Uno sguardo sul Mondo che cambia
Questo è il primo di una serie di 5 post-video che delineano il contorno delle principali problematiche che, in qualche modo, l’umanità dovrà affrontare nel suo futuro e in quello della sua casa-Terra. Ho scritto “dovrà affrontare” e non “dovrà gestire” perché quest’ultima è una espressione troppo elevata per la storia e il grado di maturità finora espressi dall’Animale-Uomo. Il percorso avviatosi con l’Homo Sapiens 200.000 anni fa ha portato certamente un progresso materiale, ma al costo di diffuse conflittualità e violenza sia all’interno delle comunità formatesi nei continenti sia tra le comunità stesse. E’ un percorso che appare spesso spontaneo ed istintivo, assimilabile a quello del mondo animale, del quale l’umanità – termine che finora non ha certo assunto i connotati di una vera espressione sociale – fa parte.
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Fino al 19° secolo le manifestazioni più negative dell’attività umana – a fronte del già citato miglioramento della vita materiale – sono state la guerra e l’ingiustizia sociale. Nel XX secolo a queste contraddizioni se ne sono affiancate altre due, che sono il rovescio della medaglia del progresso tecnico galoppante: dapprima (I parte del 1900) la messa a punto della bomba nucleare ha partorito il rischio di una devastante guerra atomica, poi (II parte del 1900) lo sviluppo della tecnologia e il decollo della globalizzazione produttiva hanno reso verosimile nel lungo periodo l’esaurimento di risorse non riproducibili della Terra e una alterazione irreversibile della evoluzione ed armonia dell’ecosistema. Sullo sfondo c’è l’aumento della popolazione mondiale e dei consumi. E l’uomo rischia di alterare in questo secolo l’evoluzione naturale del globo, incluse alcune condizioni della sua stessa vita sulla Terra.
Ecco quindi, in base a quanto detto sin qui, i temi dei cinque post-video sul Futuro: 1) il progresso materiale, ovvero la crescita economica 2) le iniquità e le distorsioni che l’accompagnano 3) l’aggressione all’ecosistema 4) la minaccia della guerra nucleare 5) l’aumento della popolazione.
E’ evidente che altri fattori contribuiranno a determinare il futuro, il primo dei quali è l’insieme dei valori morali che guidano una società. Devo confessare però che, a mio modo di vedere, nella storia dell’Animale-Uomo i valori morali sono stati sinora sottomessi ai fattori materiali e di potere e non mi sembra che ci siano a breve prospettive concrete di cambiamento.
Concludo sbilanciandomi su una valutazione di fondo di ciò che secondo me potrà accadere. Pur non escludendo l’eventualità di eventi catastrofici (più per ragioni militari che ambientali), secondo me è però più probabile che questo secolo veda – attraverso crisi molto violente ma “relativamente circoscritte” – il ravvedimento “obbligato” del genere umano e il sorgere di un nucleo di coscienza mondiale, l’alba del distacco dell’uomo dal mondo animale.
Non sarebbe il frutto di una scelta lungimirante, ma dell’elevato e generalizzato costo umano e sociale di queste crisi “locali”, dalle quali nessuno uscirà vincitore (USA, Cina, Russia, Israele, ecc.) e, men che meno, sarà in grado di perpetuare il dominio del mondo. Insomma potrà accadere che l’animale-uomo si avvicini all’orlo del baratro ma, non fosse altro che per istinto di sopravvivenza, si fermerà prima. Imparata la lezione sulla propria pelle, l’umanità potrebbe allora cominciare a costruire l’organizzazione socio-economica della comunità mondiale. E’ a quel punto che i valori morali dovrebbero gradualmente invertire il rapporto di sudditanza rispetto a quelli materiali ed assumere il ruolo che spetta loro.
Ecco i due brevi video di questo primo post che riguardano la crescita economica del passato e quella futura, con particolare riferimento ai cambiamenti degli equilibri di forza avvenuto nei secoli tra le super-potenze economiche del momento secolare. I video sono in lingua inglese, ma supportati da una info-grafica di notevole livello e chiarezza.
LA CRESCITA ECONOMICA DEL PASSATO ………
NOTA-Il grafico riporta l’incidenza % delle principali economie sul totale mondiale, in valore assoluto RIPARAMETRATO e OMOGENEIZZATO in base al potere di acquisto locale pro-capite. Occhio però, è sempre l’ingannevole media che nulla ci dice su come la produzione si distribuisce all’interno della popolazione locale.
…. E QUELLA DEL FUTURO
NOTA-La stima del 3% di crescita del PIL mondiale espressa all’inizio del video è REALE, cioè non tiene conto dell’aumento dei prezzi, che andrebbe quindi aggiunto per stimare la crescita nominale.
Con i prossimi post-video entreremo nel mondo delle negatività umane, cominciando dagli squilibri nella distribuzione della ricchezza prodotta.
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Oramai è chiaro a tutti che le risorse del nostro pianeta sono limitate, se non riusciremo a ridurre il numero degli esseri umani in modo da renderlo compatibile alle risorse annue che il pianeta produce la distruzione sarà inevitabile.
D’accordo Gianca, ma non è detto che una correzione di rotta, anche se tardiva, possa evitare la “distruzione”, che non sarebbe in ogni caso della Terra, ma delle condizioni di vita per il genere umano. Comunque a questo livello di tematiche, la posizione di ciascuno di noi, a meno di avere la sfera di cristallo, è influenzata da risvolti psicologici e caratteriali e ogni opinione è rispettabile.
Miiiiiii … inquietante!!!
Ciao Paola, ci dobbiamo accontentare ….. non ci attende la catastrofe, ma qualche crisetta sì. Come membro dell’umanità faccio parte a pieno titolo del mondo animale, ma non mi sento parente dello struzzo.
Interessante il secondo video. Fino a 7-8 anni fa, la Cina era imbattuta sul ramo di produzione industriale di qualità, arrivando a competere e superare le produzioni europee. Attualmente, si sono resi conto che il risparmio ottenuto può essere incrementato semplicemente alzando i margini, e di conseguenza tutti i costi della catena. Quello che mi domando è come faranno a superare gli States, nella situazione per cui oramai siamo tutti allineati ad un processo per cui “spendo meno, guadagno di più”. Non considero la pratica della sotto-produzione cinese in questo mio commento, ovviamente parliamo di produzioni a regola d’arte con materiali e metodologie adatte. Chi produce vetro con dentro piombo non influenza il mercato, per come la vedo.
A presto!
Ciao Matteo. “Superare gli States” è un concetto che si presta ovviamente a diversi tipi di interpretazione. In base al parametro del Pil,espresso non in valore assoluto ma “omogeneizzato” in base al costo della vita locale (PPP purchasing power parity), la Cina avrebbe già raggiuto gli USA. Almeno così dice il Fondo Monetario Internazionale. Secondo il Financial Time li avrebbe addirittura superati, questo è il link con il FT http://tinyurl.com/oykt4jp