Riflessioni dalla lettura del precedente articolo del blog.
Il mondo del lavoro e lo stato sociale degli USA e dell’Europa sono da sempre molto diversi e i flash riportati nel precedente post di questo blog ne sono piccole testimonianze. Con queste ed altre differenze sia Stati Uniti che Europa hanno attraversato un analogo ciclo di sviluppo per 50 anni ed oltre: crescita della popolazione, dell’economia, dei redditi e del tenore di vita e, infine, dei patrimoni delle famiglie. La crescita dei redditi e dei patrimoni non è stata uniforme, e non può essere altrimenti, ma in alcuni Paesi è stata anche distorta e accompagnata da fattori di iniquità sociale (es. in Italia e Grecia l’evasione fiscale).
Bene, il ciclo è finito e in Europa e negli Stati uniti si è accesa la spia rossa: il debito pubblico, che è stato gestito dal mondo politico come un pozzo senza fondo anziché come un polmone da espandere e contrarre a seconda dei cicli economici (la spesa militare per gli USA e lo stato sociale per l’Europa hanno differenziato la qualità del debito pubblico). Il debito è sfuggito di mano ai politici in seguito alla “goccia” che ha fatto traboccare il vaso, la crisi finanziaria made in USA del 2007/2008.
Le radici della crisi finanziaria? Le due prinicipali a mio parere, entrambi di stampo USA: la commistione di banche commerciali e di banche d’affari e l’ammissibilità ed esistenza di regole esasperate del mondo finanziario (vedi le vendite allo scoperto).
La Cina ha a che fare con il declino dell’occidente? Con il suo sviluppo commerciale e con il controllo dei cambi sul dollaro e sull’euro sta influendo, ma, per dirne una, se USA ed Europa avessero gestito correttamente le loro economie pubbliche non avrebbero creato la polveriera “debito pubblico” e anzi avrebbero avuto più risorse disponibili per contrastare il concorrente Cina.
Tornando ai fatti di casa nostra (Italia ed Europa), dobbiamo correggere il nostro sistema, altrimenti dopo 2 generazioni che hanno beneficiato dei 50 anni di benessere, la terza – i giovani di oggi – rischia di vivere non dei passi indietro ma un balzo all’indietro drammatico. E questo vale anche per gli ultimi 20-25 anni di vita della seconda generazione – i genitori dei giovani – che ha beneficiato del ciclo positivo e che grazie a questo sta oggi sostenendo i propri figli.
Idealmente la correzione dovrebbe riguardare, in un congruo arco di tempo, tutte le aree problematiche del nostro Paese, mediante una serie di interventi che distribuiscano in modo equilibrato sacrifici e vantaggi.
Per citare le principali aree da riformare: mondo politico ed istituzionale, evasione fiscale, mafia, amministrazione pubblica, oligopoli, corporazioni, imprese, mondo del lavoro, stato sociale. E’ un’agenda dei sogni?
Sì e non perchè non sia fattibile, ma perché dovrebbe essere gestito con coerenza e progressività dalla partitocrazia e dal suo entourage che ci Sgoverna. Condivido l’opinione più volte espressa da Emma Bonino che sostiene che non viviamo in regime di Democrazia ma in quello di Partitocrazia.
Restando al tema di questo articolo ecco alcune domande per chi volesse contribuire alla discussione.
- Ritenete che in una prospettiva di medio termine siano più deboli gli USA o l’Europa? Il Prof ha espresso una parziale risposta a questa domanda in un precedente articolo.
- E’ più probabile che il mondo del lavoro e lo stato sociale americano si avvicinino a quelli europei o viceversa?
- Partendo dalla lista delle aree da riformare soprariportata e provando a sognare per qualche minuto, quali ritenete quelle prioritarie e quali tempistiche di trasformazione richiederebbero secondo voi?
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