A proposito del taglio del 30% dei Presidenti di Camera e Senato

Boldrini, Napolitano, GrassoIn attesa di sapere quale è l’entità reale del taglio annunciato dalla Boldrini e da Grasso (il 30% di quale voce retributiva?) e di vedere come questi tagli scenderanno a cascata sui costi della politica centrale e locale, facciamo gli ottimisti e diciamo che, finalmente, si sta muovendo qualcosa nel mondo della politica. Non che questi risparmi siano risolutivi per il bilancio dello stato, ma hanno un valore che va ben al di là del puro aspetto economico.

Così come è evidente che se questo avverrà sarà dovuto al successo elettorale e alla presenza del M5S in Parlamento. L’ultimo treno per un cambiamento autonomo l’hanno perso Napolitano e Monti. E su questo tema ho scritto alcuni post, come  questo del 30 dicembre 2011, di cui ripropongo alcuni passaggi.

Napolitano personaggio dell’anno.

Chi è il personaggio dell’anno in Italia?

Napolitano uomo dell'anno-WiredLa rivista Wired ha nominato il nostro Presidente della Repubblica uomo dell’anno, ma io non sono d’accordo e vediamo perché.
L’indice di gradimento di Giorgio Napolitano da parte degli italiani è sempre stato molto alto e da tempo si è assestato oltre l’80%. 

Molto più di tanti suoi predecessori Napolitano è stato, a volte suo malgrado, interprete della vita politica italiana ……. Il suo mandato corrisponde, in un crescendo rossiniano, al periodo piu difficile dell’Italia (e dell’Europa) dal dopoguerra ad oggi .

Napolitano è stato nella conduzione della crisi di governo decisamente all’altezza della situazione. Non solo, sta anche tenendo alta l’immagine dell’Italia all’estero e quindi ……. tutto bene?

No purtroppo non va tutto bene, la sua opera è per me incompiuta : Napolitano ha perso negli ultimi due mesi l’occasione per dare il là ad un profondo e reale cambiamento del mondo della politica, degenerato ormai da molto tempo in partitocrazia. Come? Dando l’esempio innanzi tutto ed esercitando poi sulla politica la forza morale che ne sarebbe derivata.

Veniamo all’esempio, cioè la gestione del Quirinale. Nei 10 anni precedenti la nomina di Napolitano i costi del Quirinale sono  raddoppiati, raggiungeno i 217 milioni di euro del 2006. Il Capo dello Stato li ha stabilizzati fino al 2013 a 228 milioni …… alla riduzione degli addetti da 2.181 del 2007 ai 1.800 circa attuali.

Fin qui tutto bene. Senonché da circa 4 mesi l’Italia è entrata in una nuova situazione che richiede non più interventi di ordinaria, bensì di straordinaria amministrazione. E allora perché non varare uno speciale piano 2012-2013 di riduzione del costo del Quirinale e intervenire magari anche sui privilegi esagerati (=sprechi) degli ex-Presidenti della Repubblica?

L’occasione perfetta era proprio quella della manovra SalvaItalia : avrebbe spianato la strada al governo Monti, da lui fortemente voluto,  per imporre in parallelo il concreto avvio di tagli ai privilegi e ai costi della politica , dei partiti, delle  istituzioni e della macchina pubblica in generale.

Avremmo avuto una manovra più equa, il duo Napolitano-Monti sarebbe oggi accompagnato dal 90% o forse più dell’opinione pubblica italiana e avremmo di conseguenza un governo più forte di fronte a partiti, che invece stanno giocando sull’iniquità della manovra e diventando più aggressivi e condizionanti. E sopratutto gli italiani sarebbero meno arrabbiati e più ottimisti per il 2012! …..

Insomma, per quello che ha fatto fino alla nomina del nuovo governo Napolitano meriterebbe senz’altro il titolo di uomo dell’anno, ma questo merito è stato per me annullato da quello che non ha fatto negli ultimi due mesi, dall’occasione persa! Il nostro Presidente ha steccato nel momento dell’acuto e per questo io sono affettuosamente  molto arrabbiato con lui!

Vi immaginate come potrebbe essere la situazione poltica italiana se Napolitano e Monti fossero andati in questa direzione? In più, l’austerità-senza-equità del “Professore super  partes che è salito in politica” ha generato de-crescita e crisi sociale. Monti ha ricordato anche recentemente la frase di Enrico Mattei ” Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”, ma insieme a Napolitano si è dimenticato di applicarla.
Ed eccoci qua, aggrappiamoci al “non è mai troppo tardi” e speriamo nella serietà e ampiezza della mossa dei Presidenti di Camera e Senato. Sarebbe un buon viatico per tutto lo scenario politico e non solo. E chissà che a quel punto il duo messianico Grillo-Casaleggio non scenda al livello di noi comuni mortali.

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