Ho chiesto il permesso di pubblicare l’editoriale apparso nell’edizione di ieri al direttore della Gazzetta di Parma, che gentilmente me lo ha concesso. La lettura di questo articolo mi ha rafforzato la convinzione – espressa anche nel mio ultimo post – che ce la possiamo giocare. Per fare un paragone calcistico, è appena iniziato il secondo tempo di una partita di spareggio per la retrocessione, siamo in svantaggio, ma durante l’intervallo nello spogliatoio è scattato qualcosa all’interno della squadra. Riusciremo a pareggiare o, addirittura, a vincere? E giochiamoci ‘sto secondo tempo! La prima azione vede oggi capitan Monti tentare un dribbling a frau Merkel…..
Monti, missione possibile – Federico Guiglia
Presto vedremo se il fattore tempo, i pochi mesi a disposizione per cambiare l’Italia, si sarà rivelato l’ostacolo più insidioso o la vera fortuna dell’esecutivo-Monti. Dalle prime mosse e dai progetti in cantiere, si può dire che almeno una novità c’è, e non piccola: il metodo. Nell’aver annunciato più di un decreto-legge al mese e nell’aver indicato le tre priorità del momento -liberalizzazioni, sostegno alle imprese e investimenti per la formazione e la ricerca -, Corrado Passera, il ministro “economico” a stretto contatto col presidente del Consiglio, ha già spiegato quale sarà la procedura per la cosiddetta fase due della crescita. Una procedura che tiene conto non solo dell’importanza del decidere, ma delle urgenze che incombono sul nostro Paese perché il premier possa continuare il suo giro europeo con la borsa piena di riforme non più promesse, ma compiute.
Già nel mezzo ci dev’essere il fine, e perciò l’approccio del governo è incoraggiante.
Neanche i francesi avevano capito che le innovative misure italiane sulla previdenza erano proprio in vigore, come ha raccontato il compiaciuto Mario Monti. Ma adesso viene il bello.
Digerita con molta fatica la prima e pesante manovra zeppa di tasse, i cittadini ora s’aspettano quel che mai hanno avuto negli ultimi anni: stimoli per ripartire, azioni politiche e legislative per rimettere l’Italia in cammino. Nei prossimi giorni l’esecutivo dei tecnici dovrà misurarsi con le prime grane politiche.
La sfida sarà sul come “aprire” le professioni e i servizi superando la scontata difesa d’ufficio che parti notevoli della politica faranno per conto delle categorie piuttosto che dei pubblici esercizi. Liberalizzazioni in arrivo per tutti, e tutti, di conseguenza, protesteranno.
Starà all’abilità di Monti e dei suoi non arretrare e, sopratutto, saper ottenere il consenso del Pdl e del Pd, magari “turandosi il naso”, i partiti, visto che essi non hanno alternative alle riforme invocate sempre e, sempre rimaste sulla carta. Oggi i mercati impongono la fine dei “faremo” e dei “vedremo”, e le forze politiche ne sono consapevoli. L’altra abilità del “professor dei professori” sarà quella di navigare alla larga da questioni non a lui – incaricato per l’emergenza economica – , pertinenti, come la legge elettorale o le richieste della magistratura a carico degli onorevoli (vedi il caso Cosentino con la Lega che voterà per l’arresto, a differenza del Pdl). Guai se l’esecutivo si facesse coinvolgere in questo o in altri scontri di tipica controversia parlamentare. E’ una difficilissima “missione possibile”, dunque, quella che attende l’esecutivo: risanare in pochi mesi l’Italia da un sistema malato da troppi anni, e che è diventato l’incrocio esplosivo fra spese irresponsabili e privilegi inaccettabili. Ci vogliono la scure e un piano, ci vuole una certa idea dell’Italia. Monti sembra averli entrambi, la scure e il piano. Ma ora è il momento di procedere, perché gli italiani hanno imparato che non fidarsi è meglio, a meno che non arrivino, finalmente, buoni risultati.[email protected] 10 gennaio 2012
E’ tardi per le fiabe, bimbi tutti a nanna: oggi Standard’s and Poors ha declassato di nuovo il nostro debito, prima ancora che cominciamo a pagare i “sacrifici” prescritti da Monti e benedetti da Napolitano.
Il declassamento di S&P non mi preoccupa più di tanto, sono tra quelli che pensano che il mercato lo abbia già scontato . Sono invece in attesa di vedere nei prossimi mesi la manovra2, le altre misure promesse da Monti e le mosse della Germania-UE.
E’ possibile, ma il nostro debito continua ad essere fuori controllo, quello della Francia è entrato nel mirino (ma da agosto, era solo questione di tempo) (puoi vedere la simulazione delle prospettive fatta dal Financial Times Deutschland, spostando la freccia da 2011 a 2012, 2013 ..http://www.ftd.de/finanzen/maerkte/:infografik-refinanzierungsbedarf-der-euro-staaten/60127833.html) e come dici saggiamente, in questa situazione si attende solo la sesta manovra in 15 mesi.