIE E A PRESTO, MAGARI SULLO SCOGLIO
    ARTISTICO!!!!!!!!!!!!!!

    • Ciao Paolo, ti dirò che quando ho visto questo video mi sono domandato per un attimo: ma è una profanazione dell’arte di Van Gogh o, al contrario, una sua lettura e interpretazione? Poi, siccome la sua visione mi ha dato comunque forti sensazioni mi sono anche detto: ma chi se ne frega, lo faccio vedere agli amici e alle amiche del prof e ciascuno si farà la propria opinione. VIVA lo scoglio artistico! Un salutone ate e Gemmy.

    • Giarina, se ho capito bene è la reazione di nonchalance dell’artista nei confronti della tecnologia. E se invece il nostro, adeguandosi ai tempi moderni e visto anche il disastroso stato delle sue finanze personali, dovesse passare a vie legali per violazione dei diritti d’autore? Che pensieraccio materialista….
      Buona serata!

  3. Devo confessarvi che l’esercizio, apprezzabile sul piano tecnico, non mi convince su quello “artistico”.
    Mi sembra una riedizione tecnologica del buon vecchio caleidoscopio.

    • Giusta e opportuna precisazione. Infatti l’animazione del giovane greco non ha nulla a che fare con l’arte di Van Gogh e nemmeno le spettacolari foto di Olga Kulakova. Il titolo del post é provocatorio e i tre non hanno ovviamente nulla in comune. Ciò non toglie che qualcuno possa provare emozione vedendo il video o le foto, mentre qualcun altro potrebbe inorridire per l’accostamento. Reazioni personali e individuali, tutte comprensibilissime e non discutibili.
      Ciao!

  4. …..Van Gogh batte tecnologia 100000 a ZERO….Le foto sono belle…ma…finte…
    In un mondo così pieno di movimento..cerchiamo di apprezzare un po’ di staticità..non può farci che bene..!!
    Ciao rimbazio! 😉

    • Daniela, sul rimba niente da ridire, non sei l’unica che me lo dice…Ispirata la tua esortazione ad evitare la frenesia del movimento e a godere di momenti di staticità (ma non sarà per te solo un eufemismo di ozio?). Quanto a Van Gogh, per me è uno dei pochi artisti successivi al Rinascimento che considero al livello dei maestri di quel periodo. E la sua vicenda umana è appassionante. Il titolo si risponde da solo, è una provocazione che con te ha funzionato bene. Ciao baby, salutami Rimba1.

  5. Il filmato gira da tempo e il risultato visivo è essenzialmente tecnologico. Nel senso che si è messa pazienza (ore lavoro) e un tema “altro” dal lavoro (considerato sempre poco chic) per fare marketing di potenzialità… un po’ come costruire la torre eiffel a grandezza naturale coi mattoncini lego. Ma anche in questo tipo di artefatto non è detto che non vi sia un valore vero. Pe distinguerlo occorrerebbe usare il discrimine di certe aristocrazie di una volta, che di fronte a qualsiasi novità (persona o cosa) si chiedevano: come nasce?
    Una domanda che nascondeva più della curiosità di un curricula, qualcosa che toccava (e purtroppo escludeva) più nel profondo.

    • Sì, c’è certamente del lavoro (e anche una faccia simpatica) dietro questo video tecnologico che, a giudicare dai commenti, in qualcuno può muovere anche qualche emozione.

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