Pronti via! Il blog del Prof riparte con “QUESTO Euro, NO!!”

L'Euro in crisi esistenziale

Sono stato assente alcuni mesi, ma non per disaffezione al blog. Anzi, il motivo principale del mio silenzio nasceva dalla forte esigenza di migliorare la mia conoscenza e comprensione delle problematiche dell’Euro (va be’ riconosco che potrebbe esserci di meglio). Ed ho perciò consultato, studiato e analizzato svariate fonti – cartacee e da web – recenti e non. Continuerò a farlo, ma mi sento pronto a ricominciare a scrivere articoli sulla “commedia Euro”, con una maggiore consapevolezza e profondità. Lo farò inaugurando una rassegna dal titolo ampiamente esplicativo: “QUESTO Euro, NO!!”. Ero incerto se chiamarla “Questa Europa no!” o “Europa sì, Euro no!”, ma prefersico enfatizzare il principale “frutto” per noi velenoso – la moneta unica appunto – di questa costruzione che è rimasta, e non per caso, solo sulla carta.
L’Europa-Euro non funziona, credo che molti di noi italiani comincino a pensarlo, ma non capendo forse bene il perché, l’idea di uscire dall’euro (non dall’Europa) ci spaventa. Per farlo, infatti, bisogna innanzi tutto sapere come e poi ci vuole una classe dirigente competente e onesta (o almeno non disonesta) in grado guidare verso l’uscita dall’euro (e non dall’Europa, come molti tendono a credere) . Il periodo di studio e riflessione mi è servito per individuare le cause e per dare risposta al “cosa fare” ed è su questo che scriverò; sulla classe dirigente stendiamo un pietoso velo, ho scoperto però in questi mesi diversi personaggi di grande valore e poco conosciuti, che danno qualche speranza per il futuro e che avrò occasione di presentare.
Il disorientamento, talvolta la confusione, di molti italiani è dovuto a 30 anni di informazione pilotata pro-Euro, riflesso di un ben più ampio filone internazionale politico-culturale che porta la targa di “liberismo”, di matrice americana, e di cui lo schock finanziario del 2008 è l’ultimo brillante ….. effetto collaterale.
E’ un fatto che il capitalismo finanziario mondiale predomini sul capitalismo industriale e che in Europa la sua cultura liberista si sia miscelata con la cultura dell’austerità di matrice tedesca, creando un blocco “culturale” e di potere che, in nome di un’Europa che resta un’idea astratta, serve oggi solo al disegno di leadership della Germania. E comincia a farne le spese anche la Francia.
E’ questo blocco politico-culturale che, in buona e in mala fede e con l’interessato appoggio dei gruppi di potere locali, nasconde i limiti intrinseci e le soluzioni per il loro superamento (che la Germania non accettererebbe comunque mai!) di una unione “semplicemente” monetaria. L'Euro-scheletroTelevisioni e giornali italiani – non il web – sono accodati, anche perché finanziariamente dipendono dalla politica.

Non sto affermando con questo che l’eurozona è stata programmata dalla Germania per vincere finalmente una guerra europea: sarebbe una semplificazione ridicola, vedremo in un post specifico le motivazioni storico-economiche che hanno portato Francia e Germania – dopo la caduta del Muro di Berlino – ad accelerare la costruzione dello scheletro europeo, che non è però poi stato strutturato con un adeguato sistema nervoso-muscolare-vascolare.
Non sto neanche sostenendo che la nostra priorità sia l’uscita dall’Euro, ma che sarebbe di gran lunga il minore dei mali di fronte alla impossibilità politica – chiedere alla Germania – di cominciare a costruire un’Europa e non un semplice simulacro di moneta.

Bene, questo è un post di ripresa di contatto, per cui mi fermo qui, a risentirci con i post di “QUESTO Euro, NO!!”, il primo dei quali sarà “L’Euro NON è una moneta ma un sistema di CAMBI FISSI”

Articoli correlati:
Facciamo scoprire le carte alla Merkel (22-07-2012)
+ Euro no, Euro sì? (27-06-2012)
+ Giovanni è fuori dai gangheri con la Merkel (16-06-2012)
+ L’Italia, l’Euro e la Germania (21-01-2012)
+ L’Italia e l’Euro (08-01-2012)
+ La crisi UE e il G20 (31-10-2011)

2 thoughts on “Pronti via! Il blog del Prof riparte con “QUESTO Euro, NO!!”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.