Seguo regolarmente la motogp e ho visto in diretta l’incidente mortale di Marco Simoncelli di 3 giorni fa. Questo ragazzo era diventato, nell’ambito dello sport, un personaggio pubblico e l’immagine che dava di sè era così piacevole che mi domandavo : ma sarà veramente così anche nella vita o è un’immagine pubblica ben studiata e portata sul palcoscenico dei mass-media?
La risposta è arrivata in questi giorni di cordoglio: sì Marco era veramente come appariva, semplice, schietto, disponibile, istintivo e con una enorme carica vitale. Lo sta testimoniando l’intera comunità locale del suo paese romagnolo e gli amici che lo conoscevano bene.
Ma la conferma più forte e convincente, che è al tempo stesso la spiegazione del perchè super-Sic (per chi non lo sapesse super-Sic, super-Simoncelli, era il suo sopranome sportivo) era così, viene dalle apparizioni giornalistiche o televisive alle quali i suoi genitori non hanno potuto sottrarsi. Parlano poco, con parole semplici ma piene di sentimenti ed emozioni vibranti nei confronti del figlio e, di fronte alle classiche domande di queste situazioni, riescono anche a non essere banali. Proprio come il figlio.
Ho avuto occasione di ascoltare la madre in una breve intervista televisiva. Ha così sintetizzato il rapporto di Marco con i genitori: “Era molto fiero di noi. E il sentimento era reciproco.”
Sono convinto che papà Paolo, mamma Rossella e la figlia Martina, aiutati dal ricordo di Marco, continueranno ad essere una bella famiglia italiana.