Renzi: Macchiavelli, Napoleone o Direttore commerciale?


Premessa
Sembra che sulla scena politica italiana si stia muovendo qualcosa di nuovo e che con Matteo Renzi si possa sperare nell’avvio di cambiamenti con la C maiuscola. Renzi, Adesso!Questo è un elemento di novità che mi induce dopo molto tempo a scrivere di politica italiana. Finora vedevo il nostro paese immobile ed attanagliato dalla degenerazione di una classe dirigente banditesca, espressione di una cultura storica e civica di una buona parte del paese, e da una Europa costruita e governata dalla Germania pro-domo sua (dal suo punto di vista non fa una grinza, ma allora smettiamola con la retorica comunitaria di cui si riempiono la bocca molti politici, Napolitano per primo!).

La voglia e la determinazione del cambiamento ci sono, ma sono state messe in freezer dal M5S.


Intendiamoci il declino dell’Italia – e di tutto il mondo sviluppato – è un inarrestabile processo di “aggiustamento”storico di lungo periodo, ma l’Italia lo sta subendo nel modo peggiore come conseguenza del suddetto binomio classe dirigente-Europa, che sono due facce della stessa medaglia: è stata questa classe dirigente che ci ha portato e che ci vuole tenere in questa Europa, è questa Europa pro-Germania che controlla e detta la linea ai nostri governi, mantenendoci in una penosa linea di galleggiamento. E con il colpo di mano di PD e Pdl del fulmineo e silenzioso inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione (siamo stati l’unico paese europeo a farlo!!) e con la firma del Fiscal Compact la morsa europea si è definitivamente chiusa: qualunque governo dovrà (dovrebbe) dal 1° gennaio 2015 ridurre il debito pubblico di 50-60 miliardi per almeno 10 anni, il che equivale a dire addio all’aumento di posti di lavoro, ovvero alla morte dell’Italia. Naturalmente non accadrà, ma questo la dice lunga sulla validità della costruzione europea

Quindi abbiamo una vitale esigenza di ricambio di classe dirigente sia per una valida gestione dei nostri problemi interni, sia per instaurare un rapporto pro-attivo e non supino nei confronti della Germania. Ecco quindi che il prorompere di Matteo Renzi nella scena politica e di governo merita attenzione e suscita speranza, anche se la missione è decisamente impegnativa e ad alto rischio e non può essere opera di una sola persona. Prima di passare a parlare del (ex?)sindaco di Firenze, un’ultima considerazione sull’arma più potente di cui dispone oggi la Germania nell’attuale incompleta e distorta costruzione europea: mister Cambiofisso-Euro. Su questo ho scritto alcuni post a cui rimando (qui, qui e qui), per cui mi limito solo raffigurarne una metafora: se voi foste zoppi (l’Italia, con i suoi problemi e la sua classe dirigente), vi fareste mettere una palla al piede nella gamba sana (la moneta unica per l’Italia)? Cambiofisso-Euro è una causa importante della esplosione della disoccupazione e del crollo della produzione industriale italiana. Modificare (non abolire) l’euro e l’Europa avrebbe gli stessi effetti di un grande e riuscito piano per il lavoro (o job act per usare la terminologia renziana).

