Napolitano e Monti alla Scala.

Monti e NapolitanoQuando ho visto la foto di Napolitano e Monti, con le rispettive consorti, alla prima della Scala ho immediatamente pensato che dopo la botta appena appioppata agli italiani forse non era il caso.
Poi però mi sono anche detto che non possiamo e non dobbiamo ripiegarci su noi stessi, la vita deve continuare e la Scala è uno dei simboli della nostra cultura riconosciuto nel mondo intero. Quindi va bene così…..però….

Mi è tornato alla mente il mio “Appello al Professor Mario Monti” in cui invitavo il neo Primo Ministro e il Presidente Napolitano a dare l’esempio introducendo significative riduzioni nel costo del Quirinale – magari con un programma pluriennale – e nel trattamento dei Senatori a vita, sia per gli ex Presidenti della Repubblica (oggi 2) sia per quelli nominati (5) per per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Ho omesso e lo aggiungo ora una consistente riduzione del costo di Palazzo Chigi, operazione oltremodo significativa dopo i fortissimi aumenti degli anni recenti.

E’ evidente che non sarebbe la soluzione per il bilancio dello Stato, ma sono sempre più convinto che, dando l’esempio dall’alto, Napolitano e Monti accenderebbero il motore-Italia per un reale cambiamento a tutti i livelli, a cominciare da quello politico-istituzionale. La concreta applicazione dell’equità da parte del “capofamiglia” avrebbe una forza prorompente, anche perchè sarebbe accompagnata da un consenso popolare straordinario.

A proposito di equità faccio un inciso sulla manovra SalvaItalia, riportando il testo del tweet che ho emesso 5 giorni fa : “Voto complessivo a manovra Monti:5 Conti dello Stato: 7 Crescita: 5 Equità: 3 Urgono altri provvedimenti per portare anche crescita/equità a 7!”.
Aggiungo che per promuovere/bocciare/rimandare il governo Monti dobbiamo dargli almeno 6 mesi di tempo e vedere appunto se, una volta messi in sicurezza i conti dello Stato, realizzerà interventi finalizzati alla crescita economica – questo è vitale dal punto di vista tecnico, pena dover intervenire con nuove tasse e/o tagli della spesa pubblica – e a redistribuire con equità i sacrifici, anche per evitare un ulteriore forte deterioramento del clima sociale.

Intanto sta esplodendo in queste ore la rivolta dei parlamentari che si oppongono all’applicazione del comma del decreto Monti relativa ai loro stipendi : ma se Napolitano e Monti avessero anche solo in parte realizzato l’appello di cui parlo sopra, come potrebbero i nostri noneletti-nominati-parlamentari opporsi ad un intervento che riporti il loro trattamento alla media europea?

L’ “Appello al Professor Mario Monti” è solo un pio desiderio di questo blog – non ne vedo traccia nei mass-media e nei dibattiti pubblici, nei quali si spara nel mucchio dell’anti politica – e come tale resterà, ma esprime un sentimento forte e diffuso nella stragrande maggioranza degli taliani, che però non trova uno sbocco omogeneo. Quindi resterà un pio desiderio a meno che …… non nasca appunto un movimento di opinione pubblica dal basso.
Avete presente la cosiddetta primavera araba, alimentata dai giovani e dai meno-giovani, che ha potuto nascere grazie alla potenza comunicativa che ha oggi la rete? Credo che abbiamo bisogno di qualcosa di simile.

In Italia il Movimento a 5 Stelle di Grillo è già una concreta ed importante realizzazione in questa direzione, e punta direttamente al cuore del problema: la corruzione e la degenerazione del sistema politico-amministrativo, che corrodono il nostro paese. Di Grillo a me non piacciono né il suo tono messianico-apodittico, né i suoi eccessi verbali. Vedremo gli sviluppi.

La palla è comunque nel campo degli italiani, che hanno “involontariamente” alimentato l’attuale sistema politico dando fiducia ai partiti, che hanno gradualmente trasformato la democrazia in partitocrazia. Intendiamoci, non è un’esclusiva dell’Italia e non credo ci sia stato un disegno politico; è stato il risultato di una “cultura” diffusa nella società italiana e nella sua classe dirigente, e che alcuni politici, quelli sì, hanno coscientemente cavalcato per il potere fine a sè stesso o per fini personali.

E solo gli italiani hanno la possibilità di imporre il cambiamento delle regole del gioco, con un movimento di opinione pubblica che senza alcun colore politico utilizzerebbe la rete come mezzo di comunicazione e la piazza come luogo d’incontro pacifico.
Ci sono altri “mezzi” e altri contesti per arrivare allo stesso risultato, ma sarebbero traumatici e potrebbero anche portare a risultati diametralmente opposti a quelli auspicati in questo articolo.
Se noi italiani non ci esporremo, continueremo questa pericolosissima navigazione a vista.

Per dare un giudizio su Mario Monti come Primo Ministro dobbiamo dargli il tempo necessario, per Giorgio Napolitano la mia opinione e – visti i sondaggi – quella della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica è che è stato finora un grande Presidente della Repubblica. Se per magia dovesse dare il via alla rinascita dell’Italia diventerebbe un Padre della Patria.

P.S. Se la magia si avverasse ci avvieremmo a diventare il Paese più forte dell’Europa, cosa oltremodo necessaria, visto come la Merkel-Germania sta non-gestendo la crisi della UE. Io mi domando: ma c’è o ci fa?

Per eventuali commenti: avete qualche suggerimento su come e da chi la rete potrebbe essere utilizzata per alimentare un movimento di opinione pubblica per 

3 thoughts on “Napolitano e Monti alla Scala.

  1. Caro …. leggendo, in particolare, questo articolo mi trovi assolutamente in sintonia con le Tue riflessioni. Per il blog in generale ti faccio un personale augurio con una vecchia citazione: PER ASPERA…AD ASTRA! Ciao a tutti Paolo

  2. Agli italiani non va mai bene niente..questa è la realtà!!
    Siamo un popolo di banderuole che non vedono oltre il proprio naso e i propri interessi…siano reali o siano dettati da chi riteniamo dover portare avanti i nostri interessi…

    • Cara Daniela sono solo in parte d’accordo con quello che dici, per il semplice motivo che gli italiani non sono tutti uguali. Cos’hanno in comune i politici e gli amministratori corrotti con il milione e 200mila italiani che hanno sottoscritto il referendum per una nuova legge elettorale o con i 260.000 italiani che stanno firmando una petizione per dimezzare il numero dei parlamentari, o con i milanesi che hanno votato Pisapia? Credo fra l’altro che nei tre casi che ho citato i giovani abbiano avuto un ruolo prevalente. E se questa parte di Italia crescesse ancora, e ancora…? Forse sto esagerando con i sogni. Quello che invece credo sia certo è che generalizzare, errore che commettiamo molto spesso, annebbia la vista e porta fuori strada.
      Ti abbraccio e buone feste!
      Il Prof – zio – Uber

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