Referendum Grecia: se vince il Sì sarà “merito” di Draghi

La BCE e l’arma Emergency Liquidity Assistance

Cos’è e come funziona l’ELA.
I fondi ELA sono fondi di emergenza autorizzati dalla BCE ed erogati dalla banca centrale del paese destinatario che necessita dell’aiuto finanziario.

Non sono gratuiti hanno un tasso del 1,55%. La Grecia non può più accedere, per decisione presa dalla BCE all’indomani della vittoria elettorale di Tsipras di gennaio scorso, al finanziamento diretto presso la BCE il cui costo sfiora lo zero.
Si trattava in effetti di una deroga alle regole della BCE perché i titoli ellenici che le banche davano in garanzia non avevano una sufficiente affidabilità di mercato. Quello che valeva per il precedente governo Samaras non valeva per il nuovo governo Tsipras. Potere dei banchieri centrali!

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Le banche commerciali possono ottenere finanziamenti ELA solo dando dei titoli in garanzia come collaterale. Da notare che sono gli stessi titoli che la BCE ha rifiutato, ma in questo caso se li cucca la Banca Centrale greca! Potere dei banchieri centrali!

L’afflusso dei finanziamenti ELA da diversi mesi ha consentito alle banche greche di far fronte alle crescenti richieste di ritiro dei risparmi da parte dei correntisti, all’erogazione pensioni mensili e naturalmente a mantenere il credito alle imprese. In poche parole ha mantenuto in vita il paese o per meglio dire in rianimazione. Potere dei banchieri centrali!

L’ELA e la sequenza dei fatti più recenti.
Martedì 23 giugno la BCE ha autorizzato l’aumento del fondo di liquidità per le banche private greche portandolo a 89 miliardi. Era di 65 a febbraio, in 7 mesi è stato incrementato di 24 miliardi

Sabato 27 giugno Tsipras ha annunciato che domenica 5 luglio si sarebbe tenuto il Referendum in Grecia sull’accettazione o meno delle richieste della Troika.

Domenica 28 giugno la BCE annuncia che il livello dei fondi disponibili raggiunto martedì 23 giugno era congelato fino a contrordine che la BCE si riserva di decidere a sua discrezione

La stessa domenica 28 Tsipras annuncia che, su raccomandazione della Banca Centrale greca, il governo ha deciso che la settimana successiva (quella del referendum) le banche saranno chiuse e i prelievi saranno razionati.

Giovedì 2 luglio la BCE annuncia che il lunedì successivo al Referendum la BCE si riunirà per riesaminare i fondi ELA

Tutto quanto elencato sin qui è la semplice conseguenza del fatto che la Grecia – come tutti i paesi dell’EZ – non ha una Banca Centrale, la BCE è un simulacro di banca centrale sovranazionale, nella realtà sotto il controllo tedesco.

Nel corso di questa settimana (oggi è sabato 4 luglio) i sondaggi che inizialmente vedevano il No proposto da Tsipras in netto vantaggio danno ora un testa a testa e lo spettacolo delle code agli sportelli bancari è drammatico.
Molta gente è ancora incerta, sa che lunedì la BCE si riunirà per decidere o meno la riapertura del rubinetto delle loro pensioni. Una situazione di prostrazione psicologica tremenda.

Il tecnico Draghi fa politica e spinge la Grecia verso il Sì
Si dice che Draghi sia un tecnico, come lo si diceva di Monti. E’ evidente dalla semplice sequenza dei fatti sopra riportati che la BCE ha fatto politica e anche molto pesante. E per la Grecia non si tratta propriamente di una politica liberal-socialista, a cui che lo stesso Draghi riconosce di fare riferimento (vedi intervista a Die Zeit più avanti)

SuperMario ha l’alibi della collegialità delle decisioni prese dal Consiglio Direttivo, con la presenza incombente del Presidente della Bundesbank tedesca Weidemann e soci. Diamogli il beneficio d’inventario e facciamo finta di credere a questa lunga e articolata intervista (in inglese) concessa alla rivista tedesca Die Zeit il 17 dicembre 2014, con diversi interessanti accenni personali. Sul Draghi politico vi propongo anche questo ottimo servizio de l’Espresso sul Draghi politico, con ampi riferimenti all’intervista a Die Zeit

A tratti il colloquio con il giornalista assume i toni di una sfida tra un integerrimo tedesco ed un agente paladino dell’Europa del Sud, ma nell’insieme Draghi si difende bene. Nelle ultime battute, il giornalista tira in ballo una possibile candidatura di SuperMario alla Presidenza italiana (l’elezione di Mattarella doveva ancora avvenire) e il nostro salta bene l’ostacolo. Quello che non dice e che personalmente sono sicuro stava pensando è: “Caro tedesco, ogni cosa a suo tempo, sono giovane, fammi finire i 7 anni della BCE e poi ne riparliamo”
Dio ce ne scampi e liberi, Monti ci è bastato!

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