Quello che si intravede del personaggio Renzi e le domande che suscita.
Grande comunicatore, intelligente, furbo, dinamico, Renzusconimoderno, ambizioso, accentratore, insomma politico a tutti gli effetti. E fin qui niente di sorprendente. Ma restano molte domande: i contenuti e le proposte quali sono e poi, sarà coerente e onesto? Visto il precedente ventennio del Cavaliere di Arcore, è anche lecito domandarsi: quanto farà realmente gli interessi degli italiani e non invece quello di determinati centri di potere e/o addirittura i suoi?
Naturalmente c’è poi la domanda primordiale: ce la farà a formare e coordinare una valida squadra di governo, a durare ed avviare il vitale cambiamento di classe dirigente e di relazione con l’Europa? E’ in grado di aggregare e convivere con personalità di valore e di moderare la sua esuberanza e il suo ego?
Effettivamente la personalità di Matteo Renzi non è facilmente decifrabile perché, a mio avviso, è un  miscuglio di Macchiavelli, di Napoleone e di un …Direttore commerciale.
Renzi Macchiavelli. Il fiorentino Macchiavelli, riconosciuto come il fondatore della scienza politica moderna, è un personaggio dotato di una intelligenza acuta e contemporaneamente spregiudicata. Anche se sembra che non abbia mai pronunciato la frase “il fine giustifica i mezzi”, questo motto pervade la sua opera principale, Il Principe.
Bene, come non riconoscere l’applicazione del principio macchiavellano da parte del Sindaco di Firenze nel repechage di Berlusconi, pur di fare una nuova legge elettorale? O il cinismo renziano nel “fratricidio” di Letta (Enrico stai tranquillo, non diventerò MacchiavelliPrimo Ministro se non attraverso elezioni) e dei precedenti “compagni” politici che ha trovato nella sua scalata al potere?Mi auguro che di Macchiavelli Renzi abbia anche il senso dello stato (fiorentino e italiano nel caso di Macchiavelli) e della sua autonomia da chi vuole invece la sudditanza (lo Stato Pontificio nel caso di Nicolò).
Renzi Napoleone. Sulla velocità di decisione, la capacità di reazione e il rapido susseguirsi di successi di Matteo che ricordano il Napoleone vincente non ci sono dubbi: 2004 (29 anni di età) presidente di Provincia, 2008 vince le primarie PD per le elezioni a sindaco di Firenze, 2009 diventa primo cittadino del capoluogo toscano, 2010 lancia l’idea della rottamazione dei vecchi dirigenti PD, fine 2012 battuta d’arresto con la sconfitta (vince Bersani) nelle primarie PD, ma è solo una pausa per ripartire di slancio un anno dopo con la vittoria schiacciante nelle primarie PD  e, a 38 anni, diventare segretario del partito italiano di maggioranza relativa. Infine l’atto in pieno svolgimento, con il pre-incarico di Presidente del Consiglio. C’è da sperare che di Napoleone non segua anche la rapida parabola discendente, la cui causa principale fu una coalizione di nemici troppo ampia e la presunzione di poter conquistare la Russia.
Renzi Direttore Commerciale. L’attivismo di Renzi risale alla sua gioventù, nel corso della quale riesce a svolgere contemporaneamente attività di studio (liceo e laurea in giurisprudenza), attività politica nonché quella lavorativa, come socio-collaboratore nella CHIL s.r.l. società fondata dal padre (politico locale anche lui) e che si occupava di distribuzione di giornali, di pubblicità e marketing. Qui ci potrebbe essere qualche ombra di conflitto di interessi, ma è roba da ridere rispetto a quello a cui siamo abituati, lasciamo perdere. Quello che conta di questo periodo è lo sviluppo di una grande capacità di comunicazione che ne fa un leader vincente e in irresistibile ascesa.
Renzi furbettoMa, senza dover ricorrere a Silvio, negli ultimi 20 anni la politica ci ha inondato di comunicatori fasulli e, nella migliore delle ipotesi, vuoti di contenuti: Crozza ha cominciato da tempo una divertente ed efficace campagna anti-Renzi proprio in questa direzione. E’ una caricatura eccessiva o realistica? Perché si accanisce in questa campagna con grande impegno? Boh, anche qui lasciamo perdere, la posta in gioco va ben oltre.
Per amor di patria voglio infine tralasciare le pubbliche accuse di alcuni fiorentini circa i supposti sperperi a cui non sarebbe sfuggito nemmeno il Sindaco di Firenze.
Buona fortuna Renzi! Mentre scrivo ha ricevuto il pre-incarico da Napolitano. Avrà bisogno di molta fortuna, gliela auguro sinceramente, ne ha bisogno l’Italia. Aggiungo però subito che io non vedo Renzi come l’ultima spiaggia, è certamente la prima chance concreta che abbiamo per invertire o almeno rallentare il nostro declino, e credo nessuno avrebbe potuto prevederla solo un anno fa. E così altre, oggi imprevedibili, ne sapremo certamente esprimere in futuro (penso per esempio al “serbatoio” di alcuni parlamentari veramente validi del M5S).
Un’ultima considerazione per concludere. I tempi dell”operazione Renzi” saranno relativamente brevi e molti saranno i passaggi significativi suscettibili di giudizio. A cominciare da chi sarà nominato ministro dell’economia, cioè lo scoglio europeo che ha allungato i tempi della cavalcata di Renzi verso la poltrona di Primo Ministro. Saccomanni è stato a mio avviso il peggior ministro per l’Italia e il migliore per l’Europa (infatti Draghi lo sponsorizza per la riconferma), per il sistema finanziario e per l’industria straniera vogliosa di shopping in Italia. In altre parole il miglior finalizzatore dell’opera di aratura e di semina di Monti. Vedremo chi Renzi vorrà/potrà incaricare e quanto prono al limite del 3% sarà, come dire “se il buongiorno si vede dal mattino” …..


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6 thoughts on “Renzi: Macchiavelli, Napoleone o Direttore commerciale?

    • Renato condivido la tua preoccupazione, nel post mi sono sforzato di restare neutrale e possibilista, però gli ostacoli, i nemici e i dubbi su Renzi sono tanti. Ma non spegniamo la fiammella, aspettiamo di vedere se si estingue presto da sola o se si sviluppa.

  1. “…la morsa europea si è definitivamente chiusa: qualunque governo dovrà (dovrebbe) dal 1° gennaio 2015 ridurre il debito pubblico di 50-60 miliardi per almeno 10 anni…”

    Definitivamente. Cioè fino al primo lancio di pietre contro le auto blu di alcuni politici.

    Qualcuno si ricorda cos’era lo SME, e che fine ha fatto?

    • Fausto, io stesso ho già smentito e ridicolizzato il “definitivamente” negli immediati successivi passaggi del post, quanto al primo lancio di pietre è un evento che già avvenuto nell’aprile scorso con il ferimento dei due carabinieri a presidio di Palazzo Chigi. Lo sparatore ha sbagliato obiettivo.
      Quanto a ricordarsi cos’è lo SME, io e chi chi ha letto questo mio post di agosto scorso ci siamo rinfrescati bene la memoria.

      • Grazie di esistere!

        Per le pietre: fuor di metafora – e senza voler incensare fessacchiotti che sparano ai passanti – mi riferivo al fatto che ad un certo punto il malcontento diverrà visibile e prevalente. Probabilmente si chiuderà tutto con un lancio di monetine, non meno devastanti direi.

        • Concordo, visibile il malcontento lo è già da un bel po’ (disoccupazione, suicidi, episodi come quello del “fessacchiotto”, i forconi, qualche pomodoro che vola). Quando diventerà anche prevalente potrà succedere di tutto.

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